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Fabio Della Pergola

Fabio Della Pergola

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Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 7 agosto 2013 13:09
    Fabio Della Pergola

    Ovviamente scrivo che Beppe Grillo è un pregiudicato, dal momento che è stato condannato in via definitiva per omicidio colposo plurimo. E’ una cosa nota che Grillo non ha mai negato. Quindi si rassegni. Non metto a pari Beppe Grillo con Berlusconi, ma faccio un ragionamento politico che non è difficile da seguire. Fino a che Grillo non avrà la maggioranza non potrà andare al governo. Fino a quel punto o si rassegna a "trattare" in qualche modo con il PD (o con il PDL se gli piace di più) oppure, se cade questo governo, il Paese diventa ingovernabile per mancanza di alternative. Che cosa ho detto di tanto strano non lo capisco, per cui non mi vergogno neanche un po’ di quello che ho scritto.

    Per gli emendamenti del M5S purtroppo non posso fare niente, sta al Parlamento decidere e se il M5S è in minoranza i suoi emendamenti non passeranno; spiacente, non so che farci. Da parte mia continuo a sperare in quell’Area X che ho indicato. Saluti.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 6 agosto 2013 23:53
    Fabio Della Pergola

    Detta in altri termini siamo esattamente al punto di febbraio. Un cortese invito a Grillo perché non faccia il "testone" e una pernacchia di risposta. A cui segue una pernacchia dalla destra del PD mentre la sinistra del PD e gli aperturisti del M5S se la pigliano in saccoccia. Insieme al popolo italiano, naturalmente.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 3 agosto 2013 20:57
    Fabio Della Pergola

    Il riferimento di GeriSteve a problemi terminologici è sostanzialmente condivisibile ed è uno dei motivi per cui ho scritto l’articolo. Il sionismo nasce ed è unicamente l’ideale nazionalista ebraico che, come nel caso di ideologie similari di altri popoli, ha avuto sostenitori di destra e di sinistra, fanatici nazionalisti e patrioti socialisti (che è cosa ben diversa dal nazional-socialismo !!!), esaltati ed equilibrati, ottusi e intelligenti, aperti e chiusi, dialoganti e arroganti eccetera eccetera.

    Poi è stato volutamente e ideologicamente assimilato al colonialismo europeo scordandosi che i colonialisti europei depredavano le colonie delle loro risorse per arricchire la madre patria. Madre patria che non solo gli ebrei non avevano, ma, in casomai avevano ex madri patrie diventate sterminatrici.

    Non solo. Il sionismo è stato addirittura equiparato ad una forma di razzismo con una decisione dell’Assemblea Generale dell’ONU poi revocata.

    Intorno a questo termine giocano quindi interpretazioni ideologiche fortemente caratterizzate; siamo in attesa che il M5S decida quale vuole adottare. Ma quella storica è indiscutibilmente quella dell’indipendentismo e del risorgimento nazionale ebraico.

    I problemi delle colonie nei territori "contesi" o "occupati", cioè in Cisgiordania, sono sorti invece solo dopo la guerra dei Sei Giorni che peraltro non fu Israele a provocare anche se l’attacco israeliano fu preventivo. Il colonialismo in territorio non riconosciuto come israeliano è ampiamente sostenuto da minoranze ultranazionaliste e ultrareligiose che pensano in termini di Grande Israele il territorio nazionale; quindi dal mare alle rive del Giordano. Ma la stessa cosa è pensata, in termini ovviamente rovesciati, da alcune frange irriducibili della politica palestinese.

    Infine concordo con GeriSteve che il termine “israelita” indichi gli ebrei, così come il termine “giudeo” che però ha assunto un contenuto dispregiativo. "Israeliano" invece non indica gli ebrei di Israele, ma tutti i cittadini dello Stato di Israele che possono essere, se proprio si deve evidenziare il gruppo etnico-linguistico di provenienza, ebreo-israeliani o arabo-israeliani o israeliani non ebrei e non arabi (generalmente i familiari non ebrei di cittadini ebrei).

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 3 agosto 2013 09:36
    Fabio Della Pergola

    Ma visto che la questione è così scottante aggiungo un link ad un altro articolo che parla della pagina facebook del M5S Piemonte citata. Qui http://www.lettera43.it/attualita/3...

    Ebbene nei commenti si legge un onesto e apprezzabilissimo consigliere comunale (del M5S) che dice testualmente "Aggiungo alla vicenda che quel genio del consigliere Biolè ha declarato la responsabilità di un suo collaboratore, ha fatto una nota per dissociarsi dalle scempiaggini, ma non vuole togliere quei post. Ecco, gentile Redazione, in quella nota ci sono i miei commenti, che come chiunque può vedere non sono teneri. Io non ho nulla a che spartire con questi estremismi, non ho nulla a che spartire con questi smidollati che non hanno neanche il coraggio di cancellare un post indegno a fianco del nome MoVimento 5 Stelle, non ho nulla a che spartire, COME LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DI CHI VOTA M5S, con chi lascerà quel vergognoso post in bacheca".

    Ecco, il consigliere regionale del M5S Biolè non voleva cancellare la pagina in cui sionismo e nazismo venivano equiparati e un altro esponente del M5S ne ha criticato l’operato con vigore.

    Così si fa - ed è apprezzabile - si entra nel merito e nel merito si discute, invece di chiedere a chi scrive di parlare d’altro.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 3 agosto 2013 09:09
    Fabio Della Pergola

    Caro lettore è necessario distinguere i commenti e le critiche che "stanno nell’articolo" cioè che entrano nel merito di quanto detto, da quelle che vanno fuori tema (o come si dice adesso Off Topic). Le une sono sempre legittime, le altre sono dei tentativi di distogliere dal contenuto per imporre contenuti diversi. Cioè rendono inesistente quello che uno ha scritto per sostituirlo con quello che altri vogliono dire. Rendono inesistente il pensiero dell’articolista per imporre il pensiero del commentatore.

    Per quanto "composti ed educati" questi commenti sono sostanzialmente arroganti proprio perché rendono zero, annullano, cancellano l’impegno, le aspettative, la ricerca di dialogo e la "testa" dell’articolista. Non si vede perché uno che si è impegnato, a volte anche a lungo dedicando tempo e ricerca al suo articolo, debba subìre silenziosamente questo tipo di imposizioni. Io ho l’abitudine - di cui spesso mi sono pentito - di rispondere a quasi tutti commenti; ma ovviamente lo faccio a modo mio. Gentile quando è il caso, dialogando con chi mi scrive con la voglia di scambiarsi delle idee, ma anche duramente quando mi si vuole imporre qualcosa, come nel suo caso (se è lei il Vincenzo che ha commentato per primo): non deve parlare del sionismo perché il punto sono i diritti violati e le politiche di Israele. E se io voglio parlare del sionismo, devo chiedere il permesso ? E se delle politiche di Israele ho già parlato più di una volta, non posso cambiare argomento visto che i cinquestelle me ne danno l’opportunità ?

    Naturalmente quando scrivo un articolo metto in conto le critiche che ci sono SEMPRE, di qualsiasi argomento si scriva. Ma lei dovrebbe fare lo stesso: nel momento in cui commenta metta in conto che le risposte possono essere gentili o sferzanti a seconda di come ha commentato. E quello che conta non è la forma (composta e educata) ma il contenuto, la sostanza (l’annullamento o meno del pensiero dell’articolista). Esattamente come in qualsiasi rapporto umano.

    Ma i baci no, per favore.
    FDP

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