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Marina Serafini

Dottore in filosofia e dottore in scienze della formazione, ho conseguito diversi master e corsi di specializzazione in comunicazione, formazione, selezione del personale e project management. Affascinata dal mondo del web marketing e dello storytelling management. Da anni impegnata nella gestione di Risorse Umane, in area didattica e nel problem solving aziendale. Mi piace dire qualcosa parlando di altro, mi piace parlare dell'uomo...
 

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  • Primo articolo venerdì 08 Agosto 2016
  • Moderatore da domenica 09 Settembre 2016
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Ultimi commenti

  • Di Marina Serafini (---.---.---.37) 18 agosto 2017 08:34
    Marina Serafini

    Questa escalation di privazioni e limitazione del potenziale umano dilaga giá da tempo, purtroppo. Anche le università, in Italia, si sono adeguate, facendo dello studente un mero cliente, uno che paga, e che se si sente scontento va altrove. Giusto in teoria, ma in pratica questi clienti vengono abituati ad ottenere riconoscimenti privi di valore effettivo, gratificazioni teatrali in cambio del minimo sforzo, quindi é necessario regalargli le caramelle per evitare che i giocattoli, vada a comprarli altrove. Tutta la "cultura" corrente concorre in questo: il sistema scolastico, la educazione in famiglia, i messaggi e gli input che arrivano martellanti da un marketing sfrenato, che educa alla dispersione, alla mancanza di regole, ad una libertá suicida perché irrispettosa - di se stessi come degli altri. Lo strumento piú criticato oggi é proprio quello che invece potrebbe e dovrebbe aiutare a trovare soluzioni utili, ed é il web. Ma ne viene stravolta l’utilità, utilizzato come veicolo principale per la dispersione e per fomentare l’anonimato di quella generazione che ha un disperato bisogno di affermarsi. Ragazzi che vogliono dire di esserci, ma lo fanno in modo distruttivo, non evolutivo. Le molte distrazioni, l’invito alla superficialità, acquistare a tutti i costi, essere bombardati da miriadi di informazioni banali ed eterogenee che saturano e stancano i processi del pensiero. Rumore, tanto rumore e tanta sporcizia. Vedo una umanità sempre più confusa, più sola, una umanità che si fa poche domande, e che si lascia vivere, un po’ rassegnata, un po’ perduta. Una povera umanità che si presta - a volte con ingenuo entusiasmo - ad essere considerata merce, e che si fa brutta, sempre più brutta. Brutta perché snaturata. Ecco che allora il contenitore sociale in cui agisce, quello che ne orienta i modi, si plasma per accogliere il nuovo prodotto: le scuole, il mondo del lavoro...Le istituzioni si adeguano: i polli da batteria richiedono un sistema ben organizzato per il loro utilizzo! Ma a differenza dei polli, siamo dotati di creatività, ed è ciò che nella storia dei tempi ci é sempre venuto in soccorso per uscire da situazioni difficili. Ma ce la stanno oscurando, ci stanno convincendo che non l’abbiamo. Non bisogna crederci: questa è solo manipolazione! Scuotiamoci e ripartiamo dal pensiero analogico, dalle intuizioni. Ricominciamo a dare ascolto ai nostri sogni, e impariamo di nuovo a decodificarli. Ripartiamo dalle immagini che generiamo noi stessi, non da quelle che altri, per altrui interessi, ci mettono addosso.

  • Di Marina Serafini (---.---.---.37) 18 agosto 2017 01:17
    Marina Serafini

    Un grande film, un regista magistrale.

  • Di Marina Serafini (---.---.---.37) 18 agosto 2017 01:11
    Marina Serafini

    ..Non c’entra il vestito; dice bene la sua amica...E un modo infantile e violento di affermare una autorità che non esiste. Quindi va sbandierata con arroganza. Gente piccola, meschina, gente che vale meno di niente. L’assurdo e’ che questi episodi, quando accadono, spingono le donne a domandarsi come sono vestite... É capitato anche a me, e a tante altre donne che vogliono semplicemente esistere come persone, e non essere notate in qualita’ di bambole da camera". Viviamo in una società arretrata e primitiva, in cui gli apprezzamenti sulle donne sono primariamente di tipo estetico. Anche da parte delle donne! Non é lo stesso per gli uomini, e questo e’ quanto. Non credo ci sia molto da aggiungere..

  • Di Marina Serafini (---.---.---.140) 2 agosto 2017 22:27
    Marina Serafini

    Hegel filosofo della storia, Hegel pittore della bella fenomenologia, Hegel prestigiatore: ti fa amare il particolare ed il finito, ma poi lo affoga nell’assoluto, celando il tutto indifferenziato in un inquietante utero che giá c’era, apparendo - nel suo accadere - per gradi... Lo ami e poi lo odi: incapace di rinunciare alla seduzione della bellezza e del perfetto, incapace di accettare davvero la finitezza. Hegel che cade anche lui, purtroppo, nella metafisica. Lungi da me rovinare la poesia, ma anche ai tempi di Hegel - pensatore da me amato e odiato in momenti diversi - le "notizie del giorno" erano notizie raccontate, più o meno onestamente...

  • Di Marina Serafini (---.---.---.140) 1 agosto 2017 01:07
    Marina Serafini

    Internet pullula di informazioni, molte sono facilmente accessibili, eppure vengono strumentalmente ignorate e minimizzare. Non me ne voglia il commentatore, ma gli autori della lettera non stanno imponendo una opinione; piuttosto criticano un modo violento di dettare regole francamente discutibili. Che siano introdotte dai canali ufficiali o meno, qui si critica il modo. A ragione, mi sento di aggiungere.

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