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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di Geri Steve (---.---.---.241) 27 giugno 2012 12:34

    mah... qui dà fastidio l’"atteggiamento" di Cossiga, ma non il fatto che fosse un capo di Gladio, si trascura il tentato golpe di Segni e la copertura che Saragat ha dato alla strategia della tensione, mentre Pertini si faceva coglionare dai servizi che lo convincevano che le BR erano un’invenzione sovietica e non di loro stessi...

    essere democristiani vuol dire poco o tutto: lo erano Andreotti come De Gasperi e Moro...

    e che si sia combattuta la mafia delle stragi è proprio un punto su cui Napolitano soffre di allergia, mentre sono state uccise persone che a quella trattativa non si piegavano...

    se si vuol far luce si vede bene che non è vero che tutti i gatti sono bigi o democristiani.

  • Di Geri Steve (---.---.---.241) 27 giugno 2012 12:16

    Merkel: "finché avrò vita non ci sarà nessuna emissione di debito pubblico condiviso" !

    la prima reazione è di augurarle di crepare, o magari di ucciderla.

    la seconda è quella di constatarne la visceralità: la Merkel non fa la cancelliera a vita, e fin quando lo è dovrebbe fare gli interessi della Germania, non immolarla per il suo credo politico-religioso.

    la terza è che i tedeschi hanno già distrutto una volta tutta l’europa e mezzo mondo...

  • Di Geri Steve (---.---.---.241) 27 giugno 2012 12:07

    ottima iniziativa!

    diciamoci però che sarebbe inutile se non si perseguisse l’uso di "lettere riservate" non protocollate e altre vie ufficiose.

    CIA e FBI desecretano quasi tutti i loro atti dopo un certo tempo. Se lo dovessero fare il SIFAR e i seguenti servizi italiani troveremmo gli archivi vuoti.

  • Di Geri Steve (---.---.---.241) 27 giugno 2012 11:53

     

    Il riferimento ai pifferi mi era incomprensibile, per cui sono andato di malavoglia a dare una scorsa all’articolo citato: è con sorpresa che l’ho trovato di GRANDE INTERESSE.

    L’articolo è lungo e denso e io non l’ho capito a fondo, tant’è che io non ho identificato i tre gemelli di cui però due siamesi a cui si fa riferimento, sostenendo che Falcone li avrebbe voluti invece separati.

     

    In sostanza l’articolo punta sul fatto che Falcone si era “inventato” la Direzione Investigativa Antimafia composta da poliziotti, carabinieri e finanzieri ma gerarchicamente svincolata da questi tre corpi e tre ministeri e rispondente alla sola magistratura, come -parrebbe- l’FBI.

    L’anonimo autore sottolinea che però la DIA è stata depotenziata e quel principio non rispettato, almeno per i CC: l’art. 237 (DPR 90/2010, che si occupa di pifferi) dal titolo “Obblighi di polizia giudiziaria e doveri connessi con la dipendenza gerarchica”. Il cui primo comma afferma: “Indipendentemente dagli obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale i comandi dell’arma dei carabinieri competenti all’inoltro delle informative di reato all’autorità giudiziaria, danno notizia alla scala gerarchica della trasmissione, secondo le modalità stabilite con apposite istruzioni del Comandante generale dell’Arma dei carabinieri”.

     

    L’autore sostiene che questo DPR e le “istruzioni” di fatto superano e annullano la legge e pone giustificati e preoccupanti interrogativi:

    E se la notizia che deve rimanere segreta fosse conosciuta da chi non deve sapere?

    E se l’informativa di reato riguardasse esponenti delle istituzioni, o dei poteri forti in generale?

    Guardiamo la questione da un altro punto di vista.

    Nel caso fosse impartita dall’autorità politica una linea guida (disposizione) non concordata, l’ordinamento militare avrebbe gli anticorpi per contrastarla?

    A parere dello scrivente, la risposta è negativa.

    La legge 382/78, voluta anche dall’allora Presidente Pertini, prevede che un ordine non sia eseguito se illecito, ma il relativo regolamento (DPR 545/86) – che era atteso entro i successivi sei mesi, ma venne emanato a distanza di ben otto anni (cioè dopo dodici mesi che il presidente-partigiano era cessato dal mandato) - ha reso la previsione di difficile attuazione…”

     

    Io qui sto scrivendo una risposta ad un tardo commento che non verrà letta da nessuno tranne -forse- l’autore del commento, mentre questi argomenti sono interessanti e importanti.

    C’è una sola via per uscire da questa inutilità: che il preparatissimo autore scriva lui (direttamente o no) un articolo per AgoraVox e per altri giornali on line in cui spieghi lui come il potere politico ha annullato l’indipendenza della DIA, analogamente a come la chiesa ha annullato l’indipendenza di Dio con la sua gestione delle ordalie.

    Se utile, sono disposto a collaborare.

    Geri Steve [email protected]

  • Di Geri Steve (---.---.---.241) 27 giugno 2012 11:47

     Il riferimento ai pifferi mi era incomprensibile, per cui sono andato di malavoglia a dare una scorsa all’articolo citato: è con sorpresa che l’ho trovato di GRANDE INTERESSE.

    L’articolo è lungo e denso e io non l’ho capito a fondo, tant’è che io non ho identificato i tre gemelli di cui però due siamesi a cui si fa riferimento, sostenendo che Falcone li avrebbe voluti invece separati.

     

    In sostanza l’articolo punta sul fatto che Falcone si era “inventato” la Direzione Investigativa Antimafia composta da poliziotti, carabinieri e finanzieri ma gerarchicamente svincolata da questi tre corpi e tre ministeri e rispondente alla sola magistratura, come -parrebbe- l’FBI.

    L’anonimo autore sottolinea che però la DIA è stata depotenziata e quel principio non rispettato, almeno per i CC: l’art. 237 (DPR 90/2010, che si occupa di pifferi) dal titolo “Obblighi di polizia giudiziaria e doveri connessi con la dipendenza gerarchica”. Il cui primo comma afferma: “Indipendentemente dagli obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale i comandi dell’arma dei carabinieri competenti all’inoltro delle informative di reato all’autorità giudiziaria, danno notizia alla scala gerarchica della trasmissione, secondo le modalità stabilite con apposite istruzioni del Comandante generale dell’Arma dei carabinieri”.

     

    L’autore sostiene che questo DPR e le “istruzioni” di fatto superano e annullano la legge e pone giustificati e preoccupanti interrogativi:

    E se la notizia che deve rimanere segreta fosse conosciuta da chi non deve sapere?

    E se l’informativa di reato riguardasse esponenti delle istituzioni, o dei poteri forti in generale?

    Guardiamo la questione da un altro punto di vista.

    Nel caso fosse impartita dall’autorità politica una linea guida (disposizione) non concordata, l’ordinamento militare avrebbe gli anticorpi per contrastarla?

    A parere dello scrivente, la risposta è negativa.

    La legge 382/78, voluta anche dall’allora Presidente Pertini, prevede che un ordine non sia eseguito se illecito, ma il relativo regolamento (DPR 545/86) – che era atteso entro i successivi sei mesi, ma venne emanato a distanza di ben otto anni (cioè dopo dodici mesi che il presidente-partigiano era cessato dal mandato) - ha reso la previsione di difficile attuazione…”

     

    Io qui sto scrivendo una risposta ad un tardo commento che non verrà letta da nessuno tranne -forse- l’autore del commento, mentre questi argomenti sono interessanti e importanti.

    C’è una sola via per uscire da questa inutilità: che il preparatissimo autore scriva lui (direttamente o no) un articolo per AgoraVox e per altri giornali on line in cui spieghi lui come il potere politico ha annullato l’indipendenza della DIA, analogamente a come la chiesa ha annullato l’indipendenza di Dio con la sua gestione delle ordalie.

    Se utile, io sono pronto a collaborare.
    Geri Steve  [email protected]

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