L’alleanza con Storace? Nemmeno per idea, caro Pannella!

par Fabio Della Pergola
venerdì 18 gennaio 2013

Nemmeno per idea! Questa è l’unica risposta, semplice, chiara, netta, comprensibile, sincera e definitiva che si può dare a Marco Pannella, stanco (quando si arriva a fare una proposta del genere - se confermata - non si può pensare che a qualche forma di stanchezza fisica o psichica) leader storico dei Radicali Italiani dopo che ha inchiodato il gruppo dirigente del partito attorno alla sua provocatoria idea di accettare l’apertura della Destra di Storace per le prossime elezioni regionali: “Se i radicali vogliono un taxi per il Lazio, io non ho pregiudiziali". Che non è esattamente un segno di vicinanza politica, ma insomma non è nemmeno quella bella e netta distanza che ci vuole con uno come lui.

Mezzo partito per fortuna (ma solo mezzo?), con Emma Bonino in testa, si ribella con più o meno la stessa frase che ho usato per il titolo di questa mia accorata (e sdegnata) lamentazione: “Nemmeno per idea !”.

Naturalmente, non nascondiamoci dietro a un dito, buona parte della responsabilità dell’improvvida uscita di Pannella ce l’ha proprio quel Partito Democratico laziale, a guida Zingaretti, che oggi grida allo scandalo, ma che finora non ha fatto altro che sbattere la porta in faccia ai Radicali.

Mai nessuno - alle insistite richieste di un contatto - si è degnato di rispondere, ci ricorda proprio la battagliera Emma: “Dire no all'alleanza con i radicali chiedendo di non candidare i nostri consiglieri uscenti è una scusa umiliante per Zingaretti stesso. Se comportarsi bene come hanno fatto i nostri consiglieri uscenti diventa un peccato da scontare, questo la dice lunga sulla futura gestione”.

Lo scandalo dei contributi regionali devoluti ai gruppi consiliari lievitati come la torta di Nonna Papera grazie al silente accordo fra i partiti “maggiori” e smascherato proprio dai due deputati di parte radicale deve aver rotto molte uova in molti panieri; e non tutti di destra. Quindi “paghiamo la colpa di aver chiesto chiarezza per tutti e non solo per gli avversari politici”. Conclusione: “Ci si può alleare con tutti meno che con i radicali".

A casa mia si chiama rivalsa; pretendono di voler candidare tutte facce nuove (viste le consuetudini non proprio più pulite di quelle vecchie), ma lasciando fuori proprio chi ha smascherato i giochetti da sottobosco della loro (costosa) politica, “Quando da casa Pdl Lazio scoppiò lo scandalo dei soldi ai gruppi dei consiglieri regionali, quintuplicati in tre anni, emerse che gli unici che votarono contro furono proprio i due radicali Rossodivita e Berardo. Che poi denunciarono tutto pubblicamente”.

E’ da tempo che il PD tenta in ogni modo di liberarsi dalla sparuta pattuglia di quei quattro sfigati rompiscatole che non accettano deroghe ad un’idea di politica pulita, ma non per questo c’è da farsi prendere da un attacco di furibondaggine e pensare addirittura di sottoscrivere un accordo elettorale con il Raìs della destra più greve e clerico-fascio-repubblichina (seconda solo a Casapound, recentemente corteggiata da Grillo, in quanto a becero amarcord mussoliniano).

Deve essere stato un brusco calo di pressione dovuto ai digiuni troppo insistiti (per una causa nobile e rispettabile, sia chiaro) oppure l’ultima ondata di freddo ad aver fatto saltare qualche neurone sotto la candida chioma pannelliana. O, più probabilmente, lo sconforto per la totale incomprensione della tradizione radicale - tradizione di battaglie di civiltà a difesa dei diritti civili e di una lettura laica della vita - che permea la sinistra italiana con una avversione che sarebbe meglio riservare ad altro (vedi la ricorrente pantomima con le gerarchie vaticane).

 Per fortuna che c’è Emma, la grande battagliera delle ultime sfortunate regionali, in cui sfiorò la vittoria - strappando la Capitale - dopo una rimonta che ha avuto del miracoloso, partendo dagli abissi ambigui e maleodoranti delle frequentazioni marrazziane, anche per via della freddezza - anch’essa piuttosto ambigua - dei suoi compagni di strada (di cui poi si è ampiamente lamentata). E il suo “nemmeno per idea” suona come la prima, semplice, chiara, netta, comprensibile, sincera (e speriamo recepita) presa di distanza pubblica dal vecchio leone.

Che la coppia stia scoppiando ?

 


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