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Fabio Della Pergola

Fabio Della Pergola

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Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 16 dicembre 2013 16:53
    Fabio Della Pergola

    Può darsi; ma non si stava parlando di Netanyahu e degli israeliani ? In questo caso lei si è dimostrato capace di una critica faziosa e generalizzante. Ne prenda atto.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 16 dicembre 2013 14:10
    Fabio Della Pergola

    Non lo so. Il fatto che provenga dalla stessa zona delle cantine può essere solo un caso di diffusione del cognome in una determinata area geografica.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 16 dicembre 2013 14:08
    Fabio Della Pergola

    Commento ridicolo. Che rimanda alle facezie di FunnyKing alias Paolo Rebuffo, quello che (dalla Svizzera) consiglia di avere il 10% del proprio patrimonio in oro (perché non è registrato, piccolo e trasportabile...il che permette di filarsela all’estero con l’oro nel pacchetto di sigarette: valore 32.000 euro a pacchetto...capita l’antifona di chi sberleffa i banchieri "ebrei"?) http://www.youtube.com/watch?v=JLXQ...

    Ovviamente è uno che esorta a evadere le tasse che sarebbero un furto. http://www.tvblog.it/tag/paolo+rebu... Da questi dovremmo prendere lezioni ?

    Tralasciando ogni commento su quel Maurizio Blondet a cui si dà tanto spazio nel sito consigliato verso il quale, secondo Wikipedia, sono stati sollevati "rilievi di antisemitismo e razzismo". Tanto per rimanere in argomento.

    In ogni caso: il fatto che alcuni banchieri fossero di origini ebraiche li mette casomai sullo stesso piano dei banchieri di origini non ebraiche. Da qui l’accusa di antisemitismo, che ogni testa pensante sa fare, a chi blatera di "schiavitù dei banchieri ebrei", ma non dei banchieri calvinisti o protestanti o cattolici o musulmani o anche atei: si chiama doppio standard, ma lasci pure perdere, lei non ci arriva di sicuro.

    Molto più banalmente siamo tutti schiavizzati dalla speculazione finanziaria, in cui persone di origini ebraiche e non ebraiche (ivi compresi gli sceicchi del petrolio e la Repubblica Popolare Cinese che ormai detiene gran parte dei debiti pubblici e privati di mezzo mondo) collaborano attivamente e solidarmente.

    Si lasciassero perdere le idiozie - queste sì vere idiozie - antisemite e gli stereotipi degli anni cupi del razzismo, di sicuro staremmo tutti meglio. Almeno culturalmente, se non economicamente. Per stare meglio economicamente bisognerebbe mettere le briglia al sistema (ivi comprese le persone di cultura cristiana, islamica, induista, animista o atea; e anche ebraica, nel caso, ovviamente).

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 16 dicembre 2013 10:55
    Fabio Della Pergola

    <<cancellerei il punto sulla "laicità dello Stato perché non vedo cosa ci sarebbe da dire>>

    Lo stato deve essere un organizzatore e amministratore “terzo” della società. Che è (e probabilmente sarà sempre più) multiforme. Cioè multietnica, multireligiosa, multiculturale. Se lo stato assume valori religiosi o culturali di una delle parti, per quanto maggioritaria, traduce in comportamenti legislativi quelli che sono solo convincimenti religiosi (vedi aborto e altri valori ‘non negoziabili’ della chiesa).

    <<in realtà ritengo siano più mosse per influenzare gli elettori...>>

    Con una metodologia che ritengo obbrobriosa.

    <<uscire dall’euro” è di destra o di sinistra ? >>

    E’ una scelta di politica economica che può dare risultati di destra (cioè favorire la cerchia ristretta dei più benestanti) o di sinistra (favorire la massa più larga dei meno benestanti). La mia opinione è che l’uscita (specialmente se non coordinata) dalla moneta unica provocherebbe un collasso dello stato. I ricchi (italiani e stranieri) potrebbero investire i loro capitali per comprarsi a prezzi di saldo i beni nazionali mentre una gran massa di persone si troverebbe senza stipendio, senza pensione, senza sanità, senza aiuti di nessun tipo per un periodo di tempo indefinibile. Tutto questo perché uscendo dall’euro lo stato dichiarerebbe di fatto la sua insolvenza e non piazzerebbe più un solo BOT sul mercato. Penso quindi che sia una scelta di destra.

    Quindi delle proposte M5S apprezzo alcune cose e ne rifiuto altre. Ma sono in totale disaccordo con il populismo di Grillo. E non è una questione di antipatia (quando faceva il comico mi piaceva) ma di strategia politica.

    <<So che l’idea che hanno cercato di trasmettere i media è che sia stato Grillo a non accettare compromessi e a far saltare una possibile collaborazione, ma, sinceramente, come poteva essere possibile se il PD "doveva" dire di no a qualsiasi proposta del M5S per non "calarsi le braghe"?>>

    Grillo ha dichiarato molte volte pubblicamente di non voler accettare compromessi né alleanze con il PD, non è un’invenzione mediatica. Ma il PD non doveva “dire di no a qualsiasi proposta del M5S”. Ha più volte, con Bersani, chiesto di “uscire dall’aula” (che non è un’alleanza compromettente) per permettere la nascita di un governo di minoranza. Poi il M5S avrebbe potuto votare a favore o contro ogni singolo provvedimento del governo, mantenendo la sua autonomia e – detta fuori dai denti – tenendo per le palle il governo stesso. Un’occasione più unica che rara. Ma l’ottusità politica di Grillo ha portato otto milioni di voti a non contare niente.

    Su Rodotà insisto: era un nome apprezzabilissimo, ma in quel momento era il candidato del M5S. Se vuoi fare un accordo con un altro partito non puoi pretendere che sostenga il tuo candidato in cambio di evanescenti promesse. Bastava spostarsi su altri nomi – che potevano andare bene a entrambi – e vedere se lì, in una specie di ‘campo neutro’ si poteva imbastire un futuribile accordo politico che partiva dal nome del presidente per allargarsi ad altro. Questo non è stato fatto ed ha dato l’opportunità ai centristi del PD di silurare ogni altra iniziativa (vedi Prodi) contraria alla larghe intese.

    In conclusione continuo a non essere d’accordo con te, mi dispiace, ma grazie comunque per la correttezza dei tuoi commenti.

    Alla prossima.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 15 dicembre 2013 14:00
    Fabio Della Pergola

    Dal dizionario:

    "Connivenza: assistere passivamente, o dando il proprio consenso, a un atto disonesto che si potrebbe impedire, consentendone lo svolgimento".

    E le parole conniventi sono fatti, non interpretazioni.

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