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Fabio Della Pergola

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Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 2 gennaio 2014 11:54
    Fabio Della Pergola

    Che la "violazione dei diritti umani" sia stata la conseguenza di un atto politico illegittimo e gravissimo" come dici tu è fuori di dubbio. Non è su questo che dibattiamo.

    Né, se il caso avesse riguardato Ablyazov, il marito, si sarebbe potuto prendere per buono "a occhi chiusi" il termine "dissidente", perché c’erano state appunto valutazioni "terze" - come la magistratura inglese - a far dubitare che le cose fossero del tutto trasparenti. Ma la cosa non si può risolvere con il pensiero che le mogli forse non sono "totalmente inconsapevoli".

    Con questa logica perché le mogli, fidanzate, figli, cognati, suocere e via discorrendo dei camorristi, mafiosi, ndranghedisti eccetera sono a piede libero ? perché non vengono spediti tutti, parenti e amici, in galera "a priori" ?

    il sottile confine dei "diritti umani e civili" - e quindi dello stato di diritto - sta proprio qui, non solo dove è indiscutibilmente manifesto come nel caso dei gay condannati a morte o delle donne fustigate nei paesi islamici eccetera.

    Qui dove dovrebbe esserci la certezza del diritto, sopra ogni cosa (cioè quella cosa che Berlusconi ha voluto devastare con le sue porcate). Se hai fatto qualcosa sei colpevole e paghi, se non hai fatto niente (e perché alla Shalabayeva hanno ridato il passaporto sennò ?) non devi MAI correre il rischio di essere impacchettata e spedita altrove.

    Ma se tu ti poni dei problemi comprensibili e discutibili, del commento di PF invece continuo a pensare che fosse astioso perché ho evidenziato il buon agire della Bonino. Era il mio articolo che gli è andato di traverso, non la questione dei diritti umani.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 2 gennaio 2014 10:06
    Fabio Della Pergola

    Quello che ha scritto PF è “Tuttavia ricordare il background famigliare sottostante alla vicenda potrebbe essere utile a contenere la straripante, stucchevole, ipocrita retorica sui diritti umani violati che si è riversata su quello che è infine un caso di rimpatrio forzato dai contorni poco chiari che ha riguardato personaggi quantomeno controversi in patria e fuori”

    La questione si è risolta invece proprio in questo: nella violazione macroscopica dei ‘diritti umani’ e civili della signora e della figlia minore. Sennò di cosa stiamo parlando ? Farlo passare per un banale “rimpatrio forzato dai contorni poco chiari” significa perdere volutamente il senso del diritto proprio di uno stato democratico (che dovrebbe definirsi appunto “stato di diritto”) per trovarsi così esattamente sulla stessa lunghezza d’onda di quelle forze “oscure” che hanno orchestrato la “marchetta”. Il tutto giustificato – esattamente come farebbe un Alfano qualsiasi – dall’idea aprioristica che donna e figlia siano “personaggi quantomeno controversi in patria e fuori”. E’ una giustificazione propria da stato che ha perso il Diritto e sposa la tesi della ‘contiguità’ ipotizzata (o anche inventata di sana pianta, a quel punto si tratta solo di sfumature lessicali) per cui si può incarcerare chiunque sulla base di decisioni politiche, non di accuse circostanziate.

    Da qui l’azione di Emma Bonino che ha agito per ripristinare il senso dello stato di diritto nei limiti di quello che, a norma di legge, può fare. Infamarla – mettendola sullo stesso piano di Alfano – come è stato fatto quando è scoppiato il caso e come fa di nuovo molta gente, compreso PF nel suo commento, significa non capire la differenza tra stato di diritto e stato autoritario. O quantomeno significa voler negare (e infangare con termini come "straripante, stucchevole, ipocrita") la differenza tra chi agisce in un senso e chi nell’altro. Messa in questi termini la questione per me è inaccettabile.

    Da qui la mia risposta. Ciao

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 1 gennaio 2014 16:47
    Fabio Della Pergola

    Equiparare la moglie - dichiaratamente innocente (altrimenti non le avrebbero rilasciato un passaporto valido per l’espatrio) anche dalla magistratura di un paese che di democratico non ha notoriamente niente - e di conseguenza equiparare i suoi diritti civili a quell’ambiguo personaggio di suo marito è una logica che è stata espulsa dalla mentalità giuridica dei paesi democratici fin dalla loro nascita.

    Anzi già nel libro biblico del Levitico e perfino nel Corano si legge che ognuno è responsabile per le proprie colpe e non per quelle altrui e deve pagare per le proprie colpe e non per quelle altrui.

    Quindi questo commento si porta dietro una evidente mentalità da ideologia autoritaria, vuoi il Comintern di stalinista memoria vuoi il Gran Consiglio del fascismo. A scelta.

    Secondo questa mentalità, che di democratico non ha nemmeno la parvenza, è legittimo spargere o insinuare che una donna - anche quando a parole le si debbano riconoscere dei diritti "civili" - ha comunque diritti umani su cui è lecito dubitare, anche quando della sua colpevolezza non c’è traccia alcuna.

    Insinuare o infangare va bene comunque, nella logica di questo commento, purché si possa usare la vicenda per contenere (cioè denigrare) "l’ipocrita o stucchevole retorica" dei diritti umani violati. Che è quello che interessa davvero, è palese, al commentatore (e a chi concorda con lui). Cioè di chi se ne strafotte dei diritti umani purché si possa parlar male di qualcuno che ha agito bene, che era il vero argomento dell’articolo.

    Penoso.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 31 dicembre 2013 13:06
    Fabio Della Pergola

    Condivido questo commento. Già a ottobre mi occupai dei cambiamenti interni all’Unità con questo articolo http://www.agoravox.it/L-Unita-si-t... che già citava i tentativi del Fatto di intorbidare le acque.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 31 dicembre 2013 01:32
    Fabio Della Pergola

    Mi pare che le flotte di azionisti siano... uno. Che si è accollato il 51% delle quote in una situazione di bilancio che non è certo rose e fiori. Gli altri hanno quote di minoranza.

    Sarebbe la stessa cosa se cessassero i finanziamenti pubblici ? Bella domanda. Retorica. Cioè che insinua naturalmente una risposta maligna. Che però vale solo se i finanziamenti pubblici fossero eterni e crescenti. Cosa che non è, come chiunque sa bene (a parte forse il commentatore), dal momento che sono decrescenti e limitati nel tempo. Per l’Unità sono 3,6 milioni nel 2012, erano 6,8 milioni nel 2003, come si può leggere su Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/L%27Un... (in cui fra l’altro c’è una notizia falsa: il quotidiano che più beneficia dei finanziamenti pubblici non è affatto l’Unità ma l’Avvenire con oltre 4,3 milioni nel 2012).

    Quindi, perché non ci si occupa piuttosto delle palettate di fango del Fatto Quotidiano e delle imperscrutabili motivazioni occulte che l’hanno portato ad agire come un bullo di borgata ?

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