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Renzo Riva

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Ultimi commenti

  • Di Renzo Riva (---.---.---.105) 18 luglio 2012 02:20
    Renzo Riva

    Se i fatti esposti sono aderenti alla realtà

    L’anonima beoti con la penna del suo addetto stampa (xxx.xxx.xxx.234) 
    poteva risparmiare l’inchiostro affatto "simpatico".
  • Di Renzo Riva (---.---.---.105) 18 luglio 2012 01:32
    Renzo Riva
    Caro Damiano Mazzotti,

    Diversamente da lei, io di Carlo Rubbia diffido, pur essendo mio cerregionale di Gorizia.

    Ecco i perché:

    1- È il più antinuclearista che esista e non per questioni tecniche e scientifiche;

    2- prostituì la sua scienza ed il suo prestigio da Nobel a Pecoraro Scanio;

    3- se ne andò dall’ENEA sbattendo la porta per andare al servizio dei gonzi spagnoli;

    4- in Spagna non se ne ricordano più di lui se non per i sodi che hanno buttato;

    5- la SUA centrale termodinamica di Priolo a Siracusa conferma che è una bufala.

    Guardi Mazzotti,
    Mi sono trattenuto, altrimenti Rubbia ne usciva con le ossa completamente rotte.

    Mandi,
    Renzo Riva
  • Di Renzo Riva (---.---.---.105) 18 luglio 2012 01:18
    Renzo Riva

    L’articolo di Francesco Arnaldi è viziato da molte imprecisioni che potrò comunicare successivamente se sarà il caso.


    Dice bene Paolo:
    La questione non è tecnica bensì - s-q-u-i-s-i-t-a-m-e-n-t-e - POLITICA.

    Ricordo un vecchio adagio:
    Quando la ragion col cul contrasta vince il cul che la ragion non basta.

    Serve dire altro?



    Riporto di nuovo una tabella che dovrebbe essere sempre mostrata a chi discetta di energie alternative

    Il lettore tragga le conseguenti deduduzioni dalla lettura della seguente tabella
    .
    Indice Mortalità per TWh prodotto
    .
    Fonte................Morti/TWh....% Energia Elettrica......Del totale consumi elettrici
    ............................................Prodotta nel Mondo....mondiali. Morti/anno per fonte

    Carbone.........................161........................26......... ...........................586’000

    Olio Comb.......................36........................36............... ......................181’000

    Natural Gas......................4.........................21................. .....................11’760

    Bio/massa
    e biocombustibile.........12.........................0,0X

    Torba...............................12.........................0,0X

    Idroelettrica.....................1,4........................2,2...... ....................................431

    Nucleare.........................0,04......................5,9........ ...................................33
    .
  • Di Renzo Riva (---.---.---.105) 18 luglio 2012 00:54
    Renzo Riva
    Come dappertutto in ogni tempo e frangente ci saranno persone che accumuleranno fortune sulle spalle dei gonzi di turno: nel caso di specie la parte dei gonzi l’hanno fatta gli aquilani.


    Rischio industriale correlato
    in caso di eventi tellurici
    per gli impianti soggetti
    alla normativa "Seveso"



    AQUILA E EMILIA: DUE TERREMOTI, DUE PESI E DUE MISURE

    Lunedì 09 Luglio 2012 07:01
    di Renzo Riva – CIRN Friuli V.G.

    Che dire dei fatti accaduti con il terremoto dell’Emilia?
    Non tanto di quei 7 morti dovuti alla prima scossa delle ore 4 del mattino, quanto per gli altri 16 operai morti alle ore 9 del 29 maggio 2012.
    .
    Quale scellerata decisione degli imprenditori e conseguentemente degli operai che hanno accettato di lavorare in strutture gravemente lesionate e che poi non potevano reggere nemmeno una magnitudo inferiore alla prima scossa?
    .
    A differenza del terremoto de L’Aquila adesso assistiamo alla messa in sordina di tutte le notizie e ci chiediamo perché, in questo Paese di “marciatori per tutto”, non organizzare una marcia contro un’imprenditoria che, per risparmiare qualche centinaia di migliaia di euro nelle strutture dei capannoni, ha messo a repentaglio e perso vite umane, milioni in macchinari e merci e, soprattutto, quella sedicente superiorità amministrativa che oggi mostra la corda con gli scandali economici a livello comunale e regionale.
    .
    Voglio dare uno spunto che ho recentemente portato come intervento ad un convegno sui rischi industriali.
    Legge Seveso e le oltre 1.300 aziende che operano con sostanze altamente tossiche e pericolose nei cicli di lavorazione di categoria A e B.
    Si pensi solo al monovinilcloruro MVC di Porto Marghera ed a quali disastri sarebbero esposte le popolazioni nel caso un terremoto mettesse alle corde i sistemi di sicurezza ed a repentaglio il territorio circostante.
    Si deve attendere un’altra Val di Stava con i suoi 268 morti e le ingenti distruzioni?
    Dopo però vennero monitorate tutte le dighe esistenti sul territorio italiano.
    Possono le autorità preposte ordinare un monitoraggio per escludere o per ordinare interventi indispensabili per la sopravvenuta pericolosità dei siti a suo tempo non ricadenti in zone che oggi sono state ridefinite sismicamente sensibili dalle nuove zonature della carta sismica dell’anno 2008, passate a indici di pericolosità superiori?
    Oppure dobbiamo ancora una volta attendere l’equivalente della Val di Stava in questo settore industriale soggetto alla cosiddetta normativa Seveso?
    Ci si può ancora trastullare nell’esercizio mediatico del piangere il morto per imbrogliare il vivo?
    .
    Che dire poi del presidente della regione Errani che cerca capri espiatori nelle prospezioni geologiche di perforazioni di un sondaggio per un deposito di gas naturale? Per di più con incarichi onerosi a chi dovrà dare dei responsi che in partenza dovranno essere semplicemente sibillini.
    .
  • Di Renzo Riva (---.---.---.55) 15 luglio 2012 01:16
    Renzo Riva

    Riporto quanto fu pubblicato da  "l’Avanti" nell’Agosto 2003


    Posso dire che sia pari a un "sempreverde" visto la validità delle argomentazioni
    tutt’ora attualissimo e supportato da una lucida analisi e conseguenti conclusioni.

    LA DIFFERENZA TRA I DIRITTI DELL’INDIVIDUO
    E QUELLI CHE SPETTANO A UNA COPPIA

    La questione cosiddetta dei matrimoni gay non interessa, evidentemente, i soli gay, ma pone dei gravi problemi politici, giuridici e sociali, che riguardano l’intera società. In Italia si è formato un fronte politico e culturale, che in parte è laico (per esempio i radicali) e in gran parte è della vecchia e nuova sinistra comunista.
    I Ds, firmatari Franco Grillini (presidente Arcigay), Luciano Violante (presidente del gruppo parlamentare) e Barbara Pollastrini hanno presentato la proposta del Pacs (patto civile e sociale), un disegno di legge che rappresenta la posizione ufficiale del partito.
    Il fatto è in sé indicativo e importante. Le coppie omosessuali rivendicano il “diritto” di contrarre matrimonio, così come le coppie eterosessuali, legittimate o di fatto che siano; e conseguentemente di godere dei diritti delle coppie legittimamente coniugate, in materia di successione, eredità, testamento, alimenti, adozioni, assistenza, locazione e così via. Questo assunto è stato fortemente rafforzato, negli ultimi tempi, dalla legislazione di molti Paesi, del Nord Europa e del Nord America (dall’Olanda al Belgio al Canada alla stessa Francia, sia pure con rilevanti differenze tra loro) che hanno accolto le pretese del mondo gay; e ciò non può non incidere sulla Comunità Europea.
    E qui c’è da discutere, innanzitutto, se l’essere gay, cioè manifestare una certa preferenza sessuale, sia un “diritto” e comporti dei diritti e doveri; o se sia semplicemente un comportamento, un modo di vita, un costume, che non può avere rilevanza giuridica nei confronti della generalità dei cittadini.
    In Italia ognuno è libero di “far l’amore come gli va” (secondo la canzone di Lucio Dalla): davanti, di dietro, a destra, a sinistra e al centro. Un problema di diritto si apre quando si pongono i rapporti con altri e con la pubblica amministrazione. I gay hanno gli stessi diritti degli altri cittadini. Ma, per esempio, né i cittadini etero, né gli omo, hanno il diritto di sposarsi con quattro mogli, diritto che invece è pacifico e inossidabile per i cittadini di molti Paesi arabi, asiatici e africani. Eppure la poligamia di fatto esiste ed esistono i conseguenti problemi; ma nessuno pensa di risolverli con un matrimonio poligamico, almeno in Italia e negli altri Paesi occidentali. E’ interessante porsi il problema, di come lo Stato dovrebbe rispondere ai tanti islamici che abitano nel nostro Paese, e che vorrebbero legittimare il proprio matrimonio con due, tre o quattro cittadine; è anzi sicuro che sarebbero le donne le prime a chiedere tale legittimazione. E nel caso di islamici-gay, perché non ammettere non solo il matrimonio omosex, ma anche poligamico e infrasex.
    Il Pacs aggira l’ostacolo, abbandonando la questione formale del matrimonio.
    I gay dicono: “Lasciamo perdere la vostra sacralità. Veniamo al sodo. A noi interessano gli aspetti giuridici e quelli materiali. Alla coppia di fatto che regolarmente si registra in Municipio, devono essere riconosciuti gli stessi diritti contrattuali della coppia etero-matrimoniale”.
    I gay di fede grilliniana da tempo hanno deciso di mimetizzarsi dietro le “coppie di fatto”, cioè i molti etero che senza sposarsi (operazione sempre più difficile, costosa e sempre più spesso respinta dai giovani d’oggi) convivono insieme, pacificamente o no, e che vorrebbero ottenere anch’essi gli stessi diritti, senza pagar dazio.
    E qui casca l’asino soprattutto perché l’istituto del matrimonio è mirato alla continuazione della specie ed è un’invenzione appositamente dedicata alla creazione e alla difesa, la regolarizzazione e legittimazione, della famiglia; e che la famiglia è l’insieme di maschio, femmina e loro figli.
    Si legge spesso che i gay ritengono che la loro unione in coppia costituisca “una famiglia”; e che proprio in base a questo, abbiano il “diritto” all’adozione di figli. Ma non è così. Anche nei secoli di maggior auge della pederastia; quando era diffusa e normalmente accetta nelle classi del potere; anche quando era praticata insieme alla pedofilia e questa era di moda e quasi un obbligo sociale nelle classi più alte; e quando tutto questo dava luogo a celebri amori maschili, femminili, omosex, bisex, saffici, impuberi e produceva altissime poesie e romanzi; tutto questo però non ha mai preteso d’essere “una famiglia”.
    Un insieme di omosessuali e figli adottivi, può essere un gruppo sociale, un collettivo, o anche una scuola, un’accademia, un liceo, ma non è una famiglia. I suoi componenti hanno individualmente i diritti degli altri cittadini; o se mettono insieme un’attività economica possono avere dei diritti societari; ma non hanno il diritto coniugale o il diritto del pater familias , o il “ubi tu Gaius ibi ego Gaia”.
    Perciò non esistono due specie di diritti: uno per il cittadino etero e uno per il cittadino gay, ma esiste solo il diritto del cittadino.
    Se questo cittadino ha un amico o un’amica o un pargolo che ama, può testare, assicurare, ospitare, ereditare, donare, ricevere, come gli pare secondo legge e fatti salvi i diritti dei terzi.
    Ma si tratta sempre di diritti individuali, non di diritti di coppia e meno che mai di diritti particolari legati alle specificità (sessuale, religiosa, censo ecc.).
    (libera riduzione di un articolo "A proposito dei matrimoni gay" da "l’Avanti" del 8/08/2003)


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