• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Fabio Della Pergola

Fabio Della Pergola

L'autore non ha inserito, ancora, una sua descrizione.

Statistiche

  • Primo articolo sabato 09 Settembre 2011
  • Moderatore da giovedì 09 Settembre 2011
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 601 1093 3401
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 94 42 52
1 mese 1 0 1
5 giorni 1 0 1












Ultimi commenti

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 27 gennaio 2013 11:25
    Fabio Della Pergola

    Qui lei apre tutt’altro dibattito: cosa significa "giudaico-cristiano" ? E’ una definizione, un’etichetta come l’ha definita un docente di cultura ebraica durante un incontro, che contiene cosa ? Se significa una "derivazione storica" del cristianesimo dal mondo giudaico direi che è appropriata. Ma se significa una "contiguità teologica" si apre tutto il dibattito su cosa accomuna e cosa divide...
    se poi si arriva alla "contiguità ideologica" ci si trova immersi in un bel problema di capire cosa era condiviso e cosa no nelle varie epoche storiche, a seconda - ad esempio - che prevalessero tendenze mistiche o tendenze filosofiche razionaliste....

    in ogni caso direi che è un’etichetta che si è prestata a finalità "politiche" e che maneggerei con cura.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 27 gennaio 2013 11:14
    Fabio Della Pergola

    Qualsiasi testo è soggetto a interpretazione e nessuno può garantire che una sia quella autentica se non quando regge a qualsiasi obiezione e critica. Inoltre come sa chiunque si occupi di queste cose, quando si affronta una cultura diversa dalla propria si rischia sempre di ’scoprire’ in quella cultura ciò che ci si immette (dalla propria), non quello che c’è realmente.Questo rende le cose ancora più complicate.

    L’interpretazione cristiana dei testi ebraici fu ampiamente alterata dalla mentalità ellenizzante dei primi esegeti. Mentalità che il mondo semitico non condivideva. Il lavoro enorme di Carlo Enzo rappresenta un impressionante tentativo di avvicinarsi al meglio alla mentalità degli estensori biblici. Perciò lo ritengo molto apprezzabile oltre che estremamente interessante. Come interessante è il tentativo della Chiesa di mettere a tacere una voce fuori dal coro; cioè da quel coro che lei stessa pretende di dirigere. E questo la dice lunga sull’onestà di questa istituzione che ha reclamato per sé la definizione di Verus Israel.

    Sul Messia: attenzione a non confondere la ’salvezza’ in questo mondo con la salvezza nell’altro mondo. Sempre di salvezza si parla, ma sono cose ben diverse. Non mi risulta che esista un’idea di Redentore nell’ebraismo. Purtroppo non sono riuscito ad aprire il link che mi ha mandato, quindi non so a cosa si riferiva.

    La mia ipotesi ’azzardata’ che si possa dare una qualche spiegazione alla Shoah partendo dalla diversa interpretazione della Genesi fra le due culture è, e resta, un tentativo di rispondere al quesito "qual’era l’insopportabile diversità - che è costata uno sterminio di quelle proporzioni - degli ebrei rispetto al contesto sociale in cui vivevano ?"- Io ho individuato questa "diversità" culturale. E su questo ho avanzato un’ipotesi, tutta da approfondire ovviamente. E non so se è ipotesi originale oppure se è già stata avanzata da qualche storico.

    Un saluto. FDP

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 26 gennaio 2013 23:00
    Fabio Della Pergola

    Cara Annamaria (grazie di essersi firmata), scusi il ritardo nella risposta; proverò a riassumere e spiegare meglio quello che ipotizzo.

    Il dogma del peccato originale è interpretazione tarda, specificamente cristiana, del Vecchio Testamento, estranea alla tradizione ebraica. Lo dice Carlo Enzo.

    L’idea di natura originariamente peccaminosa è stata nei secoli del razionalismo filosofico “tradotta” in termini - appunto - filosofici ed è diventata l’ideologia su cui si è formata la civiltà occidentale, che è indiscutibilmente cristiana nelle sue radici fondative.

    La diversità ebraica potrebbe essere consistita in questo non condividere la stessa interpretazione cristiana dell’episodio biblico più che in altri elementi religiosi o etnici (lei dice che la diversità è non aver riconosciuto Gesù come Messia, ma se rilegge il mio articolo specifico bene come la “venuta” del Redentore è conseguente alla necessità della Redenzione. E non c’è necessità di redenzione se non c’è, prima, a monte, un’idea di colpa originaria).

    Nella lettura nazista l’idea della diversità ebraica, tramandata dalla tradizione cristiana, potrebbe aver assunto l’aspetto di una ipotetica de-generazione degli ebrei rispetto al normotipo stabilito dall’antropologia elaborata dagli ideologi del regime.

    Gli ebrei, come si sa, sono stati stati visti secondo la “logica” del corpo estraneo da espellere per determinare la compattezza monolitica dell’Europa nazistificata. Io ipotizzo, che l’origine di questa “diversità/degenerazione” sia la diversità culturale in merito al dogma del peccato originale, ma ovviamente mascherata da sovrastrutture come il razzismo o tutti gli stereotipi tipici dell’antisemitismo ottocentesco. Il precedente storico è la ‘limpieza de sangre’ spagnola del cinque-seicento: anche se convertiti gli ebrei erano comunque sentiti come un corpo estraneo e inaffidabile.

    La Chiesa invece ha proceduto per lo più diversamente: la compattezza del corpo sociale era perseguita attraverso le conversioni. Anche se non disdegnava affatto l’eliminazione fisica degli eretici (i “diversi” del passato).

    In questa occasione non è certamente la Chiesa che direttamente manovrava Hitler per fargli sterminare gli ebrei, non lo credo proprio. Ma credo che, al fondo, latente, l’interpretazione cristiana della ‘colpa di Adamo’ e la contrapposta interpretazione ebraica possano essere state la causa - in quelle circostanze e in quella atmosfera ideologica - della rottura di un equilibrio precario e quindi del dramma che conosciamo. 

    Chi se ne sarebbe avvantaggiato ? Il delirio nazista, naturalmente. Se avesse vinto. La Chiesa si sarebbe probabilmente adeguata alla situazione con una delle sue capriole dialettiche di cui ha riempito la storia.

    Di più non saprei aggiungere. La saluto.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 26 gennaio 2013 20:00
    Fabio Della Pergola

    Certo che di persecuzioni antiebriche i cristiani ne hanno fatte molte nel corso dei secoli, ma non ho mai detto che sia stata la Chiesa a praticare la Shoah.

    E’ stato però ampiamente sviscerato il sottofondo cristiano del pensiero di Heidegger, l’ideologo nazista, chiamato anche il piccolo "mago di Messkirch", figlio di un sacrestano, che da giovane era destinato a diventare un prete. Si legga "L’introduzione del nazismo nella filosofia" di Faye, ad esempio.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 26 gennaio 2013 19:51
    Fabio Della Pergola

    con la piccola differenza che non sono io che sono venuto a disturbarla...

TEMATICHE DELL'AUTORE

Tribuna Libera Attualità Mondo Recensioni

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità