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Attilio Runello

Giornalista pubblicista dal 1995 ha collaborato negli anni novanta con le pagine culturali di Avvenire, Eco di Bergamo, e con le riviste Millelibri, Vita e Pensiero.
Dal 2008 si occupa di moda per testate online e ha un suo blog "Fashionrunways" con molte visite.
Per Agoravox scrive di attualità.
Collabora anche con Freeskipper, corrierepl, sololibri.net

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  • Primo articolo venerdì 11 Novembre 2019
  • Moderatore da sabato 11 Novembre 2019
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Ultimi commenti

  • Di Attilio Runello (---.---.---.123) 10 maggio 05:03

    Aggiungo che non spende 370 milioni per i suoi dicasteri. Perché le entrate in gran parte donazioni di fedeli si aggirano intorno ai sessanta, settanta milioni. Il bilancio di un Comune italiano di trentamila abitanti. I soldi per aiutare i poveri del Vaticano sono relativamente pochi. Invece le diocesi dei paesi più ricchi possono contare su donazioni, lasciati o anche contributi governativi ingenti. E con quelli si aiutano le popolazioni dei paesi più poveri.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.123) 9 maggio 23:15

    Faccio solo presente che i dicasteri del vaticano sono 16 e non 68, come dice L’articolo. Il bilancio dello stato del Vaticano è sempre stato molto limitato. È paragonabile a quello di un piccolo comune italiano. Si basa su entrate proprie, molto limitate, spesso finite negli scandali dei giornali. E su donazioni da parte dei fedeli di tutto il mondo. Cosa diversa sono i budget su cuI possono contare le diocesi. Soprattutto negli Stati Uniti per fare fronte a tante accuse di abusi si sono pagati molti soldi. Lo hanno fatto le diocesi. Va tenuto presente che non è facile stabilire se le accuse sono vere e molte volte gli accusati si sono dichiarato innocenti. E forse si è pagato anche per accuse infondate per evitare gli scandali. Nelle Americhe la Chiesa tende a perdere fedeli perché da parte di altre chiese c’è una propaganda massiccia che può contare su ingenti finanziamenti

  • Di Attilio Runello (---.---.---.151) 4 maggio 23:09

    Chi oggi si richiama al ventennio fascista come al male assoluto e si chiede perché alcune centinaia di persone vadano liberamente - perché siamo in paese libero - a fare il saluto fascista nella occasione della commemorazione della morte di un giovane avvenuta cinquanta anni fa in circostanze che fanno pensare a un assassinio politico, dimostra solo di avere poca conoscenza della storia e della matematica. Della storia perché non ricorda - o omette volutamente - che cinquanta anni fa esisteva qualcosa di molto più grande, esponenzialmente più grande, di alcune centinaia di persone. Esisteva ed era viva a vegeta la Unione sovietica. Un regime dittatoriale che ha tenuto sotto il proprio dominio oltre alla Russia altri venticinque Stati. E dalla Unione sovietica prendeva ordini il partito comunista. E in Italia governava fra tante difficoltà un partito che si ispirava al cristianesimo che, in gran parte e insieme ad altri partiti di centrodestra, vedeva nel Partito comunista e nella Unione sovietica il male assoluto, e che in politica estera si appoggiava al paese che ci aveva liberato dal fascismo e dai tedeschi: gli Stati Uniti. Lo considerava il male assoluto perché era ampiamente dimostrato che l’Unione sovietica era, oltre che regime che mandava nei gulag gli oppositori, arrestava anche tutti quelli che si professavano cristiani. E tutti sapevano che se avesse vinto le elezioni il partito comunista ci avrebbe trasformato in un’altra Unione sovietica. Gli storici sanno benissimo che sono state le truppe anglo-americane che hanno liberato il paese dai tedeschi e dal fascismo. Tutti sanno che i partigiani sino alla fine del 1944 potevano contare si trentamila combattenti, che sono diventati trecentomila quando i tedeschi erano in ritirata. Tutti sanno che un notevole contributo lo hanno dato anche partigiani cattolici e del partito di azione. Tutti sanno che hanno affiancato gli angloamericani duecentomila soldati dell’ esercito regolare italiano. Ma siccome il partito comunista prima e la sinistra oggi vogliono presentarsi come gli unici liberatori dobbiamo sorbirci tutte le prediche di antifascismo. Se fanno ancora leva su qualcuno al di là dei soliti circoli di sinistra non lo sappiamo. Dai risultati delle elezioni sembra di no. Ai giovani di oggi delle vostre prediche non interessa più nulla. Guardano a chi fa crescere i posti di lavoro, si occupa di famiglie, scuola, sanità, pensioni, alloggio popolari.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.174) 8 aprile 16:48

    A inizio secolo c’erano i noglobal. Erano contrari alla globalizzazione e spesso riuscivano ad organizzare manifestazioni di cinquecentomila persone. Inoltre si concentravano sul G 7 e protestavano pacificamente, ma spesso accompagnati da infiltrati , i black block. Questi ultimi erano piuttosto violenti. Elevare i dazi significa porre un freno alla globalizzazione. Tranne qualche eccezione i paesi asiatici e africani e del Sudamerica pongono dazi elevati. La Cina in particolare. L’Europa agli Stati Uniti da anni ha posto dazi del 10%. Oltre a vietare molti prodotti come gli OGM. E adesso li mettono loro. Aumentaranno i prezzi per i consumatori? Non è detto. Probabilmente gli americani compreranno più prodotti nazionali. Ma è possibile che si trovino degli accordi.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.99) 6 aprile 11:23

    Il Qatar è un paese che ci fornisce gas liquefatto, molto utile nel momento in cui abbiamo perso quello russo. È un paese che non ha mire espansive. Ha di fronte l’Iran e qualche preoccupazione la ha. Ospita incontri per accordi internazionali difficili. In Italia è stato criticato per il rispetto dei diritti umani. Dovremmo criticare mezzo mondo per questo motivo.

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