• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Fabio Della Pergola

Fabio Della Pergola

L'autore non ha inserito, ancora, una sua descrizione.

Statistiche

  • Primo articolo sabato 09 Settembre 2011
  • Moderatore da giovedì 09 Settembre 2011
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 602 1093 3401
1 mese 1 0 0
5 giorni 1 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 94 42 52
1 mese 1 0 1
5 giorni 0 0 0












Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 7 luglio 2013 18:39
    Fabio Della Pergola

    Qualsiasi eventuale oblio sulla Bonino, ampiamente peraltro tenuta d’occhio da ogni astioso commentatore fosse anche l’esaltato dagospia, non cambia di una virgola quanto ho scritto nel mio articolo. Sull’ultimo caso, veramente increscioso, della famiglia Ablyazov - che ha tutte le caratteristiche della spy story tipo rapimento di Abu Omar - aspetterei di vedere che cosa viene fuori. A occhio la Bonino mi sembrerebbe comunque la meno coinvolta rispetto al fatto che pare attività tipica degli "Interni".

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 7 luglio 2013 18:18
    Fabio Della Pergola

    Caro Manny,

    non mi pare il caso di fare un trattato differenziale tra tasse e imposte. D’accordo con lei, l’8xmille è un’imposta. Finalizzato inizialmente per il sostentamento del clero (infatti ha preso il posto della congrua, come ho scritto). Poi allargato alle altre confessioni religiose, ma - e qui sta il bello - che potrebbe anche essere allargato ulteriormente alle associazioni degli atei, come da notizie di stampa. Per analogia ? Perché un’associazione religiosa e una areligiosa sono equiparabili ai fini del finanziamento pubblico ? Non lo so e nemmeno mi interessa tanto. Sta di fatto che la cosa pare verosimile. Prima era così poi potrà essere diverso.

    Quanto al fatto che la quota non espressa sia stata redistribuita proporzionalmente alle quote espresse perché la soluzione sarebbe stata "antieconomica" per lo Stato, mi permetta di avanzare qualche dubbio; la parte non espressa, anche di un anticlericale convinto, ma magari distratto, non può andare al sostentamento di una gerarchia ecclesiastica solo perché è "antieconomico" per lo Stato, ma al contempo regala mezzo miliardo di euro alla Chiesa. Spero che la sua sia solo una simpatica battuta.

    Quanto al sostentamento pubblico, credo anch’io che ogni organizzazione debba mantenersi da sé in virtù della propria credibilità, ma se proprio si volessero applicare criteri di finanziamento privato gestito dallo Stato, potrei anche non essere contrario, alla fine. Se io voglio che i miei 100 euro vadano all’associazione ecologista della val brembana meridionale e lo Stato si occupa di raccogliere questi soldi e distribuirli non ho obiezioni. Quello che ritengo inaccettabile è, lo ripeto ancora, che dei miei soldi si faccia quello che si vuole per favorire alcune organizzazioni a me poco simpatiche e contrariamente alla mia volontà, proprio quando si parla di contributi "volontari".

    La ricerca scientifica: come qualsiasi altra attività di interesse pubblico deve essere finanziata dallo Stato. Se poi vogliono organizzare delle riffe per aumentare le entrate non vedo cosa ci sia di male. Sul finanziamento pubblico all’editoria mi sono già espresso. Ma è ovvio che gli speculatori del settore dovrebbero essere depennati e puniti.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 7 luglio 2013 13:54
    Fabio Della Pergola

    Il Concordato derivò dal "vulnus" patito dallo Stato della Chiesa con la conquista di Roma da parte dei Savoia. La ferita derivante dalla perdita del potere temporale di cui la Chiesa si era appropriata con il falso "lascito di Costantino" fu "compensata" dallo stato facsista in cambio di un solerte e volonteroso appoggio al regime. Naturalmente lo Stato italiano non doveva compensare alcunché allo Stato della Chiesa come non ha mai compensato alcunché, per quel che ne so, all’Impero austro-ungarico per la conquista del lombardo-veneto. Ma è andata così. Oggi mi sembra legittimo chiedersi per quale motivo i cittadini italiani debbano volontariamente/obbligatoriamente sostenere l’apparato gerarchico della Chiesa, i suoi edifici, la sua struttura eccetera con il 77% del prelievo fiscale - che lo Stato (a spese sue) incassa, conteggia e poi devolve alla Chiesa - di cui solo meno della metà è consapevolmente devoluta a questo scopo (benché sempre con l’inganno della pietas pubblicizzata).

    E’ noto invece che la ricerca sul cancro non è a carico dei cittadini, ma come tutta la ricerca medico scientifica, si svolge negli ospedali, nelle case farmaceutiche e nelle università. Poi utilizza "anche" i contributi volontari dei cittadini raccolti con il contributo della televisione di stato. E la ricerca medica va ovviamente a vantaggio di tutti i cittadini indistintamente. Così come i contributi pubblici all’editoria sono devoluti (anche ai periodici cattolici) in funzione di una proposta culturale multiforme di cui tutti i cittadini possono avvantaggiarsi (esclusi quelli che leggono e ascoltano solo le parole di un unico Capo, ma sono affari loro).

    Quanto all’imposizione dell’8xmille non sono un fiscalista, ma direi che è una tassa obbligatoria che i cittadini possono però legittimamente "dirottare" su chi vogliono. Non mi pare perciò che si ponga il problema del rientro nelle tasche proprie, ma solo dell’effettiva destinazione che deve essere specificata dalla volontà del contribuente. Se questa specifica volontà non è espressa, la tassa - come ogni altra tassa - deve essere incamerata dallo Stato.
    La Chiesa avrebbe fatto più bella figura se avesse rinunciato di sua spontanea volontà al 50% derivante dal "non espresso" come hanno fatto le due organizzazioni citate. Ma l’ingordigia delle gerarchie vaticane è troppo nota per perderci sopra altro tempo.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 30 giugno 2013 23:23
    Fabio Della Pergola

    Tutti gli scritti sono mediati (quindi interpretati), sempre. Dalla mentalità individuale, e/o dalla cultura dei propri tempi che si è sedimentata nella propria società e che varia di secolo in secolo; dalle proprie esperienze o da quelle del gruppo a cui si appartiene per nascita o per scelta.

    Altrimenti anche voi lapidereste gli adulteri e mi pare che non lo facciate, no ? Anche quella è una legge biblica, molto chiara. Se non lo fate è solo per timore della legge penale, o perché non sono mai esistiti in più di un secolo degli adulteri fra di voi o perché avete dato un’interpretazione diversa al passo biblico ?

    Ampliare un concetto è interpretarlo; e trovarne le modalità di applicazione, "amplificando" la prassi precedente, rispetto ad una novità non esistente prima: in questo caso vedere un nesso tra cibarsi di carne con sangue, potenzialmente pericolosa nei climi caldi (non a caso anche il divieto di mangiare maiale o i molluschi) e la trasfusione in vena.

    Tutto quello che lei dice al punto 3) si può riassumere nel termine “ricerca scientifica in campo medico” che da sempre ha alti e bassi, ma si muove sempre nella direzione di contrastare ciò che contrasta la vita umana. Non entro di nuovo nella discussione sulle sostanze alternative. Alcune esistono da poco, altre non sono alternative se non parzialmente. Di alternative reali nella sua risposta non ne indica nessuna. Nessuna almeno in grado di sopperire al sangue perduto in una emorragia importante che richieda un intervento urgente.

    La conclusione è quella che mi aspettavo e per la quale abbiamo iniziato a discutere: nel caso estremo “siamo disposti a sacrificare la vita” per rispettare i dettami di un antico libro. L’espressione che lei usa (venir meno ad una legge imposta dal nostro Creatore) è una questione di fede in cui non posso né voglio entrare.

    Sacrificare la vita per ciò che è scritto (interpretato o meno che sia) a me pare un atteggiamento quantomeno “strano”; non uso questo termine in senso offensivo, ma è chiaro che si tratta di un eufemismo. Non vedo come si possa accettare di veder morire una persona cara avendo la cura (e la sua vita) a portata di mano. Lo trovo - mi scusi - profondamente, drammaticamente inumano. Credo che non potremmo mai trovare un accordo o un compromesso su questo.

    Naturalmente spero che la ricerca medico scientifica arrivi al più presto a disporre delle alternative reali e perfettamente adatte al caso più estremo, in modo che questo problema sia risolto una volta per tutte con buona pace per voi e per chi non la pensa come voi.

