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Fabio Della Pergola

Fabio Della Pergola

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Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 18 gennaio 2013 18:58
    Fabio Della Pergola

    Dire che i Radicali si sono "alleati" con qualcuno è una bella forzatura della prassi politica radicale. Loro sono sempre stati se stessi nell’affannosa ricerca di un taxi (quello che Storace gli ha proposto) per entrare in parlamento dove fare politica (ma ne sono anche stati fuori). Il problema che mi pare veramente troppo sottaciuto dalle legittime critiche è che non sono un vero partito ma un movimento; che si muove fra l’altro su coordinate tutte sue, ma decisamente di sinistra: divorzio, aborto, fine vita, accanimento terapeutico, liberalizzazione droghe leggere, diritti per le coppie gay, carceri, immigrazione, contributi silenti, laicità delle istituzioni, legislazione contro le mutilazioni genitali eccetera eccetera eccetera sono tutti temi che parlano di diritti civili e di una società migliore e più umana. Cioè quello che in altri lidi si fa così tanta, tanta fatica a dire e ancor più a praticare. Se era per il partito maggiore della sinistra (che ci ha regalato il concordato tanto per dire) in Italia non c’era nemmeno il divorzio (e povero me!)

    Non ultima cosa la politica "pulita" (così rispondo anche all’altro commento) che - vedi il caso Lazio ma anche il caso Lombardia - i radicali praticano da dentro le istituzioni quando, l’abbiamo visto, altri ci fanno la cresta di brutto. Se i radicali non trovano un qualche apparentamento (e qui le responsabilità del PD sono enormi) finiranno in un dimenticatoio politico. E non sono sicuro che ci avremo guadagnato. Anzi.

    Se poi parliamo dei vari Capezzone & Co (che orrore) beh, per onestà ricordiamoci dei vari voltagabbana che da casa IDV e PD hanno causato guai seri a quei pochi tentativi di governo della sinistra.

    In ogni caso, come ho scritto, con Storace nemmeno per idea !
    saluti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 12 gennaio 2013 11:27
    Fabio Della Pergola

    Bersani, non ho dubbi.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 24 novembre 2012 20:59
    Fabio Della Pergola

    Aggiungo, dal Corriere, qualche affermazione di Sergio Romano che, si sa bene, non è mai tenero, nemmeno per sbaglio, con Israele: "...la questione palestinese era afflitta da una sorta di morbosa sonnolenza. È probabile che i razzi delle Brigate Al Qassam volessero per l’appunto rompere il sonno e rimettere i problemi della Palestina all’ordine del giorno. L’ala militare di Hamas e Jihad islamica sapevano che i missili iraniani non avrebbero intaccato la forza militare israeliana. Ma si proponevano altri obiettivi. Davano per scontato che Benjamin Netanyahu, alla vigilia di nuove elezioni, avrebbe reagito e che la reazione avrebbe provocato vittime molto più numerose a Gaza di quante i loro razzi potessero provocarne nel campo israeliano. Speravano che il divario fra il numero dei morti avrebbe suscitato, come in occasione di «Piombo fuso» (...), l’indignazione di una buona parte della società internazionale (...) Non so se dietro i razzi vi sia una strategia di più lungo respiro. Ma il primo obiettivo - mettere tutti in grande imbarazzo - è stato raggiunto".

    Le trovate qui, alla data del 20 novembre: http://www.corriere.it/lettere-al-c...

    La domanda è: a chi si deve l’ultima guerra di Gaza ? chi ne porta davvero la responsabilità ? In altri termini: chi ha attaccato chi ?

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 24 novembre 2012 14:01
    Fabio Della Pergola

    Concordo sul fatto che la discussione sia interessante, ma aggiungo che i commenti a un post sono un po’ troppo ristretti per una questione del genere.

    Ritengo che la motivazione prima del razzismo abbia radici inconsce più profonde che non la motivazione religiosa - che è già più ’adulta’ - e tantomeno economica che è semplicemente utilitaristica. Oltretutto le religioni non sono tutte uguali fra loro (a questo proposito ti segnalo un altro mio articolo in cui accenno qualcosa di simile: http://www.agoravox.it/Un-pensiero-... ).

    Sulle modalità operative di Israele abbiamo interpretazioni diverse e pazienza, non pretendevo di convincere nessuno. Faccio solo notare che raramente - per dire mai - si usa il termine ’nazista’ riferendosi alle stragi perpetuate da paesi islamici o storicamente dai sovietici, mentre lo si usa ampiamente riferendosi agli americani e agli israeliani. Con particolare gusto per questi ultimi per via della sottile ambiguità insita nel rapporto vittime-carnefici che si vuole interpretare nel comportamento israeliano (fanno ai palestinesi quello che hanno subìto dai tedeschi). Psicologismo un po’ raffazzonato che prende il posto del più convincente "dopo quello che hanno subìto da venti secoli fino allo sterminio...mo’ basta".

    Quanto alla deriva religiosa del conflitto, che indubbiamente è già cominciata, confesso che è la cosa che più mi preoccupa. Più per il mondo islamico che per quello ebraico, per via della presenza di una società laica che potrebbe farsi sentire. Nel mondo islamico invece, come si vede dall’andamento delle "primavere", questo è di là da venire.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 23 novembre 2012 16:55
    Fabio Della Pergola

    Non tutti gli storici sarebbero d’accordo con te sulle finalità che citi. L’odio razziale precedeva e di gran lunga le motivazioni economiche. E ’pericolosità sociale’ o ’poteri’ sono definizioni che necessitano di interpretazione; detti così dicono tutto e niente.

    So bene che la scala dimensionale è diversa (anche se gli arsenali nucleari rendono difficili i paragoni tra potenza militare di allora e potenza militare attuale), ma sono le motivazioni di fondo che fanno la differenza tra l’azione nazista e l’azione israeliana, non è questione dimensionale (e insisto che Odifreddi ha detto un’enorme stupidaggine). Un conflitto territoriale, per quanto violento, non è MAI equiparabile in alcun modo ad uno sterminio su base razziale, anche se, al limite, fa più morti. Confondere i due piani è falsificazione storica; anche se il figlio di Sharon che ho citato nell’articolo - forse non te ne sei accorto - delira completamente, il suo delirio non cambia la realtà.

    Che poi il conflitto possa degenerare anche più di ora, può essere. Le tensioni con l’Iran vanno ben al di là del problema palestinese, proprio perché impostato su termini religiosi - "il piccolo Satana" - non territoriali. E se il conflitto prende questa piega (anche fra i coloni israeliani, sia chiaro) diventa davvero risolvibile solo con la distruzione di uno dei due contendenti.
    Per questo le parole sono importanti: parlare di ’nazismo’ significa far scivolare il conflitto da logiche territoriali - quindi "terminabili" prima o poi - verso logiche ’razziali’ o ’religiose’ che per definizione non hanno fine se non con la morte dell’altro.

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