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paolo

L'età avanza e perciò la lascio perdere ,coniugato con figlio ,milite assolto ,laurea in fisica + corsi post ,vita lavorativa intensa e a tipologia variabile dall'insegnante(breve) all'autonomo con passaggi in mutinazionali .
Interessi personali in elettronica ed informatica .

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  • Primo articolo martedì 08 Agosto 2010
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Ultimi commenti

  • Di paolo (---.---.---.64) 16 giugno 2014 12:26

    Stai mettendo sullo stesso piano il ruolo in una Commissione e quello nel Parlamento .
    Ma sono due cose diverse con ruolo giuridico diverso .

    Ripeto : Il Parlamento delibera , La Commissione approva la proposta da sottoporre al giudizio del Parlamento . Siamo su piani giuridici totalmente diversi .La Commissione è un ambito di confronto tra maggioranza (che indica i propri rappresentanti ) ed opposizione (idem ) , con potere propositivo ma non legiferante .
    Quindi se accetti di farne parte devi rispettare il ruolo assegnato , altrimenti tutto si trasforma in una melassa e viene meno il principio giuridico dei rispettivi ruoli .

    Purtroppo ,e questo era il mio riferimento più generale (ma che non c’entra nulla con la vicenda in questione ) alle vicende governo Prodi , da noi c’è la abnorme tendenza a mescolare i rispettivi ruoli per fini strumentali che spesso e volentieri poco hanno a che fare con problemi di coscienza , mentre viceversa siamo particolarmente latenti quando si tratta di senso di responsabilità nei confronti del paese .
    Questo è uno dei drammi del nostro paese , mettere sempre il proprio particolare o le proprie convinzioni davanti al bene comune .
    O cambiamo mentalità o non ne usciremo mai fuori . Corradino Mineo è espressione di questa mentalità che deve cambiare .
    Cosi’ la vedo io .

  • Di paolo (---.---.---.64) 16 giugno 2014 10:30

    Ma qui caro @218 , Persio , FDP ecc.. bisogna fare un po’ di chiarezza perché mi sembra che le vostre considerazioni possono essere condivisibili sul piano politico ma hanno nulla a che vedere con la vicenda in questione .

    Quando parlo di principio democratico mi riferisco al processo metodologico che deve portare a formulare una riforma .Buona o brutta poi lo decide il Parlamento e il rischi di incostituzionalità lo decide la Corte Costituzionale e non Mineo ,Chiti o Casson .
    Corradino Mineo è membro della Commissione Cultura ,chiamato a sostituire altro in Commissione Riforme . Tecnicamente era espressione della maggioranza in Commissione e come tale era richiesta coerenza con la decisione della maggioranza . Se aveva riserve doveva manifestarle prima e non accettare l’incarico .
    Bene ,il suo voto contrario era determinante ad impedire alla maggioranza di formulare la proposta di riforma in Parlamento .

    Questo lo ritengo un atto prevaricante il diritto sacrosanto di una maggioranza di poter formulare la propria proposta di riforma , da sottoporre al giudizio del Parlamento ,dopo un lungo confronto tra le diverse posizioni.
    Corradino Mineo e gli altri 13 contrari nel PD ,sono liberi di esprimere il proprio dissenso in sede di voto parlamentare .E’ un loro diritto che non viene messo in discussione.
    Purtroppo Mineo è caduto nell’antico vizio italico del trasformismo mascherato da questioni culturali o di principio che qui non c’entrano un fico .
    Qualunque altra interpretazione della vicenda ,a mio modesto parere , ha soltanto soltanto risvolti strumentali .

    P.S. x @ 218 . Che si tratti di minoranza interna di un partito o di minoranza di una coalizione deve sempre valere il principio di coerenza . Se non sei daccordo con la maggioranza te ne vai ,ma alla luce del sole .
    ciao

  • Di paolo (---.---.---.64) 15 giugno 2014 23:59

    Io non sono sicuro di niente ,credo poco alla buona fede , specie quando si tratta di politica .
    Tuttavia un metodo ci deve essere .
    In linea di principio una riforma basata su un accordo con Berlusconi è già di per se fonte di dubbi e di sospetti ; se poi il maggior proponente è Renzi , i dubbi raddoppiano .
    Quindi non voglio entrare nel merito se quella della Boschi sia una riforma giusta o meno , lascio il campo ai cultori della materia , a me interessa stabilire un principio :

    Se una maggioranza politica , espressione democratica della volontà dei cittadini , propone una riforma ,dopo 4 giorni di dibattito in aula in cui sono state recepite le osservazioni di tutte le minoranze (interne ed esterne) , e prende atto che le obiezioni di una minoranza interna sono tali da stravolgere il cardine stesso della riforma stessa , la maggioranza ha tutto il diritto di adottare provvedimenti idonei perché la riforma vada in porto . Compresa la sostituzione dei dissidenti se questi bloccano i lavori di una Commissione , peraltro con argomentazioni alquanto fumose .

    Non è né autoritarismo , né bieco decisionismo , è il principio cardine della democrazia . Se Mauro , Chiti , Mineo , Civati , Casson o chi per loro non sono daccordo ,amen .

    Di giochi e giochetti ,sopra e sotto banco , questo paese ne ha fin sopra i capelli e tutto è buono e argomentabile quando si tratta di bloccare gli ingranaggi .
    E difatti con questo abnorme esercizio del confronto ci ritroviamo un paese bloccato ,un paese che non decide mai su nulla .
    Semmai è da criticare il comportamento di una forza che detiene un pacchetto pari ad un quarto dei voti che non partecipa a dare un contributo alla riforma . Mi riferisco ovviamente al M5S . Spero che comincino a dare un apporto costruttivo e non solo a demolire.
    Dopo di ché vedremo cosa ne verrà fuori e poi saranno i cittadini a giudicare con il loro voto . Chi sbaglia paga , questo è l’unico controllo democratico possibile .

  • Di paolo (---.---.---.64) 15 giugno 2014 15:51

    Caro FDP
    Ho espresso parere favorevole al tuo articolo perché ritengo che metta a nudo una questione fondamentale : il diritto al dissenso e il dovere della responsabilità  .

    E qui non mi trovo daccordo con il tuo giudizio . E’ evidente il diritto della minoranza di esprimere la propria posizione , ma quando si raggiunge una sintesi è dovere di tutti gli appartenenti ad una forza politica sostenere l’azione che è stata indicata dalla maggioranza .

    Penso che tu come me hai vissuto gli anni in cui piccoli gruppi dissidenti su tutto (mi riferisco per es. ai vari Bertinotti ,Ferrero ,Rizzo ,Turigliatto ecc .) minavano maggioranze di governo , nel nome di principi magari anche condivisibili ma che comunque devono trovare una sintesi di mediazione quando si è inseriti in una forza politica . Altrimenti questo potere di ricatto determina la dittatura della minoranza sulla maggioranza .

    Quindi il Mineo di turno che vota in Commissione contro il proprio gruppo ,è del tutto legittimo che venga sostituito . Poi con tuttta una serie di arzigogoli con i quali definiva il suo disaccordo nell’ essere daccordo . Sono pratiche che devono finire , è personalismo , quando non doppiogiochismo ,gattopardismo .....
    Quindi va bene discutere , va bene il confronto e la sintesi , ma poi quando si è decisa una linea ,quella è e quella deve essere ,tanto più quando non sono in ballo principi etici o morali fondamentali (diritto alla vita ,pena di morte , aborto ecc... )
    Poi un conto è esprimere il proprio distinguo in sede di discussione parlamentare , che è un diritto sacrosanto legato alla mancanza del vincolo , altra cosa è farlo in una Commissione che deve esprimere un indirizzo da sottoporre all’approvazione del Parlamento e che segue un dibattito ed una decisione già deliberata come partito.
    Altrimenti , se non si accetta questo principio , ci si dimette .
    Per troppi anni in questo paese si è confuso il diritto democratico del dissentire ,con l’uso strumentale del dissentire per bloccare il corso democratico delle decisioni .
    Il risultato è l’empasse in cui ci troviamo .
     
    ciao

  • Di paolo (---.---.---.64) 15 giugno 2014 15:17

    Caro Marco , grazie a Dio esiste il relativismo anche nel giudicare .
    Comunque secodo me tu confondi il duo Grillo -Casaleggio + contorno con gli elettori che votano per M5S per convinzione o disperazione .
    Io è a questi che mi rivolgo , ed è l’unico modo per depotenziare questa setta .Non ho mai preteso di convincere i talebans , questi sono altra cosa e ho ben chiari i loro intendimenti
    ciao

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