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Fabio Della Pergola

Fabio Della Pergola

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Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 23 novembre 2013 00:19
    Fabio Della Pergola

    Non so come rispondere a questo commento. A me sembra che ci sia una gran rincorsa a dichiararsi credenti. Al più, al più.... laici. Che non vuol dire assolutamente niente perché ’laico’ significa semplicemente che non ha preso i voti.

    Chi invece è agnostico o ateo si definisce con questi due termini. I politici usano ’laico’ perché non hanno il coraggio di dirsi atei anche quando lo sono, perché è un termine che non paga politicamente.

    Io non sono un politico e quindi mi posso definire ateo (e anche anticlericale) in tutta tranquillità, senza offendere nessuno e senza violare alcuna legge (dello Stato).

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 22 novembre 2013 16:38
    Fabio Della Pergola

    Mi ha dato l’idea di occuparmi delle parole di Dawkins e lo farò, credo, prossimamente. Perché è giusto occuparsi di pedofilia e non "solo", come ho fatto in questo articolo, di sottomissione delle donne (ma com’è che siamo finiti a parlare di pedofilia?).

    Naturalmente non ho alcuna intenzione né l’ho mai avuta di fare il buon samaritano, ma mi viene solo naturale scandalizzarmi quando sento giustificare in qualche modo - in qualsiasi modo - l’occultamento di una violenza su bambini o ragazzini. La sua frase è tremenda e lo ripeto, senza sconti. A lei curiosamente pare "forzata". Buon pro le faccia. Non penso che lei sia ignobile, ma che abbia detto una cosa ignobile. E incomprensibile e ingiustificabile.

    Per il resto creda un po’ a quello che le pare più sensato. Sia io che lei sappiamo che l’evoluzionismo è una teoria, viene chiamata così. Il creazionismo invece non è niente, solo una fantasticheria che si fonda sul nulla. Che continuerò a contestare e a contrastare con l’unica arma che ho, questi scritti, perché assoggettare mentalmente e culturalmente gli esseri umani al nulla (e in più costruirci sopra un’impalcatura di potere) mi pare un’azione nefasta e deleteria.

    Se, per questo, vorrà smettere di leggere quello che scrivo me ne farò una ragione. Buon fine settimana anche a lei.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 22 novembre 2013 10:21
    Fabio Della Pergola

    "...penso che quello che lei chiama insabbiamento (...) sia stato fatto solo per salvaguardare la credibilità della chiesa"

    La questione sta tutta qua: che sia io o chiunque altro a chiamarlo "insabbiamento" non importa. Quello che importa è che c’è stato e lo dice anche lei: "penso...che sia stato fatto".
    Senza mettersi lì a ricordare la Crimen sollicitationis o il De delictis gravioribus siamo già arrivati a un punto di accordo sostanziale: la Chiesa ha occultato i casi di pedofilia.

    A seguire lei giustifica: l’ha fatto per salvaguardare la sua credibilità. Mi permetta di osservare che la credibilità della Chiesa è stata ampiamente compromessa da questo occultamento. Così come la credibilità della classe politica è stata compromessa dall’occultamento delle malefatte dei politici. La sua giustificazione, mi scusi, non è giustificazione né valida né accettabile. Al contrario dimostra come un comportamento ignobile e deleterio (oltre che illegale) possa lievitare e diffondersi come un cancro proprio grazie alla logica dell’occultare per salvare la faccia. Trovo la sua frase davvero terribile.

    Passiamo al secondo punto: lei dice "la differenza sta nel fatto che: la chiesa fa questo in modo aperto l’ateismo in modo subdolo". Stiamo parlando del fatto che la Chiesa costringe chi non crede ad adeguarsi alla logica culturale (non necessariamente religiosa) dei credenti. Basti ricordare che Leone XII affermò che chiunque accettasse la vaccinazione antivaiolo "cessava di essere figlio di Dio. Il vaiolo è un castigo voluto da Dio, la vaccinazione è una sfida contro il Cielo": tanto per dire.

    Insomma lo ha sempre fatto e solo negli ultimi due o tre secoli un "libero pensiero" si è progressivamente liberato da questa cappa di oppressione. E’ lo stesso contrasto che vediamo tuttora su certi argomenti non a caso definiti, dai vari papi, "non negoziabili".

