• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

GeriSteve

L'autore non ha inserito, ancora, una sua descrizione.

Statistiche

  • Primo articolo venerdì 03 Marzo 2011
  • Moderatore da giovedì 04 Aprile 2011
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 44 1339 97
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 1962 1003 959
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0









Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di GeriSteve (---.---.---.243) 23 dicembre 2013 23:07

    Ci sono crescite su valori reali e crescite su valori fasulli; queste ultime, qualcuno le paga.

    C’e anche chi camperebbe benissimo senza crescita, ma la globalizzazione e la finanziarizzazione gli rendono la vita impossibile.

    Un esempio chiarissimo: aziende sane che produrrebbero benissimo, ma che vengono strozzate dalla mancanza di credito o dalla insolvenza dei loro clienti.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.243) 23 dicembre 2013 22:46

    Vedere bene e parlare chiaro non significa risolvere i nostri problemi, ma credo che sia una condizione necessaria per capire quali siano le soluzioni e se davvero le stiamo perseguendo.

    Mi sembra che l’autore sostenga tesi che condivido, ma non ne sono sicuro, perchè il suo linguaggio è oscuro e ambiguo, e per questo io non lo sento come un "alleato" , ma come un problema.

    Un solo esempio: la "libertà" di berlusconi e soci non ha mai avuto niente a che vedere con il liberalismo (come scrive l’autore): è sempre stata -anche dichiaratamente- la libertà di violare le regole sociali, ad esempio la libertà di evadere le tasse, la libertà di comperarsi i permessi, le concessioni e le sentenze, con la corruzione.

    Aggiungo soltanto: questa non è affatto la "italianità" (come scrive l’autore): in Italia esistono tanti italiani onesti, e tanti altri sono dovuti andati fuori Italia proprio perchè onesti. Non è vero che "così fan tutti" ! !
    così fanno i disonesti, e fra questi ci sono i grandi delinquenti, i delinquenti opportunisti, e anche dei piccoli che non hanno la forza e la dignità per essere onesti o disonesti.

    Su questi argomenti, vedere bene e parlare chiaro significa non confondere gli onesti con i disonesti.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.243) 23 dicembre 2013 22:18

    Non ci avevo mai pensato prima, ma...

    Mi sembra che le ns leggi proibiscano ai cittadini di circolare a volto coperto, proprio in rispetto del principio che ciascuno deve essere riconoscibile e identificabile.
    Analogamente, i cittadini hanno il diritto di liberamente associarsi, ma le associazioni segrete sono vietate.
    In altre parole, in Italia, il Ku Klux Klan è fuori legge ancor prima che i suoi facciano qualcosa di illegale, in quanto l’incappucciamento caratterizza una associazione come segreta.

    Mi sembra che in Italia la polizia abbia adottato il casco senza "chiedere il permesso" a nessuno, in quanto sarebbe un -giustificabile- strumento protettivo.
    Il punto è che il casco è anche una mascheratura del poliziotto e non mi risulta che mai la polizia sia stata autorizzata a mascherarsi: se davvero il casco fosse soltanto una protezione, allora sarebbe automatico il fatto che deve essere salvaguardata la riconoscibilità mediante un codice.
    Non è così, e allora gli agenti in servizio di ordine pubblico sono paragonabili al Ku Klux Klan: non ci mettono la faccia, non si assumono le loro responsabilità.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.186) 23 dicembre 2013 15:51

    errore???
    quel pollice alzato ha soltanto una spiegazione: anche nel PD ci sono senatori che sono nel libro paga della mafia dell’azzardo.
    Che poi si debba essere "esperti della materia" per capire che quell’emendamento era una porcata...

    Avevo molta stima di Felice Casson, adesso penso che -nell’ipotesi più benevola- si è venduto il cervello.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.186) 22 dicembre 2013 20:59

    Parto da un aspetto "piccolo" dell’articolo: io sono una persona colta, con molti studi alle spalle e una carriera da intellettuale. Eppure, io non so cosa sia un "serco staff".
    Credo che anche molti altri non lo sappiano. Perchè non usare un termine italiano oppure spiegarne il significato?

    Cosa c’entra?
    Sia Serge che l’autore dell’articolo pretendono comprensione e solidarietà; ma per averle bisogna chiederle e in maniera comprensibile, con un po’ di attenzione per gli altri.

    In uno stato come la Spagna è consentito (nel senso che la legge non proibisce) che un uomo si vesta da donna. Eppure Serge viene "punito" con un licenziamento. Io credo che sia una ingiustizia, ma non credo che chiunque possa fare qualsiasi lavoro permettendosi qualsiasi eccentricità: se il serco staff fosse un poliziotto o un educatore o un magistrato, io troverei giusto che Serge non possa svolgere quelle professioni.
    Se invece il licenziamento è una "punizione" per la sua stranezza, io credo che in Spagna Serge abbia modo di ricorrere contro quell’ingiustizia e che merita solidarietà.

    Aggiungerei che, oltre al diritto individuale di "autosperimentarsi" in ruoli diversi (magari per cercare il proprio ruolo), un po’ di anticonformismo fa bene a tutta la società.

    Anche la tolleranza delle diversità è certamente un valore positivo, ma secondo me è anche bene che gli anticonformisti capiscano le difficoltà degli altri ad accettarli: fino a pochissime generazioni fa tutta la gente seguiva regole rigidissime su come vestirsi: non solo il sesso, ma anche il mestiere, lo stato sociale, quello anagrafico e familiare imponevano un certo abbigliamento. Uno era riconoscibile e collocabile a seconda di come si vestiva. Non era accettabile che un operaio si vestisse da commerciante, o un pescatore da contadino, o un anziano da ragazzino o una donna sposata da vedova...

    Voglio dire che se riconosco a Serge il diritto di vestirsi da donna, vorrei anche che lui riconoscesse che il suo abbigliamento può sconcertare gli altri e che quello sconcerto non è affatto detto che sia intolleranza o odio o oppressione.

    In parole poverissime: Serge ha tutto il diritto di cercare di capire se lui è un uomo o una donna o cosa altro ma, almeno in generale, anche gli altri hanno diritto di capirlo.

    GeriSteve

TEMATICHE DELL'AUTORE

Società Tribuna Libera Mondo Politica

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità