Per Ilaria...

par Francesco Piccinini
giovedì 19 marzo 2009

In ricordo di Ilaria La Commare.


Quando è squillato il telefono sono rimasto impietrito. Mi ricorderò per sempre l’angolo della strada, le luci dei negozi, il buio. Ho visto la scena davanti ai miei occhi, ho visto la strada lungo la quale vivevi a pochissimi passi da me: ti ho vista lì. Dall’altro capo del telefono una voce mi parlava ma non pensavo ad altro che all’ultima volta insieme, alla tua allegria e alla tua vitalità. Mi sono ricordato della prima volta che ti avevo conosciuto, dei tuoi articoli, delle tue idee, dei tuoi sogni.

Sei entrata nella vita di tanti senza chiedere permesso, te ne sei è andata senza chiedere scusa. Tu che ci tenevi sempre allegri e pieni di iniziative… Veloce, sfuggente, tra Parigi e l’Europa. Con le tue parole, con le tue serate bellevilloise e con la tua lotta. Tu nata in terra di mafia avevi dedicato la tua vita a combatterla. La combattevi con il sorriso sulle labbra, tra un disco di Cesaria Evora e un pizzico di teatro siciliano.

Te ne sei andata aspettando il primo sole. Quasi come se Parigi fosse la tua Trapani.

Tu che rimescolavi la vita per crearne cibi, suoni e scritti. Tu che ci guardavi da dietro i tuoi occhiali stretti ci hai lasciato le tue emozioni e qualche foto. Ci hai lasciato un numero che non squilla più e un ricordo indelebile.


Mi viene in mente una canzone di Guccini "E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent’anni portati così, come si porta un maglione sformato su un paio di jeans; come si sente la voglia di vivere che scoppia un giorno e non spieghi il perchè". Questi versi mi rimbombano nelle orecchie. I tuoi di anni erano appena trenta e il tuo sorriso una fresca farfalla. 

Eri pronta all’ennesima sfida: far parlare i cittadini europei del problema delle mafie, ti eravamo accanto in questa lotta, eravamo pronti. E invece un raggio di sole ti ha portato via.

Ci mancherai Ilaria. Penso che domenica ci sarei dovuto essere, penso che avrei dovuto vederti per l’ultima volta e invece… Invece non mi restano che queste poche parole che spero tu possa leggere, ovunque tu sia.


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