• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Persio Flacco

L'autore non ha inserito, ancora, una sua descrizione.

Statistiche

  • Primo articolo lunedì 08 Agosto 2013
  • Moderatore da giovedì 02 Febbraio 2014
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 19 498 44
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 8 8 0
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0












Ultimi commenti

  • Di Persio Flacco (---.---.---.195) 23 dicembre 2016 10:01

    Nell’articolo non si interpreta, lei dice: "ci sono le citazioni!". Dunque iscrivere Syriza nel progetto del Nuovo Ordine Mondiale Russo (e islamofascista) sarebbe una affermazione ben fondata perché c’è la citazione...

    Iscrivere d’ufficio nello stesso progetto la sinistra estrema in quanto terzomondista, anticapitalista, antisionista(*), noglobal è affermazione ben fondata. La prova? Claudio Mutti è terzomondista, anticapitalista ecc. ecc.
    Ci mettiamo anche tutti i movimenti antieuropeisti, a prescindere dalla fondatezza delle loro motivazioni e soprattutto a prescindere dai vizi della UE: entità a-democratica, burocraticamente (e stupidamente) invadente verso i cittadini europei e zerbino degli USA e dei "poteri forti" verso l’esterno.
    E infine, per farla breve, lui: l’arcidiavolo Putin, erede degenere di quel sant’uomo di Boris Eltsin. Putin, la cui anima nera si è rivelata col rifiuto di cedere alla NATO la base aeronavale di Sebastopoli dopo il golpe nazifascista di Kiev, pilotato dal dipartimento di stato americano e sostenuto dal noto benefattore George Soros.
    Come non inserire in un progetto di Nuovo Ordine Mondiale Russo il suo sostegno alle popolazioni di etnia russa del Donbass invece di lasciarle alle cure dei nazifascisti ucraini?
    Tenga, si rifaccia gli occhi, Enrico: http://tinyurl.com/jpdfw5q
    A proposito, lo sa chi è il patron del celebre Battaglione Azov e di altre formazioni paramilitari della stessa risma? Un certo Igor Kolomoisky (doppia cittadinanza ucraina/israeliana. Non si sa mai: se le cose si mettessero male...).
    No, ha ragione lei, nell’articolo non si interpreta: ci sono le citazioni...

    (*) sul resto si potrebbe transigere ma non su questo.
  • Di Persio Flacco (---.---.---.195) 22 dicembre 2016 23:57

    Sono ammirato: in un solo articolo, grazie ad acrobatici accostamenti, è riuscito a mettere il cappello da nazifascista antisemita a tutti quelli che il regime sionista israeliano considera o suoi nemici oppure sospetti di renitenza.

    E’ tutto sommato divertente che ci metta anche gli ayatollah, considerato che in Iran vive la più antica e la più numerosa (dopo Israele) comunità ebraica della regione.
  • Di Persio Flacco (---.---.---.195) 22 dicembre 2016 09:28

    Grazie per i complimenti, ma in realtà il mio commento non fa che sfiorare la superficie di un sistema di potere che è il vero handicap di questo Paese. Purtroppo, a quanto ne so, non è nel programma politico di nessuna formazione politica la sua risoluzione, nemmeno in quello del cosiddetto terzo polo. Di fatto, dal secondo dopoguerra, l’Italia è una Partitocrazia: il potere è esercitato dai Partiti, non dalle istituzioni repubblicane democratiche. La trasformazione in senso bipartitico o bipolare avviata negli anni 90 non ha fatto che limitare a due soli partiti, o coalizioni di partiti, il monopolio del Potere: due poli, entrambi garanti del sistema economico, culturale e ideologico dominante, che alternandosi nell’occupare le Istituzioni, dessero ai cittadini l’illusione della Democrazia.