    Al punto 4) lei sostiene di nuovo una sua visione religiosa del popolo e delle scritture ebraiche. Naturalmente mi concederà di dissentire - le ho già detto che non sono religioso - e interpretare la Bibbia come un testo vergato da uomini impegnati a costruire la propria storia e la propria identità nazionale. E l’uso di sostanze inebrianti non solo è noto, ma è anche ampiamente scritto. Rimando ancora all’antropologa citata sopra, ma aggiungo anche le solenni sbronze di Lot e di Boaz e così via.

    Dire che certe sostanze psicotrope sono "sataniche", mi scusi, me la poteva risparmiare. Satana non esiste, se non nella testa di chi non riesce a distinguere la malattia psichica dalle fantasticherie che gli hanno raccontato.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 29 giugno 2013 20:04
    Fabio Della Pergola

    E’ stato abbastanza sintetico, la ringrazio!

    2) Il passo che lei cita parla, se non ricordo male, della discussione in merito al rapporto con i pagani (greci) nella comunità giudeo-cristiana in cui Giacomo e Paolo avevano posizioni alquanto divergenti. Indubbiamente “si può” leggere nei passi citati una astensione non solo alimentare dal sangue. Ma è pur sempre un’ottica interpretativa; a quei tempi nessuno poteva pensare ad un uso diverso da quello alimentare parlando di astensione, quindi l’estensione del concetto non può essere altro che un’interpretazione. Io potrei dire - come gran parte delle letture canoniche cristiane del resto - che “astenetevi dal sangue” significa esclusivamente non alimentatevi con esso e la cosa sarebbe altrettanto corretta dal punto di vista letterale.

    3) "La conoscenza di tecniche sostitutive al sangue è nota da tempo, ma per motivi commerciali si è fatto in modo che non venisse mai a conoscenza delle persone". Questa mi sembra un’illazione; per quanto ne so io le tecniche alternative sono molto recenti e non tutte sperimentate a sufficienza; lei dice di no, ma non mi fornisce alcun documento a supporto di quello che dice. Non parliamo di episodi in cui il paziente ha tutto il tempo di adeguarsi con una produzione autonoma di globuli rossi in seguito a una modesta perdita di sangue; fin qui ci arrivo anch’io che si potrebbe fare a meno della trasfusione compensando la perdita di volume con integratori. Parliamo di un grave incidente con massiccia emorragia ed intervento d’urgenza: come si poteva fare a meno di una trasfusione solo pochi decenni fa (e forse anche adesso) ? In questo caso, ammessa per ipotesi l’impossibilità di trasferire il paziente in un centro adatto dal punto di vista della regola dei TdG, qual’è l’alternativa ?

    4) sull’uso di droghe: rimando all’antropologa citata e ai passi già evidenziati. Naturalmente non ho alcun dubbio che la dipendenza da droghe sia cosa diversa dall’uso medico. Ma aggiungerei diversa anche dall’uso a fini sciamanici, profetici e simili. Tuttora in alcune popolazioni "primitive" l’uso di sostanze allucinogene è provato. E ne è provato l’uso da parte di popolazioni del vicino oriente antico. Perché mai si dà per certo che gli israeliti di tremila anni fa avessero un comportamento diverso da quello diffuso nell’area ? Di sicuro bevevano sostanze alcoliche in abbondanza... la Bibbia parla in diverse occasioni di solenni sbronze e non tutte condannate come eticamente negative. Comunque a questo proposito rimando a questo sito governativo http://www.politicheantidroga.it/dr...
    Sull’uso di tabacco: oggi sappiamo che è nocivo, ma un secolo fa se ne magnificavano le doti terapeutiche.

    Non so a chi si riferisce parlando di ex TdG; quanto all’opinione comune mi pare che i casi di TdG deceduti in seguito a mancate trasfusioni siano stati riportati dalla stampa più di una volta, così come i casi di magistrati che sono intervenuti per imporre una trasfusione a minori figli di TdG. Sono tutti casi falsificati o distorti ?

    In ogni caso spero che le tecniche alternative siano presto messe a punto e diffuse ovunque così non ci saranno più problemi di incomprensioni reciproche. Rimando a http://www.centronazionalesangue.it...

TEMATICHE DELL'AUTORE

Tribuna Libera Attualità Mondo Recensioni

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità