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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 17 agosto 2013 17:35

    In una situazione confusa, un articolo confuso che aumenta la confusione.
    Nell’articolo si leggono due rappresentazioni contrapposte della realtà, ma poi non si capisce che cosa sostiene Salem e che cosa sosterrebbe Campofreda.

    Io non so cosa stia accadendo in Egitto: ho lettto titoli in cui l’esercito avrebbe sparato con carri armati sulla folla, ma poi le foto non corrispondevano ai titoli. Alcuni filmati mostrano soccorritori disarmati sottoposti all’odioso fuoco di cecchini militari e questo è indiscutibile e proprio inaccettabile. Poi si vedono tanti morti e tanti feriti, ma questo non toglie nessun dubbio.

    Il punto fondamentale è se ci si trova di fronte ad una protesta civile dei sostenitori di Morsi oppure no. I commissariati assaltati, i poliziotti e i militari morti farebbero pensare invece ad una rivolta armata ed alcune testimonianze, ad esempio su "Avvenire", dicono che i Fratelli musulmani sarebbero molto bene armati. Esercito e polizia però non esibiscono grandi prove sull’uso di armi dall’altra parte.

    Il fatto che per puro odio religioso siano state assaltate chiese copte e uccisi cristiani copti dimostra che di "civile", da parte dei "fratelli" musulmani non c’è proprio niente.
    Questo non vuol dire che invece militari e polizia si starebbero comportando in "maniera civile": la loro brutalità è fuori questione.

    qui:

    http://www.agoravox.it/In-Egitto-e-...

    ho già commentato:

    In Egitto la scena è occupata da due protagonisti, entrambi bene armati ed entrambi decisi a rendere gli scontri sempre più sanguinosi: gli islamici ed i miltari. Più gente muore, più consensi riescono ad erodere fra chi ancora non tifa per nessuno di loro due e più riescono a fidelizzare e fanatizzare i parenti e gli amici degli uccisi.
    Chi perde, purtroppo, è la società laica e civile che, stretta fra il golpe di Morsi e quello dei militari ha oggettive difficoltà a svolgere il suo ruolo.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 17 agosto 2013 01:10

     

    Su una problematica così complessa propongo alcune constatazioni e considerazioni diverse, ma tutte molto semplici.

     

    Consideriamo le guerre di religione: lasciamo stare quelle "storiche" e consideriamo soltanto quelle in corso, tipo fra sunniti e sciiti in Iraq, fra sunniti e cristiano copti in Egitto, fra alawiti e sciiti contro sunniti in Siria o fra islamici e induisti in Kashemir.

    Ci ho appena scritto un commento qui:

    http://www.agoravox.it/In-Egitto-e-...

    Semplificando, esaminiamo le due spiegazioni:

    1) la causa vera di quei continui massacri è religiosa; per meglio dire: la causa va ricercata nelle differenze di religione. Difficile sostenere che gente che partecipa a quella continue faide religiose,  perchè altri hanno qualche differenza di religione, sia persona intelligente.

    2) la causa vera sarebbe altra o altre, mentre la religione sarebbe soltanto un pretesto, oppure un modo per distinguere il nemico dall’amico (come le divise degli eserciti), oppure uno strumento per arruolare combattenti disposti a sacrificare se stessi e i loro cari perchè "Dio lo vuole", incuranti della morte perchè credono che dopo saranno ricompensati dal loro Dio. Non mi piace essere offensivo nei riguardi dei credenti, ma anche con questa spiegazione l’intelligenza di quei credenti non ne esce bene.

     

    Io non sostengo che tutti i credenti siano disponibili a combattere guerre di religione (e che perciò siano poco intelligenti), ma sono convinto che gli atei non siano disponibili a combattere guerre di religione, il che è indiscutibilmente un comportamento più intelligente.

     

    Inoltre, essere atei implica avere una visione razionale del mondo, mentre non ho mai sentito dire che uno non sia abbastanza intelligente da poter credere ed avere una fede religiosa in qualche divinità.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 17 agosto 2013 00:28

    Io sono pronto a scommettere che tu sei un credente.

  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 16 agosto 2013 23:37

    Mi viene voglia di dichiarare che se Berlusconi non va in carcere io mi rifiuterò di pagare tasse (dico "tasse aggiuntive", perchè il grosso mi viene detratto alla fonte), però non lo faccio, perchè sarebbe una pressione sul giudice di sorveglianza che deve pronunciarsi in merito e per me i giudici dovrebbero decidere secondo coscienza e non secondo pressioni.
    Però, però Napolitano non è un giudice, e secondo me ha proprio bisogno di qualche pressione, perchè lui sta su una pessima strada.

    DICHIARO CHE SE BERLUSCONI VENISSE IN QUALCHE MANIERA GRAZIATO, DA QUEL MOMENTO IO MI RIFIUTERO’ DI PAGARE TASSE ALLO STATO ITALIANO.

    Se, con gli stessi meccanismi con cui si raccolgono firme su petizioni si raccogliessero dichiarazioni di questo tipo, io penso che sarebbero tantissime e che Napolitano potrebbe fare qualche altra dichiarazione contorta e sballata, ma certo non potrebbe in alcun modo "graziare" quel deilnquente.
    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.234) 16 agosto 2013 22:36

    In Egitto la scena è occupata da due protagonisti, entrambi bene armati ed entrambi decisi a rendere gli scontri sempre più sanguinosi: gli islamici ed i miltari. Più gente muore, più consensi riescono ad erodere fra chi ancora non tifa per nessuno di loro due e più riescono a fidelizzare e fanatizzare i parenti e gli amici degli uccisi.
    Chi perde, purtroppo, è la società laica e civile che, stretta fra il golpe di Morsi e quello dei militari ha oggettive difficoltà a svolgere il suo ruolo.
    Dalla primavera si è passati ad una rovente estate e -purtroppo- è prevedibile un lungo inverno dittatoriale, anche se è difficile prevedere se il dittatore avrà le stellette o la mezzaluna.
    Una previsione però è facile: se dovessero prevalere gli islamici teocratici è probabile che poi Israele venga attaccato e che si inneschi la prima guerra atomica, a fronte di cui le migliaia di civili morti ammazzati in questi giorni sarebbero piccola cosa. Se anche non accadesse, si avrebbero certamente conflitti fra sunniti e sciiti, replicando a livello internazionale lle attuali follie irakena e siriana (alawiti e siiti contro sunniti) di cui ci siamo stancati di conteggiare le vittime giornaliere.
    GeriSteve

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