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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di GeriSteve (---.---.---.200) 28 aprile 2015 20:52

    La solita balla del contesto cattivo.

    E’ un film già visto: ogni volta che qualcuno fa una grossa porcata c’è sempre qualcuno che tira fuori la "teoria del contesto".

    Chi ha fatto la porcata non sarebbe affatto colpevole: la colpa è invece del contesto. Le persone non avrebbero volontà e libero arbitrio. Il colpevole? il contesto, che non è nessuno ma si vuol far capire che siamo tutti noi.

    Siamo tutti noi ad aver ucciso 150 passeggeri, perchè siamo tutti noi ad aver permesso che il povero Lubitz vivesse e lavorasse in un contesto stressante.

    Intendiamoci bene: il contesto non è un elemento trascurabile, talvolta è importantissimo. Quello che però è demenziale è il tirarlo in ballo per annullare le responsabilità delle persone.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.76) 23 aprile 2015 10:28

    Chiarissime oscurità nel sequestro Moro

     

    Mi sembra che la commissione d’inchiesta, indagando sul perchè Moro non avesse un’auto blindata, perda tempo su un particolare irrilevante.

     

    La notte precedente l’agguato venne messo fuori uso il pulmino di Spiriticchio, il fioraio che altrimenti sarebbe stato presente su quell’incrocio di via Fani; ciò dimostra che quella mattina il caposcorta, maresciallo CC Oreste Leonardi, scelse quel percorso su ordine di qualche superiore e fu vittima ma anche complice degli attentatori.

    Probabilmente Leonardi era alle dipendenze del colonnello SISMI Guglielmi, sodale di Santovito ed ex istruttore dei gladiatori a Capo Marrargiu, il quale non ha mai spiegato davvero cosa ci faceva a un centinaio di metri da via Fani durante la strage.

     

    La moglie di Leonardi ha testimoniato che in quei giorni il marito era preoccupatissimo che qualcosa avvenisse durante il suo lavoro di scorta, quindi suo marito sapeva bene dell’agguato, che - ovviamente - credeva che dovesse essere incruento. Fu per garantirsi che nessuno sparasse che ordinò agli agenti (di polizia, non dei CC) di riporre i mitra nei portabagagli.

     

    Risulterebbe che tutti i colpi efficaci della sparatoria siano stati sparati da un solo tiratore, su una moto, chiaramente addestrato militarmente e che i proiettili erano coperti da una vernice protettiva particolare caratteristica dei depositi Gladio. I brigatisti (che invece non avevano alcun addestramento militare) non dissero mai chi era il tiratore e probabilmente neanche lo sapevano: l’uso di divise dell’Alitalia suggerisce che gli attentatori non si conoscessero fra loro e avvalora l’ipotesi che il tiratore fosse un gladiatore addestrato proprio dal Guglielmi e che questo fosse lì per dirigere l’operazione.

     

    Il tiratore ignoto esaminò gli uomini che aveva colpito, constatò che tre erano ancora in vita e quindi li finì con un colpo alla nuca.

    Il sequestro di Moro era già avvenuto, quindi quelle tre esecuzioni non erano utili per l’azione, piuttosto la ritardavano. L’unica spiegazione logica è che chi ha pianificato l’attentato sapeva che gli uomini di scorta sapevano cose che non dovevano riferire a nessuno e quindi ha ordinato che si controllasse che nessuno sopravivesse.

     

    GeriSteve

     

     

  • Di GeriSteve (---.---.---.231) 19 aprile 2015 23:53

    Io non sono storicamente preparato a dibattere sul genocidio degli armeni e sulla sua dimensione.

    Conservo una immagine precisa e terribile di ciò che deve essere stato l’impero ottomano: anni fa a Creta, vicino ad un museo dedicato ai partigiani cretesi vittime dei nazisti c’era una grande mola di pietra, non so se nata per il grano o per le olive.

    Dentro quella mola i turchi avevano pubblicamente macinato vivo un partigiano cretese.

     

    Ataturk non sarà stato esattamente un santo, ma certamente ha avviato la Turchia verso una strada di civiltà e di laicizzazione dello stato; mi sembra che quel cambiamento sia stato profondamente recepito dai turchi odierni che sono ben diversi dai loro antenati turchi ottomani.

     

    Certamente sarò semplicista, eppure Erdogan mi sembra proprio un nostalgico restauratore dell’impero ottomano.

