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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di GeriSteve (---.---.---.231) 19 aprile 2015 10:18

    Se andiamo a cercare le cause lontane si può avviare un discorso troppo lungo: l’attacco "a tradimento" a Pearl Harbour è stata una montatura, quasi un auto attentato, voluto dalla lobby USA delle armi: i giapponesi erano disposti a ritirarsi dall’Indocina perchè cercavano la pace con gli USA, ma questi la rifiutarono con la famosa "nota di Hull" che provocò la prevista reazione militare; la Militar Navy era stata perfettamente informata dall’IM6 inglese sulla tempistica dell’attacco, però non allertò la sua flotta alle Havay, ma tenne bene al largo le sue preziose portaerei. Fu una operazione sporca e disgustosa, eppure io ringrazio chi la fece -e ringrazio gli eroi di Stalingrado- perchè altrimenti io sarei cresciuto e vissuto in una europa nazista senza alcuna speranza di liberazione.

     

    La resistenza italiana si caratterizzò proprio perchè gli italiani capirono che l’obiettivo forte era quello di combattere i nazifascisti e per farlo - a differenza di quanto purtroppo era successo in Spagna- superarono tutte le loro contrapposizioni interne e così partigiani comunisti combatterono con partigiani cattolici, monarchici, socialisti, ebrei, stranieri... così come in Polonia combatterono contro i nazisti sia ebrei che cristiani cattolici, che prima si odiavano.

     

    Gli imbecilli che vogliono contestare la "presenza sionista" rappresentano quindi esattamente il contrario di ciò che avvenne nella resistenza, e infatti con la resistenza italiana non c’entrano proprio niente: ci vogliono entrare soltanto per esprimere il loro odio razziale e il loro antisionismo.

     

    L’ odio razziale è inacettabile e ingiustificabile, mentre l’antisionismo è inacettabile, ma parzialmente giustificato da ciò che
     purtroppo- ha fatto il sionismo israeliano.

     

    Non ho seguito la vicenda, ma se le organizzazioni rappresentative della resistenza non hanno emarginato quella intrusione palestinese mi sembra chiaro che proprio qualcuno di loro ha voluto chiudere il bel capitolo dell’antifascismo e della stupenda resistenza popolare. Questo avviene in un momento in cui la resistenza popolare alla globalizzazione capitalistica non è affatto brillante, se è vero che la partecipazione alle manifestazioni anti TISA e TTP non è massiccia.

     

    Qualche millennio fa qualcuno contava sul : "divide et impera" ; a me sembra che funzioni così anche oggi.

     

    GeriSteve

     

     

  • Di GeriSteve (---.---.---.216) 13 aprile 2015 17:28

    Islamismo e nazismo hanno da sempre dei punti di contatto, basta ricordarsi i reparti islamici nelle SS, che in gran parte venivano arruolati dal gran mufti di Gerusalemme, o anche Mussolini che si pavoneggiava con la spada dell’islam.

     

    Al di là delle tante convergenze ideologiche, io credo che la pista forte sia in un nuova "strategia della tensione", su cui convergono gli interessi dei mercanti di armi e quelli eversivi.

     

    L’obiettivo a lungo termine potrebbe essere quello di creare in Europa,con dei golpe, dei regimi militarizzati che ci difendano dallo "scontro di civiltà".

    L’obiettivo a breve termine sarebbe quindi quello di alimentare lo scontro di civiltà e la paura dell’islamismo.

     

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.216) 13 aprile 2015 10:22

    Grazie per questo interessante articolo, che tratta temi troppo poco diffusi.

     

    Giorni fa alcuni miei amici discutevano se una certa Angelina aveva fatto bene o no a farsi asportare seni e ovaie per contrastare un suo rischio genetico di contrarre un cancro. I più erano fatalisti : "tanto, se ti deve prendere, accadrà comunque..."

     

    Questo articolo serve a capire e sapere che i cancri non ce li manda il buon dio o la lotteria delle malattie, ma che l’informazione e la prevenzione sono del tutto insufficienti.

     

    GeriSteve

     

  • Di GeriSteve (---.---.---.216) 11 aprile 2015 21:43

    Amnesty international fa benissimo a sollevare una serie di problemi e io le sono molto grato per questo.

     

    Però, un conto sono i problemi e altro conto sono l’analisi dei problemi e le azioni da fare per risolverli. E qui -mi riferisco all’articolo- mi pare che ci sia proprio troppa confusione.

     

    1) La sentenza della corte europea sulla mancanza in Italia del reato di tortura è stata un grosso passo avanti, ma non va confusa con Amnesty. Forse una può avere influenzato l’altra, ma sono e restano due realtà distinte e molto diverse.

     

    2) Un "piano" (quello elaboarto da Amnesty) dovrebbe essere qualcosa di consistente e di operativo, cioè che abbia alle spalle l’individuazione del problema, l’analisi del problema e delle sue cause, nonchè gli effetti delle possibili azioni. 

     

    Francamente , dall’articolo sembra che manchi quasi tutto ciò. Da frasi come "fermare il femminicidio", "proteggere i rifugiati", "combattere l’omofobia", "fermare la discriminazione" mi sembra chiaro che si indichino degli obiettivi ma che non si indichino le azioni per raggiungerli.

     

    E non è cosa da poco: io posso condividere quegli obiettivi, ma non condividere azioni che si sostiene che realizzino quegli obiettivi. Posso anche rinunciare a quegli obiettivi se, pur considerandoli apprezzabili, tutte le strade per raggiungerli presentano costi - incovenienti che io ritengo non adeguati.

    Tanto per fare un esempio: sul problema Rom sussistono tesi fortemente divergenti: c’è che sostiene che si debba combattere l’auto - discriminazione dei rom che non vogliono integrarsi, che non vogliono scolarizzare i figli, e c’è chi sostiene che invece questa auto discriminazione vada accettata C’è chi sostiene che i rom debbano avere una corsia preferenziale (=discriminatoria) nell’assegnazione di case e chi no.

    C’è chi -e io sono fra questi- sostiene che se i rom non accettano di guadagnarsi da vivere lavorando è bene che vengano allontanti, perchè l’accattonaggio e il furto sono socialmente nocivi, e altre vie di sostentamento non le si vedono.

     

    Da quest’articolo non si capisce quali siano le posizioni di Amnesty e quali dell’autore su queste problematiche prioritarie e su tante altre analoghe.

     

    Se mi si chiede il mio consenso in così tanta confusione, io credo che sia meglio "passare oltre" e tacere.

     

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.25) 22 marzo 2015 19:21

    Mah...

    Sembra tutto molto bello, ma ci sono un sacco di precedenti in cui poi le armi sono andate a rafforzare proprio chi si voleva combattere: Siria docet.

    Non ho particolari informazioni sulla situazione somala, ma soltanto un generico sospetto che il governo o parte di esso faccia o possa fare il doppio gioco.

    GeriSteve

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