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Fabio Della Pergola

Fabio Della Pergola

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  • Primo articolo sabato 09 Settembre 2011
  • Moderatore da giovedì 09 Settembre 2011
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Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.162) 29 maggio 2018 10:31
    Fabio Della Pergola

    Mi piacerebbe essere in maggioranza nel paese, ma temo che questa non sia la realtà...

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.209) 16 aprile 2018 13:12
    Fabio Della Pergola

    Grazie per l’apprezzamento Geri. La situazione in Medio Oriente e nell’Africa musulmana è così complicata che mette a dura prova le capacità di tutti, compresi anche gli analisti più esperti. Resta il fortissimo pericolo di uno scontro diretto Israele-Iran dovuto all’insediamento iraniano così vicino al confine israeliano. Ovvio che lo stato ebraico non lo reputi accettabile. Ma lo scontro con l’Iran potrebbe avvenire per interposta persona con le milizie Hezbollah. Quindi trascinando il Libano in un drammatico caos di tipo "siriano". In un quadro così complesso e pericoloso un pensiero non può che andare alle popolazioni civili. Non resta che sperare che la diplomazia riesca a trovare punti di equilibrio in grado di disinnescare le situazioni più rischiose.
    Ti saluto.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.253) 25 marzo 2018 00:34
    Fabio Della Pergola

    Il commento è pertinente e conferma l’assunto di quanto ho scritto, in particolare nei due articoli che seguono questo: Immigrazione e percezione alterata e Xenofobia, islamofobia e antisemitismo | Il fantasma del diverso. In effetti il tempo permette di conoscere le persone di cultura diversa e quindi di averne meno paura. I paesi dove è più forte la xenofobia sono quelli dove ci sono meno immigrati e meno "diversi". Questo però significa che la xenofobia in questi paesi è in gran parte un fenomeno che attiene poco alla realtà e molto ai fantasmi alimentati da narrazioni prepolitiche.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.92) 21 marzo 2018 14:47
    Fabio Della Pergola

    Ciao Geri, forse hai ragione non si poteva capire. Ma io credo che queste elezioni - mi sembra di averlo anche scritto ultimamente - non ha fatto piazza pulita solo della terza via renziana, ma di tutta la sinistra in cui comprendo, a differenza di molti, anche il PD; non per la sua più recente prassi politica ma perché lì dentro c’è gente di sinistra, eccome se c’è. Debacle di LeU e flop clamoroso, e clamorosamente smentito dagli interessati (pessima abitudine negare la realtà) anche di PaP. Quindi è tutta la gente di sinistra - intellettuali, politici, studiosi, militanti, simpatizzanti... - che è chiamata a riflettere e ripensare (quindi anche "ambire" non più solo "subìre") non tanto sulle truffe politiche di cui è stata vittima in parte anche consenziente, quanto (per me ben più interessante) sul concetto stesso di sinistra, su quali siano i valori di sinistra e quale possibilità hanno questi valori di confrontarsi, dialettizzandosi, con la realtà attuale che è quella, ineluttabile ad oggi, della globalizzazione neoliberista.

    Fermo restando - e questo sarebbe demenziale dimenticarselo - che l’attacco più forte al liberalismo oggi non viene da sinistra ma dall’estrema destra nazionalista e sovranista (e anche xenofoba, misogina, omofobica, islamofoba, antisemita e chi più ne ha più ne metta). E che quindi la difesa del liberalismo e del progetto europeo è, per me, il primo tassativo passo per poter un giorno, chissà, sperare di poterlo trasformare in una socialdemocrazia evoluta. Credo che allearsi - anche involontariamente - con le destre sovraniste perché sono anch’esse antiglobaliste e anticapitaliste sia quanto di peggio una sinistra possa fare. Sarebbe come allearsi con Hitler per odio all’America fordista. Non è per amore spassionato dell’Occidente così com’è, ma perché se qui almeno il diritto di critica è salvo, là - in quegli spazi neri in cui oggi spadroneggiano i Putin, gli Erdogan e quant’altro - non è salvo nemmeno quello.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.92) 21 marzo 2018 00:41
    Fabio Della Pergola

    Mi riferivo alla gente di sinistra, più che agli attuali governanti, credevo che si capisse.

    Quanto al resto non è indice di una elaborazione granché funzionale rispolverare la bufala delle acque territoriali "cedute" ai francesi (non i diritti di pesca) quando è noto che no ratificazione no cessione (è banale). Sarà il prossimo parlamento a decidere e non sarà una decisione facile visto che in ballo ci sono nuove norme della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare che rimettono in discussione i limiti delle acque territoriali su cui è stato necessario aprire la trattativa con la Francia iniziata nel 2006 e conclusa nel 2015 (quindi con un tot di governi diversi coinvolti). Senz’altro più facile blaterare di regali o vendite sottobanco così come vuole la vulgata complottistica in auge, si sa.
    Ora comunque si vedrà i baldanzosi governanti che verranno cosa sapranno fare. Saluti.

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