    Lei dice che anche il pensiero ateo lo fa, ma in maniera più subdola. E cita il caso dell’evoluzionismo che lei definisce "scienza certa spacciata". Naturalmente all’opposto di una "scienza certa" ci sarebbe solo la fede in un atto creativo che mi sembra essere quantomeno più ’spacciata’ di qualsiasi ipotesi scientifica, anche la più azzardata. Avevo scritto qualcosa al proposito: qui http://www.agoravox.it/Dio-bosone.html

    Dire che " l’evoluzionismo è pari alla favola di Pinocchio" può essere anche accettabile (se si fanno altre ipotesi più credibili) ma solo se - prima - si concorda che l’ipotesi creazionista è credibile tanto quanto quella del Pastafarianesimo.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 21 novembre 2013 14:36
    Fabio Della Pergola

    Sono certo che se vorrà scrivere una bella reprimenda su Dawkins la leggerò volentieri. Nel caso della pedofilia naturalmente sono consapevole che la questione non riguarda solo la Chiesa (basti pensare a certe espressioni di Foucault, ma anche di Vendola...). E il problema pedofilia è ovviamente devastante, chiunque ne sia responsabile; la differenza è che la Chiesa avrebbe potuto contenere e reprimere i casi di pedofilia accaduti al suo interno, ma li ha invece notoriamente insabbiati e spesso ha contribuito a diffonderli spostando i preti pedofili quà e là nelle varie diocesi. Quindi c’è una responsabilità dell’Istituzione che è grave tanto quanto quella - personale - dei singoli pedofili.

    Quanto al materialismo "sempre fra i piedi" dovremmo forse riconoscere che si tratta di uno scontro culturale epocale. La differenza fra un ateo e un credente è che l’ateo (ma sia chiaro, parlo di ateismo nelle democrazie, non dell’ateismo dei regimi totalitari che ha altre origini e violenza politica) non impone al credente di seguire il pensiero degli atei (nessun credente è obbligato a divorziare o ad abortire) mentre il credente storicamente ha imposto la sua fede come legge dello stato (impedendo agli atei di divorziare, abortire eccetera). Solo in un contrasto di idee secolare si è arrivati all’oggi. Ma lo scontro culturale è tuttora in corso, basti pensare ancora all’aborto, ai diritti civili degli omosessuali, al fine vita, alla questione delle cellule embrionali e molto altro ancora. Sono temi scottanti che riguardano direttamente la vita e la dignità dimilioni di persone, ma più ampiamente la cultura dominante nelle società moderne.

    Uno scontro di tale portata è ovviamente "sempre fra i piedi", non è colpa mia, ma della storia umana. E io vi partecipo con le mie idee (avendo solo quelle...) e con la mia capacità di scrivere che non so valutare.

    Nella fattispecie dell’articolo, non sarò certo io a impedire (anche se lo potessi) alla signora Miriano di scrivere quello che pensa, ma mi sembra legittimo criticare quella che appare come una riproposizione in abiti più moderni e sbarazzini di una logica di sopraffazione millenaria (molto apprezzata dalla Chiesa).

    In ogni caso, anche nel dissenso, grazie di seguirmi.
    FDP

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 21 novembre 2013 01:14
    Fabio Della Pergola

    Buongiorno Emanuele.

    Cercherò di spiegarglielo in breve, facendo però una premessa. La premessa è che mi occupo anche di molte altre cose e ovviamente sarei ben lieto di non occuparmi di Chiesa.

    Ma purtroppo è la Chiesa (o il suo insegnamento, la sua tradizione, la sua "antropologia") che si infila ovunque e quindi è facile trovarsela fra i piedi in continuazione.

    In particolare è imperativo occuparsene quando un prelato arriva a sostenere che "se una donna abortisce gli uomini sono legittimati a stuprarla senza limiti". Ma a lei sembra che si possa stare zitti davanti a una frase così ? Oppure quando un giornalista dice che "se si tolgono i libri alle donne ci saranno più figli" che saranno ovviamente figli di donne ignoranti e manipolabili a piacere.

    Davvero lei trova strano che uno reagisca a discorsi simili ? Alla diffusione di una simile "cultura" ? Non mi pare una domanda da fare, davvero.

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