La raccolta differenziata? Una stupidaggine che ci costerà sempre più cara

par Renzo Riva
venerdì 13 agosto 2010

Termovalorizzazione dei rifiuti.

Ci sarebbe da complimentarsi con il corpo elettorale, per non aver permesso ai Verdi e ai Comunisti di essere presenti in parlamento, se non fosse che loro stessi hanno prima lasciato fare troppi danni al Paese per le insensate politiche ispirate dal catastrofismo ambientalista.

Una di queste politiche fu quella della raccolta differenziata, alla quale si accodarono ben presto gli "intelligenti" del centrodestra che non volevano essere da meno dei sinistri.

Ricordo l’azione dei sinistri bassoliniani che portarono, insieme al campano ministro all’ambiente Verde, all’emergenza dei rifiuti dopo aver speso in vent’anni 20’000 miliardi di Lire.

Si è in attesa dell’operato della magistratura locale per sapere qualcosa delle malversazioni degli ecologisti ideologici.

Il riciclo è quanto di più insensato potessero concepire certe mele, bacate a tal punto da bacare tutto il bigoncio politico.

Che senso ha recuperare la carta, la plastica ed altri materiali combustibili quando poi con le centrali a biomassa si bruciano materiali legnosi e cartacei? Le plastiche sono un derivato diretto del petrolio, per cui è opportuno bruciarle e produrre energia nei termovalorizzatori piuttosto che bruciare combustibili derivati del petrolio stesso.

Nel mio comune, Buja, abbiamo dovuto subire l’onta del riciclo, proposto ed attuato da una amministrazione di centrodestra; se hanno ancora senso queste categorie politiche, omologate nel perseguire le stesse insensatezze.

Molti bujesi sono insoddisfatti di questa "innovazione"; che però ha giovato al suo sindaco, che ora siede nel consiglio di amministrazione della Net.

Nessuno dei consiglieri ha niente da dire sui futuri aumenti della relativa tassa, che subiremo tutti, per questa nuova "moda" anche quando il 95% dei rifiuti differenziatamente raccolti saranno portati in discarica? Tanto valeva portarceli prima!

A margine dirò che il mercato della riciclata praticamente non esiste e per commercializzarla viene offerta sul mercato a prezzi stracciati, che non pagano nemmeno il ciclo industriale per la sua raccolta e produzione. Le cartiere del Nord Europa, che hanno boschi regimati, acqua ed energia elettronucleare a prezzi stracciati, riescono a fornire carta pregiata a costi concorrenziali.

Basta citare la cartiera Romanello, che fu fatta chiudere per inquinamento e poi riaperta per non aggravare la situazione occupazionale dei lavoratori diretti e degli indotti nella filiera economica della raccolta differenziata.

Poi, siccome al peggio non c’è mai fine, quella carta, che nessuno vuole neanche gratis, sarà bruciata come qualsiasi biomassa se non finirà direttamente in discarica.

In tutta Europa i rifiuti solidi urbani vengono termovalorizzati; un dato per tutti: la Danimarca ne brucia oltre il 50%.

Chi ha visto l’inceneritore di Vienna sa come le altre Nazioni affrontano e risolvono i problemi, invece delle inutili e dannose discariche che, dando luogo a commistioni fra interessi pubblici e privati, meriterebbero qualche interessamento giudiziario per vedere chiaro nelle concessioni delle cave, che saranno poi trasformate in discariche.

Politici indecenti e cittadini deleganti sempre più "sotans".

Chi si fa pecora il lupo lo mangia; ma non a Trieste, città dotata d’inceneritore.


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