• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

paolo

L'età avanza e perciò la lascio perdere ,coniugato con figlio ,milite assolto ,laurea in fisica + corsi post ,vita lavorativa intensa e a tipologia variabile dall'insegnante(breve) all'autonomo con passaggi in mutinazionali .
Interessi personali in elettronica ed informatica .

Statistiche

  • Primo articolo martedì 08 Agosto 2010
  • Moderatore da martedì 11 Novembre 2010
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 324 2994 1575
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 447 407 40
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0












Ultimi commenti

  • Di paolo (---.---.---.126) 27 novembre 2010 09:26

    Anche il più pollo di questo mondo e’ a conoscenza del fatto che uno dei requisiti per entrare in polizia o nei carabinieri e’ l’appartenenza ad una determinata area politica . Da alcuni anni il fenomeno si è un po’ attenuato ma , in gioventù ,ricordo benissimo cariche di polizia , i famigerati celerini , schierati a difesa dei dimostranti di destra . A parti invertite non solo la polizia non interveniva ma assecondava le aggressioni fasciste .

    Detto questo è evidente che il grado di durezza degli interventi deve essere commisurato alla gravità degli atteggiamenti di chi contesta . Un tutore dell’ordine deve intervenire , se occorre con determinazione ,per impedire il compimento di reati quali la devastazione di cose e di beni ,violenze sulle persone , interruzione di servizi primari ecc.... . Altrimenti sarebbe anarchia.
    Piuttosto è bene che i manifestanti si autotutelino dall’infiltrazione di agenti provocatori che hanno lo scopo di far degenerare la situazione per imporre l’ordine con brutalità .
    A questo proposito un esperto di metodologia della provocazione è stato eletto presidente della repubblica(Francesco Cossiga) e viene ricordato , secondo il sigillo formale , come presidente "emerito" . Emerito di che?

    paolo
  • Di paolo (---.---.---.126) 27 novembre 2010 09:02

    Il canone tv non è un’imposta sul possesso dell’apparecchio televisivo ma il prezzo che ogni nucleo famigliare , o singolo individuo che abbia una residenza, deve pagare per avere il diritto ad intercettare onde elettromagnetiche .

    In sostanza se sei vivo e vuoi intercettare i segnali televisivi devi pagare un prezzo .
    La storia del canone tv ci ha consegnato l’immagine esilarente di colui che ,in previsione della visita di controllo dei funzionari ,teneva pronto un vecchio apparecchio a valvole che poi veniva sequestrato e portato via oppure martellato sul posto per renderlo inutilizzabile .
    Ovviamente in sala il furbacchio aveva una macro tv al plasma da 50 pollici .
    Quindi per evitare furbate ,tasso l’onda elettromagnetica e non il ricevitore .
    E’ cosa recente , per esempio , la disposizione che impone il pagamento della tassa anche a chi utilizza la tv in streaming ,utilizzando un pc ,pertanto equiparato ad apparecchio televisivo.
    Nel paese dei balzelli e delle tasse sui vasi di fiori esposti agli ingressi dei negozi di parrucchiere , questo è il minimo che può capitare .

    paolo

  • Di paolo (---.---.---.126) 26 novembre 2010 23:06

    Caro Calabro’


    Dopo il disastro di Cernobyl , l’Italia decise l’uscita dal nucleare affidando la decisione ad un referendum popolare .Referendum , ovviamente,dall’esito scontato . 
    Ti chiedo quale grado di consapevolezza avessero i cittadini nell’esprimersi su una materia non proprio alla portata di tutti e se è normale che un tema cosi’ delicato e fondamentale come quello della produzione di energia elettrica fosse affidato al fornaio piuttosto che al parrucchiere o all’impiegato di banca .
    Oggi attraversi in auto comuni "denuclearizzati " , termine ovviamente privo di senso dal momento che un qualsiasi incidente nelle centinaia di centrali nucleari che circondano il nostro paese ci coinvolgerebbe esattamente come se avvenisse in questi siti " preclusi ".
    Il rovescio della medaglia e’ quello che il nostro paese e’ alla mercè del barile di petrolio e che , se vogliamo mantenere la nostra industria attiva , siamo costretti ad importare dalla Francia quella energia che ci serve . Il bel risultato è un costo energetico superiore del 30% a quello dei paesi industrializzati nostri concorrenti , perdita di competitività delle nostre aziende che si traduce infine in perdita dell’occupazione . Oltre al danno in termini di tecnologie avanzate in cui eravamo leader a livello mondiale .
    E con quale risultato sul piano della sicurezza ? . Nessuno .
    Quella classe politica miope ed ottusa è ancora tutta al suo posto e , mentre si discute della Carfagna e di Ruby , nessuno si preoccupa di spiegare ai cittadini di questo sfortunato paese uno straccio di strategia energetica per gli anni che verranno . Nel vuoto pneumatico di una programmazione degna di questo nome , si enfatizza il sogno dell’energia "pulita" che deriva dalle fonti rinnovabili, facendo poco o nulla anche per queste . 

    paolo
     



  • Di paolo (---.---.---.126) 26 novembre 2010 19:32

    Ciao Gian Carlo - sempre errori di ortografia a parte - da ora in poi mi impongo di rileggere almeno una volta quello che scrivo .


    paolo 
  • Di paolo (---.---.---.126) 26 novembre 2010 19:23

    Cara Elisa 

    Cercare la razionalita’ in chi professa la fede è semplicemente un nonsenso . La fede e’ uno stato mentale che scaturisce dal vuoto razionale che devi riempire con una illusione ( l’eternità ).
    E’ una forma di egoismo intellettuale . Credo in una verità non dimostrabile per sottrarmi alla fatica e all’impegno che impone il dubbio sui perchè della mia esistenza e di tutto ciò che mi circonda .Dio è una scorciatoia , un percorso facile per dare risposte a tutto ciò che non riesco a spiegare .
    E’ proprio , come ho avuto gia’ modo di discutere con Gian Carlo , la linea di demarcazione che separa il pensiero scentifico da quello dogmatico .
    Aggiungici poi anche una buona dose di opportunismo esistenziale per cui , se faccio peccato , mi ripulisco con quattro ave maria e sono belle e pronto per il prossimo turno .
    Un razionale (ateo) deve fare sempre i conti con la propria coscienza e la cosa può risultare fastidiosa e a volte anche molto dolorosa .

    paolo 
     

TEMATICHE DELL'AUTORE

Tribuna Libera Politica Media

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità