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maurizio carena

maurizio carena

 la forza di cambiare le cose che posso cambiare
la serenita’ di accettare quelle che non posso cambiare
la speranza di riuscire a distinguere tra di esse

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  • Primo articolo giovedì 12 Dicembre 2008
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Ultimi commenti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 12 dicembre 2009 18:15
    maurizio carena

     e’ perche’ sono tutti cosi’ penosamente imbevuti di "manuale Cencelli" che non si rendono piu’ nemmeno conto, lo trovano scontato, naturale.... capisci in mano a chi c4770 siamo? poveri noi.
     grazie per i complimenti.
     saluti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 12 dicembre 2009 18:04
    maurizio carena

     alcune analisi concordano con la tua: sembrerebbe che l’egoarca stia per essere scaricato dai "poteri forti" (finanza, massoneria, clero) che realmente governano questo Paese.
     In tal caso sarebbe prevedibile che voglia vendere cara la pelle.
     Che poi, come "danno collaterale", vi sia lo sfascio definitivo di cio’ che resta dello stato repubblicano, e’ cosa questa che allo psiconano non frega nulla, ovviamente.
     A lui lo stato serve solo per fare affari. I SUOI.

     Quindi, sotto questo aspetto, credo che la tua analisi potrebbe cogliere nel segno, anche se e’ impossibile conoscere il futuro.

    La tradizione italiana, del resto, e’ quella degli uomini forti (Giolitti, Mussolini, B.), della guerra civile (come nel 43-45) e dello sfascio dei conti pubblici (come quando nel 92 ci sbatterono fuori dallo SME e svalutarono la lira).

    Su un punto non concordo con te: io credo (purtroppo) che in caso di prossima guerra civile o di rivoluzione i morti e le violenze potrebbero essere molti di piu, ma spero che sia tu ad aver ragione.
    La prossima rivoluzione potrebbe anche essere combattuta (e vinta) con le parole, con la forza delle argomentazioni, con al disobbedienza civile (magari on-line), chi lo sa? Io lo spero perche’ sono fermamente contrario alla violenza, finche’ possibile.
     
     Credo anche ( e spero) che alla rivoluzione, qualsiasi essa sia, ci arriviamo e quanto prima. Ma purtroppo, bisognera’ bere l’amaro calice sino alla feccia.
     La storia, come tu ben sai, insegna che i popoli si scrollano il giogo del regime solo quando il malcontento popolare raggiunge una certa massa critica, ovvero, la gente deve avere fame ed essere incazzata nera e, soprattutto, non avere paura, non avere nulla da perdere ma, al contrario, dei sogni da costruire.

     saluti

     
     

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 12 dicembre 2009 17:38
    maurizio carena

    hai detto bene: nessuno alza la voce contro questo vecchio egoarca sempre piu’ degenerato.
    la colpa e’ anche nostra che sopportiamo senza dire basta, anche se non e’ facile trovare IL MODO per farlo.
    saluti

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 9 dicembre 2009 16:35
    maurizio carena

     bell’articolo, sintetico e documentato.

    peccato che non hai citato Beppe Scienza (che credo conoscerai), il quale nel suo libro "ll risparmio tradito" mostra l’opera di disinformazione sistematica del quarto potere sui temi finanziari.

     interessante anche il cenno all’inflazione, vera minaccia principale di ogni investimento e dovuta al fatto che gli stati (tramite le banche centrali) emettono piu’ o meno indiscriminatamente moneta, visto il loro disperato ed onnipresente bisogno di cash.

     Moneta che, come tu giustamente ricordi, essendo sganciata da ogni altro valore che non siano le dichiarazioni dello spacciatore di stato, ad un certo punto, visto che ce n’e’ sempre di piu’, vale sempre meno.

     Questo e’ il punto che, a mio modesto parere si poteva forse maggiormente evidenziare.

     Tralascio il signoraggio, che comunque e’ legato a filo doppio all’inflazione e all’emissione indiscriminata di moneta da parte della banca centrale, ma che avrebbe, credo, contribuito a una maggiore contestualizzazione del tema.

     Hai assolutamente ragione quando dici che "gli italiani sono stati sistematicamente derubati dallo stato".
     Potresti scolpire queste parole nel marmo.

    Eppero’.

     abbiamo il dovere morale di scrivere chiaro che il responsabile di cio’ ha nome, cognome e indirizzo: e’ lo stato, il nostro ( e non solo il nostro) stato.

     E’ lo stato che si e’ rivelato il piu’ grande criminale della storia moderna, anche sotto l’aspetto economico, seguito dalle banche e dalle assicurazioni (e dai media loro asserviti che lo permettono).

     E protestare paga, paga sempre.

     Se protestassimo, per es. Tremonti non potrebbe emettere i suoi titoli spazzatura di uno stato quasi fallito con uno dei deficit piu’ alti del mondo e col Corsera che sponsorizza tale vergogna.
     Forse quando il rapporto deficit/Pil italiano arrivera’ al 120 % e l’EU ci sbattera’ fuori dall’Euro a calci, allora capiremo. Ma sara’ troppo tardi.

    Per questo la protesta e’ la nostra unica speranza di vita.
    Ma bisognerebbe alzare la voce contro questo stato criminale PRIMA. Dopo e’ tardi e non serve.

    comunque complimenti per il pezzo.

    saluti.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 7 dicembre 2009 19:57
    maurizio carena

     Tu, ma non solo tu, non capisci che peggio, molto peggio della pretesa "repressione cubana", e’ l’autocensura dei media occidentali, i monopoli mediatici (il nano, ma anche, e peggio, Murdoch) l’indifferenza di una cittadinanza sempre piu’ ignorante, indifferente e catodicamente abbrutita.

     Leggiti i rapporti di Amnesty international, prima di vaniloquare di "repressione cubana".

    Un giornalista dovrebbe avere un minimo di contesto.

     Se 58 "prigionieri di coscienza" sono in carcere a Cuba le decine di giustiziati annuali negli USA, la tortura, la guerra, cosa sono?

     La cosiddetta "repressione cubana" non e’ altro che un’arma ideologica. Molto potente. Prova ne e’ che, tra tutti i paesi dell’orbe terracqueo hai scelto, guarda un po’, proprio la piccola isola caraibica.

     Noi occidentali siamomolto razzisti.

    Ma non siamo superiori a nessun altro.

     Nemmeno a quella piccola isola dei caraibi che ha sempre ricacciato in gola all’imperialismo la sua tracotanza, la sua vergogna, la sua arroganza.

     Noi, una rivoluzione, in questo paese di merda, non siamo mai stati capaci di farla.
    I cubani si.

    Il resto sono, quelle si, solo chiacchiere. Contro Cuba. Ma solo chiacchiere,


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