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Marina Serafini

Dottore in filosofia e dottore in scienze della formazione, ho conseguito diversi master e corsi di specializzazione in comunicazione, formazione, selezione del personale e project management. Affascinata dal mondo del web marketing e dello storytelling management. Da anni impegnata nella gestione di Risorse Umane, in area didattica e nel problem solving aziendale. Mi piace dire qualcosa parlando di altro, mi piace parlare dell'uomo...
 

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  • Primo articolo venerdì 08 Agosto 2016
  • Moderatore da domenica 09 Settembre 2016
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Ultimi commenti

  • Di Marina Serafini (---.---.---.233) 8 ottobre 2017 22:07
    Marina Serafini

    E’ vero, il nulla é un fenomeno, e spesso la causa indica una !malattia mentale, ovvero una malattia di comportamento, ossia un modo che si discosta da quello umano. A volte peró questo nulla é anche causa, in quanto costitutivo di una esistenza squalificata, vuota, inumana. Quante persone si trascinano in una condizione di ipnosi continua, e quanti - spaesati - si confondono tra gli altri, con l’imitazione o anche solo con la voglia di apparire, in un modo o in un altro...in quello che alla fine ritengono essere il modo! Non ha senso parlare in termini religiosi: degli uomini é bene parlare in modo umano. Di chi, questa umanità l’ha rifiutata, però, non saprei... Dovremmo forse parlare in termini di programmi eseguibili? L’umanismo parla dell’uomo; la robotica parla di macchine...

  • Di Marina Serafini (---.---.---.4) 5 ottobre 2017 20:08
    Marina Serafini

    Infatti la condanna non sta nella diversità, ma nella mala gestione della stessa per dolo o/e per ignoranza. La condanna sta nell’aspetto infantile e nei deliri di onnipotenza di individui e comunità non evolute, nonostante la propria ufficiale inclusione sotto l’etichetta (abusata) di civiltà". Eh...l’illuminismo kantiano... :)

  • Di Marina Serafini (---.---.---.102) 5 ottobre 2017 07:46
    Marina Serafini

    Induzione e alimentazione della xenofobia come arma di distrazione di massa, ne sono convinta. Ma può essere solo questo? Forse si stanno gettando le basi culturali per rendere concreto un nuovo regime nazionalistico "sovraeuropeo", nel quale gli stati possano tenersi a braccetto in vista di certe "opportune" convenienze, ma rimangano legittimate nella rivendicazione di una sovranità nazionale differenziata? Una sorta di superamento di quel progetto della comunità europea che non si é stati in grado di attuare, mascherato da sua variante illuminata? Un’Europa davvero bollente.

  • Di Marina Serafini (---.---.---.139) 4 ottobre 2017 23:30
    Marina Serafini

    Già, ma sarebbe un buon punto di partenza.... :)

  • Di Marina Serafini (---.---.---.10) 3 ottobre 2017 23:45
    Marina Serafini

    Purtroppo l’Europa non é quella comunità solidale, democratica e umanista che viene spesso disegnata, quindi le rivendicazioni delle autonomie vengono facilmente presentate come contrapposizioni oscurantiste. Eppure tutti sappiamo che perché si dia un vero equilibrio tra i membri di una famiglia é necessario che ogni elemento conquisti la propria identità: solo se gestisci te stesso, riconoscendo il tuo modo, puoi davvero incontrare l’altro, e solo così, da questo incontro, può uscirne il vantaggio per tutti. Viviamo però in una realtà storica che sa poco di evoluzione e molto di egoismo infantile, del corpo a corpo, dei muri divisori... Dell’incapacità di un compromesso funzionale. Una pretesa, quella catalana, che non può proprio essere accolta in questa dimensione. "Was ist Aufklärung? " si chiedeva E. Kant qualche tempo addietro...

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