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Fabio Della Pergola

Fabio Della Pergola

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  • Primo articolo sabato 09 Settembre 2011
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Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 22 giugno 2014 13:57
    Fabio Della Pergola

    Caro Remigio de Santis,

    quindi contrastare - argomentandolo - un milionario che vuole farsi passare per rivoluzionario urlando di voler determinare una catastrofe (dalla quale ovviamente lui uscirebbe indenne essendo appunto un milionario) perché questa è la conclusione ovvia di quella frase, sarebbe offensivo, irrispettoso, borioso, privo di cultura, antidemocratico, utopistico e nichilista. E dopo che ha interpretato questo funambolico meccanismo di proiezione dei miei difetti sugli altri ne deduce che... ? Che Grillo ha ragione e io torto ? E uno straccio di argomentazione ?

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 21 giugno 2014 21:33
    Fabio Della Pergola

    Caro Paolo ti ringrazio per definirmi "uno che se le va a cercare" perché lo ritengo il miglior complimento ricevuto finora !

    Sull’argomento in questione noto che i punti sono tre:

    1-ideologia no tav, cioè logica nimby. 2-costi esorbitanti, cioè il problema mazzette. 3-concorrenza treno-aereo.

    Parto dall’ultima che è facile: sulla tratta ad alta velocità Milan-Napoli si è giocata la partita degli ultimi anni che ha visto sconfitta Alitalia. E la TAV è stata essenziale per la sopravvivenza della rete ferroviaria articolata anche sugli snodi minori. Ma sulla tratta Lione-Torino non mi pare che si pongano problemi di questo tipo. Sulla necessità reale (che non è cosa trascurabile) di fare la TAV sul corridoio 5 rimando a quanto dice Enzo che ne sa più di me.

    Sull’ideologia nimby non ho dubbi di essere molto critico, anche se va visto caso per caso e con molta attenzione alle esigenze locali. La gente non sono "numeri" di cui disporre senza alcuna remora. Ma sono anche dell’idea che lo Stato, per conclamate esigenze di ordine nazionale, non può farsi imbrigliare da una miriade di divieti locali. Resta, come è ovvio, la concertazione, la discussione, il dibattito con cognizione di causa da cui vanno esclusi sia i sì a priori che i no a priori. Cioè le ideologie.

    Sul problema vero, su cui anche tu mi pare convieni, è che il l’Ente Pagatore, che dovrebbe essere anche il Controllore, è esattamente il Problema. Dopo i casi Expo, Aquila e Mose (più tutti i precedenti) si impone un reset di tutto il sistema degli appalti; radicale e risolutivo (per quanto possa esistere una cosa del genere). Quindi uno stop alle operazioni in divenire come, appunto, la TAV di quella tratta; almeno fino a che non si riesca a individuare un modo di affrontare questi megacantieri.

    Il che, oltretutto, avrebbe il non trascurabile risultato di calmare le acque attorno ad un problema su cui si giocano giochi politici poco chiari.

    Ciao, FDP

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 21 giugno 2014 20:18
    Fabio Della Pergola

    Caro Baiano,

    proprio per l’intellettuale onestà che cortesemente mi riconosce non posso rettificare nemmeno una virgola di quello che ho scritto.

    E questo per una ragione molto semplice che sta nel contenuto evidente della frase di Grillo. Frase che non è interpretabile in altro modo che in quello che ho evidenziato. Proporre al contrario l’interpretazione che “NELLA catastrofe” si possa essere capaci di resistere (cioè asserire che la frase di Grillo si caratterizzi per essere una proposta positiva, un richiamo alla resistenza all’interno di un periodo di crisi devastante) si manifesta in maniera indiscutibile come un imbroglio semantico dal momento che la frase è, nei suoi termini testuali, “ottimismo DELLA catrastrofe” che indica in maniera chiarissima un’ideologia volta alla destrutturazione dell’esistente, non un invito a stringere i denti nelle difficoltà.

    L’interpretazione falsa - che mi è stata proposta più volte a contestazione della mia interpretazione negativa - è quindi un chiaro tentativo di mistificazione attribuibile o a furbizia politica di bassa lega davanti a una contestazione puntuale o ad una totale incapacità di comprensione delle parole altrui (incapacità attribuibile o a ingenuità o superficialità o stupidità o noncuranza, scelga lei).

    Di fronte a un palese inganno di alcuni, quella che lei gentilmente definisce come “mia onestà intellettuale” mi impone di dire a chiare lettere quello che penso. Non è quindi un’offesa, ma una denuncia. Che non fa capo a una negazione maldestra e, appunto, offensiva del pensiero altrui, ma ad un preciso rifiuto di questa mistificazione. Per questo motivo, mi dispiace, ma non posso né rettificare né chiedere scusa a chicchessia.

    Le scuse si porgono per le offese gratuite, non per l’articolata e comprensibilissima denuncia di un palese inganno.

    La saluto,

    FDP

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 19 giugno 2014 20:18
    Fabio Della Pergola

    La logica che dice "cancello l’esistente" e ricomincio così "liberato" daccapo mi sembra attenere alla pulsione di annullamento così come la descrive Fagioli in "Istinto di morte e conoscenza". Non sono uno psichiatra e quindi non so dire se il termine "spersonalizzazione" abbia a che vedere con questo caso, ma ho l’impressione il problema sia molto profondo se l’anaffettività del soggetto, causata dalla pulsione, è tale da non far distinguere più la vita umana di un bambino o di una donna da un fastidioso impedimento.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 17 giugno 2014 16:21
    Fabio Della Pergola

    Come Farage "diversamente xenofobo" e Grillo "diversamente megafono". Ciao.

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