    Un tentativo non riuscito per la quota eccessiva di corruzione partitocratica che ha reso poco credibile la sua implementazione. In altri Paesi funziona perché l’assenza, o la assai limitata, gestione partitocratica del potere lo rende credibile. Da noi no.
    Ci sarebbe molto da analizzare e da scrivere sul tema. Che però, per la sua complessità, è assai difficile da trasformare in senso comune attraverso campagne sul web. Sarebbe necessaria la mediazione di una organizzazione politica strutturata che si faccia carico della sua complessità e la trasformi in iniziative politiche mirate a risolverla. Ma non vedo nulla del genere all’orizzonte.
  • Di Persio Flacco (---.---.---.195) 21 dicembre 2016 14:55
    L’ordinamento costituzionale italiano non prevede che il Governo debba avere costantemente una maggioranza in Parlamento per rimanere in carica. Anzi: lo esclude, specificando che il voto contrario del Parlamento su una proposta del Governo non comporta l’obbligo di dimissioni di quest’ultimo (art.94 cost.). Una volta ottenuta la fiducia all’atto della presentazione alle Camere il Governo è legittimato ad esercitare il potere esecutivo fino al termine del suo mandato, o fino a quando il Parlamento non gliela revochi votando una apposita mozione con la procedura stabilita nello stesso articolo.
    In sintesi, la nostra Costituzione stabilisce che il Governo debba avere la fiducia una sola volta. La "questione di fiducia", ponendo la quale il Governo lega la sua permanenza in carica all’approvazione di un suo provvedimento, è inserita nei regolamenti di Camera e Senato ma NON ha rilevanza costituzionale. Nel merito è anzi contraria allo spirito e al disposto del suddetto articolo.
    Ed è ovvio che la Costituzione escluda la necessità che l’Esecutivo debba avere costantemente una maggioranza in Parlamento, visto che recepisce il principio cardine della separazione dei Poteri Sovrani: Legislativo ed Esecutivo sono, e debbono rimanere, poteri formalmente e sostanzialmente indipendenti l’uno dall’altro, benché connessi da una dialettica istituzionale finalizzata al superiore interesse della Nazione. Non vi alcuna base costituzionale quindi che giustifichi la limitazione del diritto di rappresentanza o la sua alterazione in nome della stabilità dei governi.
    La questione della cosiddetta "governabilità" è quindi del tutto pretestuosa, e palesemente serve a mascherare la necessità di conservare ai partiti politici il ruolo di centri di potere che abusivamente esercitano.
  • Di Persio Flacco (---.---.---.195) 20 dicembre 2016 12:31
    Fab64, condivido le sue osservazioni. Soprattutto quando accenna alla corruzione della ormai sedicente sinistra, ormai talmente smarrita da essersi ridotta a fare la ruota di scorta di ideologie che ha sempre avuto come sue avversarie.
    Va fatta però una distinzione sostanziale tra "Palazzo" e "Popolo" della sinistra.
    La relazione di Matteo Renzi alla recente assemblea del PD contiene in bella evidenza sia la realtà di un "palazzo" occupato da elementi alieni alla sinistra sia gli strumenti che questi hanno usato per scardinare le sue porte ed usurpare la rappresentanza del "popolo".
    Basta considerare la consueta elencazione delle "cose buone" fatte dal suo governo, che Renzi abitualmente snocciola nei suoi discorsi, per avere una chiara indicazione di quali grimaldelli è stato fatto uso.
    Si tratta di coppie di opposti DESTRA/SINISTRA. Il primo membro di queste coppie è sempre mistificato e sminuito, il secondo invece è valorizzato e propagandato come prevalente. 
    1. attacco ai diritti dei lavoratori/bonus a giovani e pensionati; 
    2. promozione dell’individualismo competitivo/incentivo all’associazionismo caritatevole
    3. erosione della solidarietà sociale/matrimoni gay e diritti civili; 
    4. militarismo aggressivo/difesa dei diritti umani;
    5. partecipazione alla destabilizzazione di interi paesi/accoglienza di profughi e migranti;
    6. finanziarizzazione dell’economia/libera circolazione delle persone;
    In questo modo Matteo Renzi, l’occupante del "palazzo", può spacciare le sue azioni come "di sinistra" al "popolo".
    Ma Renzi è solo l’ultimo dei leader mondiali a fare ricorso a questa tecnica di camuffamento e spiazzamento ideologico, che ormai è adottata da tutti i leader della sedicente sinistra.

TEMATICHE DELL'AUTORE

Tribuna Libera Mondo

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità