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paolo

L'età avanza e perciò la lascio perdere ,coniugato con figlio ,milite assolto ,laurea in fisica + corsi post ,vita lavorativa intensa e a tipologia variabile dall'insegnante(breve) all'autonomo con passaggi in mutinazionali .
Interessi personali in elettronica ed informatica .

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  • Primo articolo martedì 08 Agosto 2010
  • Moderatore da martedì 11 Novembre 2010
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Ultimi commenti

  • Di paolo (---.---.---.237) 18 gennaio 2012 11:29

    E’ un articolo semplicemente incredibile . Esemplare per descrivere una Italia alla rovescia .
    Le chiedo cosa c’entra il fatto che la Direzione Costa e che le autorità portuali abbiano sempre autorizzato il rito del saluto all’isola con quello che ha combinato il comandante (si fa per dire ) Schettino che ha commesso più reati e imperizie in un colpo solo che in tutta la storia della Marina Italiana , non ultimo quello che gli costerà l’esonero con disonore per avere abbandonato la nave (è documentato dalla Guardia di Finanza ),caso probabilmente unico al mondo .

    Marco d’accordo che lei dichiara "... odio lavorare .potrei definirmi poeta , agitatore culturale ,scrittore e tanto altro .. " ,come ci segnala nella sua biografia e quindi probabilmente come "pensatore" non è interessato a come vanno le cose nel mondo e alla verità dei fatti ,con relative responsabilità , quando saranno definitivamente accertate , del comandante (sempre si fa per dire) Schettino , ma non le sembra un po’ inadeguato ,per usare un eufemismo ,dare una assoluzione preventiva o affermare che si vuole tramutare Schettino in "caprio espiatorio " ?
    La invito a rifletterci.
    saluti

  • Di paolo (---.---.---.248) 17 gennaio 2012 23:36

    Concordo pienamente con Damiano .Vedo che anche Falcioni non sfugge allo stereotipo che fa del permissivismo l’idea di " democrazia" e del rigore nel far rispettare le leggi il regime totalitarista o peggio ancora "nazista" quando il controllo di legalità si applica a comunità etniche.
    Purtroppo questo è il retaggio di una cultura cattolica che ha fatto del "buonismo" e della tolleranza una virtù anche quando diventa un disvalore sociale .

    Tutti sappiamo ,evidentemente chi più chi meno o chi per nulla ,che le comunità ROM , o zingari che dir si voglia ,sono comunità ad altissima percentuale delinquenziale . Ognuno nel corso della sua vita credo abbia avuto a che fare ,direttamente od indirettamente, con queste persone che vivono sostanzialmente di furti che spaziano dal borseggio ,all’effrazione , allo smontaggio di cavi di rame e perfino lattoneria in rame dalle abitazioni . Se oggi nelle abitazioni si vive praticamente blindati anche nelle notti estive più afose ,dobbiamo ringraziare ,oltre ai delinquenti nostrani ,soprattutto questi "signori " .

    C’è pure qualche imbecille ,perché tale non può essere altrimenti definito , che giustifica questi comportamenti inquanto frutto di una "cultura" con la quale dovremmo dialogare .

    Invito l’autore a rivedere alcuni suoi giudizi critici su quello che dovrebbe essere una percezione civica comune ,ossia che chiunque vive sul territorio deve essere soggetto a tutti i controlli di legalità necessari ,comprese le impronte digitali quando si parla di comunità che hanno la pessima abitudine di "ospitare" gente senza documenti di riconoscimento o falsificati per i fini che ho prima citato . La "schedatura" a cui si riferisce l’autore non c’entra nulla .

  • Di paolo (---.---.---.12) 14 gennaio 2012 10:05

    Caro paolodegregorio ,mi capita molto spesso di condividere i tuoi articoli ,questo invece mi lascia un po’ perplesso per queste considerazioni :
    La ricchezza in se non è un disvalore e non va demonizzata a meno delle seguenti due condizioni :
     a) eccessiva o tale da condizionare gli equilibri democratici .
     b) di origine illecita

    Per quanto attiene invece alla riforma dei processi economici su altre "basi " sarebbe opportuno che tu ci specificassi quali dal momento che il nostro paese è inserito in una economia globalizzata che "impone " determinate  regole ,a meno ovviamente della autarchia che mi sembra quantomeno anacronistica oltre che demagogica.

    Sulla autonomia energetica invece l’obiettivo è assolutamente irragiungibile , dal momento che le rinnovabili non possono per loro stessa natura sostenere una economia industriale e questo paese non dispone di risorse energetiche naturali come gas e idrocarburi .Quindi bando alle illusioni.Soltanto il nucleare ,per quanto anch’esso risorsa di importazione ,avrebbe consentito di ridurre la dipendenza dai fossili . E’ stato bocciato ed è meglio cosi’ per un insieme di ragioni contingenti.Vedremo nei prossimi decenni , per chi avrà la fortuna di esserci , se è stata una scelta giusta e come sarà la situazione energetica di questo paese.

    Molto invece si potrebbe ancora fare sul fronte alimentare se ,per esempio ,il mezzogiorno di Italia venisse dotato di opportune infrastrutture , ma qui siamo alle chimere , dal momento che invece di sistemare gli acquedotti colabrodo si pensava al ponte sullo stretto.
    ciao 

  • Di paolo (---.---.---.120) 13 gennaio 2012 10:09

    Caro Gaetano ti invito a documentarti meglio e preferibilmente farlo prima di scrivere un articolo.

    Affermare che la potenza elettrica già installata in Italia e relativa al fotovoltaico (il termodinamico è off) è pari a 12 GW (la potenza di 6 centrali elettronucleari da 2GW/cd) è roba da da far saltare sulla sedia .Sommata poi all’eolico (come tu ci indichi) diventa un totale di 18 GW ,quasi la metà dell’assorbimento totale a regime medio !! . Se cosi’ fosse questo paese sarebbe a cavallo ,purtroppo non è assolutamente cosi’ .

    Al 31 Dic 2010 ( Dati Terna ) eolico + fotovoltaico collezionano una potenza complessiva netta di 9,2643 GW .Trattandosi di fonti estremamente discontinue ,di norma si considera una potenza media "alla punta " pari al 25%,ergo siamo a circa 2,315 GW di cui il 75 % circa eolico .Il dato è riferito al 2010 ma credo che il 2011 si discosterà non di molto ,anche se il fotovoltaico avesse avuto incrementi percentuali consistenti .Fatti i tuoi conti .
    ciao

  • Di paolo (---.---.---.160) 11 gennaio 2012 23:19

    Ritengo che due persone abbiano tutti i diritti di vivere felicemente nel modo che ritengono più opportuno . L’equivoco semmai sta nel termine "matrimonio" ,con il quale si identifica un vincolo tra un uomo ed una donna sia nell’etimologia del termine che in base all’art. 16 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo  .

    Se invece di chiamarlo matrimonio lo chiamiamo semplicemente unione ,oppure "pippo " , la cosa credo che non sollevi alcuna obiezione .
    Poi a livello personale " l’unione omosessuale " mi fa tristezza e la reputo conseguenza di disturbi della personalità , ma probabilmente sono influenzato da pregiudizi , escluso quelli di natura religiosa che comunque non mi riguardano.

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