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maurizio carena

maurizio carena

 la forza di cambiare le cose che posso cambiare
la serenita’ di accettare quelle che non posso cambiare
la speranza di riuscire a distinguere tra di esse

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  • Primo articolo giovedì 12 Dicembre 2008
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Ultimi commenti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 19 marzo 2009 13:26
    maurizio carena

     Quando se ne va chi si ama,
     la campagna si rabbuia.
     Non vedi nulla, guardando,
     anche se sai
     che intorno tutto e’ illuminato,
     e che le arance continuano a esser d’oro, e il fiume
     continua a scorrere argenteo,
     che e’ sempre bianco il cavallo
     e nero l’agnello nero
     e verde il verde dell’albero.
     Quando se ne va chi si ama,
     la campagna si rabbuia,
     si va a tentoni, cercando.

                 
                     Rafael Alberti (Cancion 13) 

     

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 18 marzo 2009 18:48
    maurizio carena

     credo che la partecipazione politica c’entri poco o punto col diritto di voto ("le opzioni che gli sono proposte").
    anche Putin e berlusconi sono stati votati...ma sono esponenti di regimi di cui tutto si puo’ dire meno che siano democratici.

     partecipazione politica oggi credo sia l’attivismo, meglio se cyber-attivismo, la protesta, la disobbedienza civile organizzata e non violenta.

     il suffragio universale, visti i risultati, non credo sia garanzia di democrazia e/o di partecipazione politica.
     bisognerebbe smettere di passare la nostra vita a fare soldi, a coltivare il nostro particulare, per dedicarci un minimo a cio’ e soprattutto chi ci sta intorno.
     bisognerebbe partecipare in prima persona e non per procura, perche’ siamo impegnati a farci i fatti nostri.
     altrimenti daremo ragione a quelli come Toqueville , che gia’ due secoli fa ci ricordavano che "non si puo’ mai sperare che un governo liberale, energico e saggio possa uscire dai suffragi di un popolo di servi".

     ma, come sempre, bello spunto che fa riflettere.

    saluti.
    m.c.

     

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 17 marzo 2009 16:16
    maurizio carena

     Purtroppo i "risparmiatori" non attendono queste risposte.
    Perche’ se le attendessero veramente comincerebbero a togliere i risparmi a quei criminali legalizzati che sono le banche, poi comincerebbero a non comprare piu’ quei quotidiani che hanno magnificato e magnificano il sistema (sole 24 ore, corsera, repubblica e tutti gli altri), poi butterebbero in discarica le tv che hanno in casa.
     Infine smetterebbero di farsi prendere per il culo con elezioni che servono solo a legittimare il dominio di una casta di politicanti vampiri che meriterebbero la fucilazione alla schiena per tradimento del loro Paese.

     Purtroppo il parco buoi dei cosiddetti "risparmiatori e’ cosi’ imbevuto di propaganda che contunua a foraggiare il sistema, i suoi cinici usurai, i suoi sudici notabili, i suoi corifei bastardi.

     Solo quando avranno perso tutto capiranno dove porta il capitalismo all’amatriciana: non la fine della storia, bensi’ la fine dei loro culi. Che sono per terra, ma non abbastanza per far scoppiare una rivoluzione.

     purtroppo, insieme a questi parassiti che vivono di cedole e che ora sono fottuti, restano fregati un sacco di poveri cristi. Com’e’ sempre stato.

     Questo stato e’ solo una congiura di ricchi. Ma alle vittime per ora sta bene cosi’. Del resto gli italiani hanno capito cos’era il fascismo dopo una guerra mondiale (perduta). E non l’hanno nemmeno capito bene, vista la feccia di razzisti-fascisti che hanno eletto ultimamente in parlamento. sic!


    saluti
    m.c.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 16 marzo 2009 13:05
    maurizio carena

     Intanto complimenti per il pezzo veramente attuale e interessante.

     Mi permetto di aggiungere alcuni particolari.

    1^ il pericolo di essere "infiltrati" esiste per tutti i media, ma credo che per il web si tratti di un falso problema.
     Su internet c’e’ un sacco di spazzatura, MA ANCHE molta roba buona.
     Sui mainstream c’e’ SOLO spazzatura, ovvero propaganda, propaganda e anche un po’ di propaganda.
     Fonti, filtri, inserzionisti fanno si che sul Corsera come al tg5 non si possa trovare nulla che nemmeno assomigli lontanamente ad un’entita’ chiamata "verita’ " (che forse neppure esiste, ma e’ un altro discorso, loro la vogliono proprio nascondere).

     Quindi riassumendo, sul web, compresa Wikipedia, ci si puo’ imbattere nella "verita’ ". Sui mainstream mai, neppure per sbaglio: in essi ogni comunicazione e’ funzionale a qualcosa (normalmente la proprieta’ o i pubblicitari).

     Quindi Wikipedia e il web, per informarsi, sono comunque preferibili a prescindere.

    2^ Wikipedia censura.
     Ma questo, che non dico certo solo io, ne per primo, non ne sminuisce l’importanza e la funzione o, perlomeno, non in modo significativo.

     Quella che io indico come una vera e propria censura di Wikipedia l’ho sperimentata personalmente ed in diverse occasioni.
     Nei forum sull’argomento si dice che tale sinistra prassi accade solo in Italia. Non lo so. Ma so, per esperienza, che gli amministratori di Wikipedia applicano un occhiuto e sistematico controllo a quella che piu’ che un’opera collettiva farebbe pensare ad un panopticon censorio su grande scala.
     A me capito’ in due occasioni (poi smisi di scriverci, non meritavano il mio contributo).
     Ricordo bene i contesti e li riporto brevemente anche perche’ sputtanare in diretta i censori di Wikipedia Italia potra’ forse giovare al resto degli utenti (che sono milioni).

     Tempo fa aggiunsi, sulla pagina di Karzai, che il presidente del governo fantoccio usa in Afghanistan era un ex dirigente dell’Unocal. Le parole ovviamente non erano queste ma il succo si.
     Tempo dopo, tornando su tale pagina non trovai traccia delle mie aggiunte (peraltro prese da un libro di Chossudowsky. Vabbe’.

     Censura wikipedia numero due.
     Pagina sugli inceneritori, pagina blindata, quindi dovetti prima registrarmi per contribuire.
     Mi permisi di aggiungere alla scandalosa pagina, chiamata orwellianamente "termovalorizzatori", un’analisi del dottor Montanari sulle nanoparticelle che fanno venire il cancro alla gente e un sacco di soldi nelle tasche dei politicanti e dei loro sodali imprenditori.
     Si trattava di poche righe, ma i vigliacchi amministratori di Wikipedia Italia censurarono subito, in giornata.
     Rimasi allibito.

     Inutile dire, a dimostrazione della loro coscienza sporca, che non risposero mai alle mie perplessita’.

     E inutile dire che questo e’ un esperimento che puo’ fare chiunque su Wikipedia.

     Ma detto questo bisogna sempre contestualizzare.
     E Wikipedia Italia, pur con la sua censura, sistematica e silenziosa, resta una buona base di ricerca, informazione, approfondimento. Basta sapere che su "certi argomenti" gli interessi in gioco fan si che la bilancia possa essere truccata. Ma sul web lo si puo’ capire in poco tempo.

     Forse non tutti sanno che sui mainstream la maggior parte degli "articoli" non sono altro che VNR scritti da marchettari delle pr che si prostituiscono alle aziende di cui sono a libro paga. Il "giornalista" spesso non fa altro che mettere al firma in calce a un pezzo scritto da un prezzolato.
     Questa descritta non e’ l’eccezion, bensi’ la regola dei mainstream.
     Su Wikipedia non e’ nulla di paragonabile, lo constato quando la uso. Ma purtroppo una censura c’e’ comunque. sic.
     
     Consideriamo poi che tale sistema di "avvelenamento dei pozzi" puo’ avvenire, potenzialmente, dovunque. Anche su Agoravox.
     Cosa mi impedirebbe di prendere segretamente soldi dalla Fiat (per esempio) e scrivere che usare l’auto fa bene alla salute o fa crescere il pil?
     Per fortuna sul web, se fossi troppo smaccatamente leccaculo, verrei stigmatizzato dopo 6 minuti. Su Repubblica o Corsera evidentemente no.
     Questa e’ la grande forza del web, Wikipedia compresa. Ma i difett e i pericoli ci sono.
     E’ una lotta continua e non finisce mai.
     
     ....................

     Forse una delle cose piu’ difficili in assoluto da fare su internet e’ una ricerca.
    Le informazioni ci sono. Tutte. Di tutto. Ma trovarle, ordinarle, distinguerle, capirle, scartarle, e’ un’impresa quasi sovrumana.
     Ma questo meriterebbe un’altro articolo.

     Complimenti per il tuo.
    saluti.
     m.c.







  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 15 marzo 2009 18:22
    maurizio carena

     bell’articolo.
     m.c.


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