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Fabio Della Pergola

Fabio Della Pergola

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  • Primo articolo sabato 09 Settembre 2011
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Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 30 dicembre 2013 23:45
    Fabio Della Pergola

    E se non sei manco tanto giovane allora dovresti sapere che se il partito abbraccia Renzi e il nuovo azionista di riferimento della editrice dell’Unità dichiara "Renzi non lo voterò mai" http://espresso.repubblica.it/attua... forse c’è qualcosa su cui vale la pena tenere gli occhi aperti invece di spargere m. a piene mani.

    Quanto a Grillo è difficile entrare nei contenuti per criticarlo, perché basta leggere il Programma per sapere che di contenuti c’è poco e nulla.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 30 dicembre 2013 19:28
    Fabio Della Pergola

    Calma giovane! Quanto ad attaccare a testa bassa non c’è nessuno che può dare lezioni, né a Berlusconi che dà di stupidi a chi vota comunista né a Grillo che da anni manda affan chiunque non sia lui stesso.

    Ma qui non si tratta di polemiche politiche anche accese. Qui si insinua una vistosa falsità, sapendo bene che è una malignità. Quando mai un mestatore come Lavitola potrebbe gettare davvero ombra sull’Unità ?! Ma il Fatto lo insinua in un titolo che sarebbe da querela immediata. Con una richiesta per danni da togliergli la voglia di scherzare per anni. Gente infame!

    Guarda caso proprio ora che la proprietà è cambiata e il socio di maggioranza ha detto chiaramente che non avrebbe mai votato Renzi. Sarà un caso...

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 29 dicembre 2013 20:09
    Fabio Della Pergola

    Per fortuna non ha smesso di giocare in casa del governo altrimenti - con molta probabilità - della Shalabayeva non avremmo saputo mai più niente. La caparbietà di Emma Bonino è stata certamente all’origine della soluzione politica del caso e ha trovato forza molto probabilmente dal fatto che la questione "le scottava" parecchio.

    Ma vi costa tanto ammetterlo ?

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 29 dicembre 2013 20:06
    Fabio Della Pergola

    Non dimentico proprio niente. Il riconoscimento al diritto di un "focolare ebraico" - definizione che molto diplomaticamente non diceva proprio nulla - è arrivato dopo quasi quarant’anni di antisemitismo europeo a tratti feroce. I pogrom nell’europa orientale sono iniziati nel 1881 dopo l’assassinio dello zar di cui gli ebrei furono molto opportunamente (e falsamente) incolpati.
    Ma basta studiarsi un po’ le statistiche dei flussi migratori in e da la Palestina per rendersi conto che l’immigrazione ebraica si era fermata e addirittura aveva iniziato ad avere un saldo negativo verso la fine degli anni ’20. Quindi nessuno stato ebraico sarebbe nato solo sulla volontà sionista di fondarlo. Poi è iniziata la politica persecutoria di Hitler e il flusso di fuggitivi, questa volta dalla Germania, è ricominciato. Solo dopo il 1933 e fino al 1947 il numero di ebrei - tra fuggitivi, superstiti e scampati - ha raggiunto un numero e una forza politica tale da poter fondare uno stato. Nel ’47 è iniziata una guerra civile tra arabi, ebrei e inglesi. E nel ’48 l’ONU ha determinato a maggioranza la spartizione del territorio, tenendo copnto delle migliaia di ebrei che ancora, a tre anni dalla fine della guerra, stavano nei campi di raccolta in Europa e a Cipro. La guerra è stata iniziata dagli stati arabi per impedire che si realizzasse questa spartizione e solo in quella fase di belligeranza si è determinata la fase di una relativa pulizia etnica (peraltro effettuata inizialmente ben dieci anni prima ai danni della comunità ebraica di Hebron da parte degli arabi). La distruzione dell’identità palestinese è una definizione senza senso. I palestinesi sono lì e la loro identità di popolo ce l’hanno tuttora. Quello che manca è l’identità "nazionale" che hanno rifiutato di ottenere per ben tre volte: due quando gli inglesi proposero una spartizione prima della guerra e almeno una nel ’48. Oggi sono in una situazione drammatica di cui le loro èlite politiche sono responsabili forse più degli israeliani stessi.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 29 dicembre 2013 12:00
    Fabio Della Pergola

    Non saprei come risponderti. Modiano faceva questa proposta già nel luglio 2011 e non saprei dire se Modiano aveva già interessi politici o meno a quei tempi. In ogni caso sostenere che la proposta sia solo motivata da interessi politici personali mi sembra un processo alle intenzioni che potrebbe valere per qualsiasi proposta, fatta da chiunque e in merito a qualsiasi argomento. In altre parole nessuno potrebbe più dire niente per non essere accusato di perseguire interessi politici personali.

    Quanto a "Non sopetto che tu abbia sporchi interessi politici a sostenere le tue tesi (grazie, è il minimo, non sono iscritto a nessun partito né frequento politici a nessun livello), però ribadisco che tu punti l’attenzione su un problema contingente ma piccolo: evitare il tracollo (non mi sembra un così piccolo problema) (risparmiaci l’illusione della ripresa) (qui rimando alle parole di Modiano stesso: " Se noi riusciamo nell’operazione di trasferire risorse da chi ha una bassa propensione al consumo, che sono i ricchi, a chi ha un’alta propensione al consumo, possiamo far ripartire l’economia" che è un discorso tutto sommato ovvio: chiunque è in grado di produrre oggi, ma se non vendi...) mentre trascuri il problema grande: cambiare direzione di marcia della politica italiana, che non governa niente e lascia spazio all’illegalità (questa è una forzatura; non lo trascuro, non sono problematiche che si elidono l’un l’altra; rilancio dell’economia, battaglia contro l’evasione e l’illegalità e trasformazione della politica dovrebbero essere tutti obiettivi da perseguire. Resta da capire come...ma questo è argomento per altri diecimila o centomila articoli).

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