(Il 48 ero io, non avevo notato login non riuscito). La fabbrica del fango lavora anche sul web, nel tentativo di denigrare chi esprime idee ragionate invece di idee servili. Così con la scusa fantomatica di complottisti vari si attacca Grillo. Che l’articolo qua sopra sia una bufala è evidente dal fatto che parla del dibattito sui media per un’intervista che non si riesce a trovare sul giornale a cui era stata rilasciata e conclude che è tutta una bufala perchè l’intervista in Italia si trova. Ma il problema non era se Grillo avesse rilasciato l’intervista, il problema è che la censura israeliana rimuove tutte le voci non gradite. Se Fabio Della Pergola può mostrare il testo dell’intervista su un sito israeliano, lo mostrasse, altrimenti ammetta la censura che vige in Israele. (Va bene pure l’ebraico per il l ink, i traduttori standard danno almeno un’idea del contenuto).
Interessante questo esercizio sulla divisione del capello in quattro. Racconta una storia che quando i turchi assaltarono e presero Costantinopoli, trovarono dei chierici che discutevano di argomenti analoghi (forse era invece la prova ontologica dell’esistenza di Dio). Gli invasori tagliarono la testa ai chierici prima che questi si rendessero conto e proseguirono nella presa di Costantinopoli. L’impero d’Oriente terminava ma gli intellettuali non erano più in grado di guardarsi intorno. Non avevano proprio testa.
Sul fenomeno (da intendere anche come spettacolo) delle primarie il compianto Enrico Melchionda aveva scritto un ottimo libro “Alle origini delle primarie”. Lo stimolante saggio di Melchionda espone
l’idea che le elezioni primarie siano una forma di populismo
potenzialmente distruttiva per la democrazia. Il fenomeno delle primarie per Melchionda è la forma più micidiale di quello che chiama “virus del direttismo”, cioè la tendenza a eliminare le strutture intermedie di rappresentanza (in primo luogo i partiti) tra gli elettori e l’esecutivo. Secondo Melchionda il virus del direttismo attacca le strutture
che consentono ai cittadini di controllare il governo rappresentativo e
rischia di distruggere le democrazie. Invece di correggere le pecche
della democrazia rappresentativa (la partitocrazia), esso ne esaspera le
modalità maggioritarie e d’investitura popolare (l’aspetto
plebiscitario). Facendo balenare il miraggio di un superamento della
rappresentanza il direttismo rischia di travolgere quella fragile
costruzione che è la democrazia.
Le primarie misero in pratica il principio direttivo per eccellenza,
cioè l’investitura plebiscitaria dei leader politici. Esse svuotarono i
partiti del diritto di nominare i candidati, lasciando spazio così alle
tecniche di manipolazione dei mass media che nascevano in quel periodo,
le quali avvantaggiavano i più ricchi, quelli che potevano spendere di
più per convincere gli elettori. La diminuzione del potere dei partiti
causò inoltre un allontanamento degli elettori dalla politica attiva.
Le macchine partitiche furono sostituite dalla macchina dei mass media.
Con il tempo solo il denaro risultò decisivo per il successo politico.
Titolo errato. Non c’è alcun interesse pubblico nella TAV. Ci sono interessi di privati che vogliono spolpare i cittadini. E Monti rapppresenta questi interessi privati, che fanno di tutto per realizzare la solita recita tesa a garantire profitti privati e perdite pubbliche.
Nel merito, la linea Torino- Lione (già esistente) ha un traffico così basso che spesso i treni vengono sostituiti da autolinee. E non ci sono motivi per credere che il traffico aumenterebbe raddoppiando o triplicando il biglietto, come avviene quando viene introdotta l’alta velocità. Già adesso nel resto d’Italia i passeggeri delle ferrovie sono in calo a causa del costo insostenibile dei biglietti e l’offerta diminuisce.