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Commento di Michele Benanti

su Anche il Giappone ama le false piste. La scomparsa misteriosa di Matsumoto Kyoko


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Michele Benanti 5 giugno 2013 12:51

Non è corretto parlare di disinformazione. L’articolo parla semmai di informative pilotate. Non costruite di sanapianta(uno dei ragazzi in effetti sosteneva di essere cittadino giapponese)ma adattate in modo improprio. Il dramma dei "rachishogaisha"(le vittime dei rapimenti in questione), è qualcosa di estremamente serio. Non dobbiamo però concentrarci soltanto sul colpevole di quell’informativa. Dobbiamo anche cercare la verità sul problema reale che rischierebbe, di passare in secondo piano. Questi bassi sotterfugi sono i principali colpevoli dei ritardi e delle lentezze durante le investigazioni. Non hanno altro altro scopo che attirare per un breve periodo l’attenzione su un’aspetto in particolare del caso. Poi i media se ne stancato e mettono la notizia all’interno di un profondo cassettone, in attesa di tempi migliori. Lo scopo non è disinformare ma far dimenticare nel minor tempo possibile.


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