     

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.231) 19 aprile 2015 23:11

    Guardi che io non mi sbaglio affatto, non perchè io sia infallibile, ma semplicemente perchè io non ho mai sostenuto che ci sia gente indifferente a queste tragedie: questa è la sua lettura di ciò che io ho scritto ed è una lettura infedele e ingiustificabile.

     

    Si potrebbe anche chiudere così, ma il punto è che su queste faccende si sta verificando un "dialogo" fra sordi, perchè almeno qualcuno è totalmente impermeabile a ciò che gli altri dicono.

     

    Sui rapporti di causa ed effetto di ciò che sta succedendo si potrebbe e si dovrebbe discutere a lungo e approfonditamente, ma anche intelligentemente e senza tabù. Invece rilevo che lei considera come possibili cause -anzi, per lei: come accertate cause - alcuni fatti, come gli interventi militari - cioè le guerre - in Iraq, in Libia, in Siria.

     

    Sono tutti fatti perlomeno deprecabili, ma in termini di causalità io ci vedrei ai primi posti tutt’altri fatti: gli interventi dei missionari cristiani che hanno abbassato la mortalità infantile ma non le nascite, provocando l’esplosione demografica, il fatto che cristiani e islamici hanno sostenuto l’esplosione demografica dei loro adepti per diventare o restare maggioritari, il fatto che capitali cinesi e capitali globalizzati si sono comperati interi paesi africani compresi i loro governi e attuano genocidi per liberarsi degli "ingombranti" abitanti locali e che quelle popolazioni -giustamente - cercano di sottrarsi a quei genocidi migrando.

     

    Sulle "colpe" poi, c’è un altro discorso che va chiarito: una volta si diceva che le colpe dei padri non possono ricadere sui figli. A me questo sembra un tempo di "prescrizione" troppo breve, nel senso che se uno è ricco perchè i suoi genitori hanno derubato altri, lui è colpevole, se non esattamente di furto, perlomeno di "ricettazione", per cui non deve andare in galera, ma la sua ricchezza potrebbe essere giustamente confiscata a beneficio dei discendenti dei derubati.

     

    Sui nipoti non ho idee molto chiare, però mi è chiaro che le colpe storiche non possono essere trascinate per generazioni e non possono essere generalizzate per popolazioni: se io avessi - e fortunatamente non ce l’ho - un nonno o un bisnonno che ha usato gas asfissianti contro libici o contro abissini non posso essere considerato colpevole, e tanto meno lo possono essere tuttti gli italiani.

     

    Questo discorso delle colpe è disgustosamente catto-comunista e serve a giustificare ogni ragionamento sballato. Da che mondo è mondo, se una popolazione viene invasa da un’altra reagisce combattendo e cercando di difendersi uccidendo gli invasori. Oggi possiamo sperare in reazioni meno violente, ma non ci riusciremo mai se c’è sempre qualche scemo che prova spiegarci che gli invasori hanno ragione perchè è colpa dei governanti o degli antenati degli invasi.

     

    Viviamo e sempre più vivremo situazioni difficili in cui benessere e sicurezza saranno in crisi. Riusciremo a salvaguardare livelli di umanità e di tolleranza soltanto se saremo realisti e intelligenti a fronte di questi problemi.

     

    Ogni atteggiamento ideologico e che non consideri i diritti degli altri è e sarà un attentato alla convivenza civile. Io ritengo che quest’articolo e il precedente commento rendano molto difficile quell’auspicata convivenza civile.

     

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.231) 19 aprile 2015 19:18

    Più che un articolo, questo mi sembra un delirio.


    Tanto per cominciare, "eccidio" significa "uccisione di massa",  e non "morte di massa", come purtroppo sta avvenendo. Eccidio significherebbe che ci sono degli assassini che uccidono.

     

    Comunque io ritengo non ci si possa rivolgere ad altri sostenendo che: "è colpa nostra", e cioè colpa di chi ti legge. E’ una accusa ingiustificata e quindi stupida.

     

    Il problema non è quello di usare i servizi segreti per monitorare le partenze dei migranti, il problema è quello di capire che il diritto di un singolo all’asilo politico e all’accoglienza non è estendibile ad una popolazione intera e tanto meno ad un miliardo di africani e mezzo miliardo di mediorientali.

     

    In termini di colpa, io ritengo che, proprio perchè non riconosce l’impossibilità di una accoglienza illimitata, l’autore di quest’articolo sia colpevole dell’ondata di paura e xenofobia che purtroppo sta crescendo.

     

    GeriSteve

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