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carlo aragonese

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catanese, leggo, di tanto in tanto scrivo: è tutto ciò che se ne può dire

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  • Primo articolo domenica 12 Dicembre 2009
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Ultimi commenti

  • Di carlo aragonese (---.---.---.5) 27 novembre 2009 20:54
    carlo aragonese

    ...affidarsi in toto a dei pentiti? Se questa è la lotta alla mafia, allora capisco perché la mafia ancora c’è e continua a fare i suoi comodi.

  • Di carlo aragonese (---.---.---.5) 24 novembre 2009 14:25
    carlo aragonese

    ...mmm io però non vedo risposte articolate da parte della Papi: solo parole sconnesse buttate lì tanto per. Poi... per rapidità e stile... quale stile? Io non vedo nessun stile, ma solo "chiacchiere e distintivo", difficoltà di scrivere due frasi compiute. Anzi, faccio difficoltà a convincermi che sia la scriuttura di una gionalista, quella che minaccia querela a destra e a manca. A me sembra, invece, il conferire di uno squilibrato, di chi non sa che pesci prendere, di un disadattato in cerca di gloria.

  • Di carlo aragonese (---.---.---.44) 22 novembre 2009 11:18
    carlo aragonese

    L’onestà intellettuale, quando c’è, la si coglie sempre: rifiuntando di fare il politico Saviano conferma ancora una volta, la sua serietà di uomo. Io non posso che stimarlo perché afferma certe verità nascoste, sotterranee, verità che lui riporta alla luce. Non si può che ammirare il suo coraggio e seguire il suo pensiero.

  • Di carlo (---.---.---.72) 20 novembre 2009 21:04
    carlo aragonese

    ...in effetti talmente è forte il pensiero mediatico che la vera battaglia è, per l’uomo di tutti i giorni, resistere alle ingerenze. Siamo nell’era cibernetica, la pubblicità manipola l’inconscio collettivo e ogni bombardamento psicologico è ponderato. Si scelgono le notizie e cosa dire e cosa non dire (soprattutto), anche i televideo ormai sono tutti uguali: Una volta uno stesso articolo se  letto dai programmi Rai era completamente diverso da uno letto su mediaset. Oggi mi pare tutto riciclato, cambia solo il titolo, e qualche virgola (messa male, tra l’altro); poi: tutto è ugual uguale. Ci sono i contenitori, e dentro ci puoi mettere ogni genere di arte (!). Oggi la vera trasgressione sembra possedere chi cova i valori di una volta. Una volta ci si indignava, oggi ci sono le facce da catrame, ci sono i papelli e ci sono i mostri - divi. Evidentemente il nostro inconscio collettivo si sta svuotando per sopperire a qualcosa che ignoriamo ma che ci è necessario per l’equilibrio psichico. Con la fine del medioevo e l’avvento dell’illuminismo l’uomo scopriva che il diavolo non esisteva, che non era altro che la proiezione della nostra mente. Jung ci informa che proprio con la “caduta” del diavolo si scatenò l’aggressività collettiva che portò alla rivoluzione francese e alle guerre successive. Per un passante paragone, noi abbiamo avuto le guerre di mafia, la tangentopoli degli anni scorsi i cui echi ancora ci stordiscono, gli scandali dei giorni nostri. Mi chiedo però quale sia l’elemento alieno che abbiamo perso per strada, che non ci consente più di essere equilibrati. Scoppierà una nuova bomba? L’aggressività la si sente sulla pelle, il sadismo è sotto gli occhi di tutti, il masochismo gli va a braccetto. Io la chiamerei noia sociale.

  • Di carlo (---.---.---.72) 20 novembre 2009 18:47
    carlo aragonese

    Dopo aver seguito il caso Brenda, pensavo che ormai nulla potesse scuotermi di più: anzi, mi preparavo già a scaraventare il telecomando da qualche parte. Ma il telecomando mi è rimasto appiccicato in mano: la presentatrice annunciava il prossimo programma: che la giornalista Donatella Papi intende sposare quello squilibrato di Izzo. Mi sono detto che ormai che c’ero dovevo seguire quest’altro programma, ben conscio che mi sarei incazzato come un turco. E in effetti l’incazzatura è venuta puntuale, ma non per i fatti che avevo immaginato, ossia, che una faccia da schiaffi di una specie di giornalista in gonnella annunciava al mondo che lei si illumina tutta, e ciò per l’amore di un adorabile pazzo. Pazza lui, pazza lei, mi sarei detto se fosse finita lì. Ma no, l’incazzatura è di altra natura, e prende forma nella modalità di conduzione del programma in questione. Ormai fanno ciò che vogliono in RAI: ti entrano in casa senza bussare e si mettono a cagarti in mezzo alla stanza. Perché – chiedo scusa – di questo si tratta: di merda all’ora di pranzo. Addirittura si permette alla Papi di leggere le esternazioni del pazzo, con accenni al poetico, laddove viviamo in un mondo editoriale che anche se sai scrivere come e meglio di Camilleri non ti pubblicano manco se muori. E invece a Izzo lo hanno pubblicato, la faccia da schiaffi di Papi le hanno permesso di raccontare il suo delirio, questa è la morale della favola. E quei poveri morti? E quelle povere famiglie che hanno dovuto subire?

    Concludo nel voler stendere non un velo pietoso ma catrame, su quegli infallibili presentatori televisivi: che hanno fatto pure la parte degl’indignati, pronti a togliere la parola alla Papi, laddove tutto era ormai compiuto. A quel punto, dico, potevano lasciare che la gente si rendesse conto fino a che punto fosse Poeta Izzo, fino a che punto sapesse recitare Papi . Ma l’antidemocraticità della televisione – proverbiale – ha ancora una volta fatto la sua vittima, anche se in questo caso una vittima – mostro.

     

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