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Fabio Della Pergola

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  • Primo articolo sabato 09 Settembre 2011
  • Moderatore da giovedì 09 Settembre 2011
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Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 16 giugno 2014 18:59
    Fabio Della Pergola

    I roghi non si fanno più però si sceglie con cura con chi ci si accompagna, lasciando perdere le fantasie sulle contaminazioni (detto da un aderente al M5S suona quantomeno bizzarro, se c’è qualcuno che ha fatto dell’essere “duri e puri” siete proprio voi).


    Se lei non ha problemi a definire l’UKIP un partito di destra perché più sopra ha scritto “ammesso e non concesso che l’UKIP sia di destra” ? Ma a parte questo l’UKIP è xenofobo a detta della maggior parte dei commentatori perché pretende di escludere non solo l’immigrazione di extracomunitari ma anche di comunitari. Né più né meno di quello che ha fatto la Svizzera (paese extracomunitario) che ha messo in grosse difficoltà i frontalieri italiani. Se la pretesa dell’UKIP passasse (come è probabile) molti giovani italiani andati in Inghilterra a lavorare saranno sloggiati. Se questa logica passasse in tutti i paesi europei tutti gli emigrati, giovani e meno giovani (italiani compresi) saranno sloggiati dai paesi in cui sono andati a cercare fortuna.

    Tutto questo avviene perché i paesi a economia forte (che sono in parte quelli che hanno saccheggiato le risorse di mezzo mondo per secoli e in parte quelli che hanno distrutto l’Europa in due guerre mondiali) temono di veder diminuire un po’ le possibilità di lavoro per i loro abitanti (cosa manifestamente falsa perché l’immigrazione avviene quando c’è un “vuoto” di lavoratori non quando c’è un pieno di disoccupati (o crede che cio siano molti immigrati tedeschi in Grecia ?).

    Per questo motivo ritengo l’UKIP un partito repellente, ai miei occhi. Per lei è invece un partito come un altro. Contento lei, contenti tutti, Gottardo. Ma, per cortesia, non mi venga più a raccontare questa palla che destra e sinistra sono solo posizioni ideologiche.

    Infine “Vota un programma scritto chiaramente in punti e, nelle parti in cui questo programma non è definito, si affida alle votazioni on line”. Ho letto da tempo tutto il programma del M5S e ci ho trovato solo quattro cose buone per la gestione amministrativa di una città, ma niente che abbia a che vedere con la gestione di un paese. Ad esempio sull’immigrazione, in cui poi dovete andare a votare (in 30mila?) per decidere che cosa volete decidere. Per gli altri punti rimando alle riflessioni di Giannuli che è più esperto di me e anche più propenso a dare credito al M5S.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 16 giugno 2014 18:31
    Fabio Della Pergola

    Infatti, sono in disaccordo con la sostituzione di Mineo proprio in coerenza con le mie critiche al M5S relative all’espulsione dei dissidenti. Pretendere l’adesione acritica ad ogni decisione maggioritaria non corrisponde né al dettato costituzionale né al dovere di rispetto delle minoranze. Non mi pare il caso di imputare ai pochi casi di minoranze critiche lo stallo del paese, che deriva da ben altri accordi e cointeressenze.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 16 giugno 2014 10:24
    Fabio Della Pergola

    Se non ci fossero idee di sinistra (cioè tendenti a realizzare una evoluzione progressiva, anziché una regressiva per ogni essere umano ché questa è la differenza fra destra e sinistra casomai se ne fosse dimenticato) non mi sarei mai occupato di M5S. Ma la co-presenza di ipotesi di sinistra con un’anima nera di futurismo fascistoide mi induce a controbattere pezzo per pezzo il secondo nella speranza che le prime emergano con maggiore limpidità.

    Chissà se ora le è più chiaro...

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.152) 16 giugno 2014 09:09
    Fabio Della Pergola

    Sono d’accordo, per una volta, con Persio Flacco. Il che dovrebbe preoccuparmi, ma - a parte gli scherzi - il suo commento dà profondità a quello che nell’articolo era solo abbozzato. La discussione deve essere articolata e legittimamente aperta ad ogni contributo. E più è importante l’argomento tanto più ogni signolo contributo, anche quello del più insignificante rompipalle di minoranza deve avere il suo spazio e meritare la sua attenzione. I costituenti infatti sono stati attenti a garantire le minoranze: per quale motivo, sennò, sono riservati dei seggi alle minoranze linguistiche ? (tanto per dirne una).
     
    Ricordo a Paolo che i vari Turigliatto & Co. (ma anche Dini, Mastella ecc.) hanno usato il loro potere di veto per far collassare un governo o per motivi ideali o per motivi, è legittimo ipotizzarlo, ben poco ideali. Qui non mi pare che si parli di tenere per i cosiddetti né un governo né un partito che ha appena avuto il 41% di preferenze, ma solo del diritto di parola di una minoranza.

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