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Rocco Di Rella

Laureato in Economia – Animato da passione civile – Attento a cogliere lo sviluppo storico degli eventi – Allergico alla militanza politica

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  • Primo articolo martedì 01 Gennaio 2009
  • Moderatore da venerdì 08 Agosto 2009
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Ultimi commenti

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.104) 2 marzo 2018 13:23
    Rocco Di Rella

    Lei ha scritto: "L’Europa ci ha imposto politiche deflattive che hanno fatto crescere il debito pubblico". Questa è una falsità assoluta! L’Euro nasce per ridurre il debito pubblico! L’Euro nasce per realizzare una convergenza fiscale tra gli Stati che lo hanno adottato. Il parametro del debito fu fissato al 60% del PIL, nel 1991, quando il Trattato di Maastricht fu firmato. Eravamo già ben oltre il 60%, ma decidemmo di farvi parte, perché speravamo che il vincolo esterno avrebbe spinto verso una maggiore disciplina fiscale. Aderire all’Euro è stata una scelta NOSTRA, fatta da tutte le forze politiche nazionali che, alla fine del 1992, votarono a favore della ratifica del Trattato di Maastricht. Votarono contro solo Rifondazione Comunista e il Movimento Sociale Italiano. Anche la Lega di Bossi votò a favore, non solo il pentapartito e il PDS. Per la cronaca (e anche per la Storia), i governi di centrosinistra, in seguito, hanno tentato di rispettare gli impegni presi nel 1991, mentre quelli di centrodestra li hanno sistematicamente disattesi. Il pareggio di bilancio, con un debito al 130% del PIL, è una necessità che prescinde dall’Euro. Bisogna arrivarci e basta! Altrimenti facciamo la fine del Venezuela di Chavez e Maduro, i veri modelli degli antieconomisti come lei. --- La criminalità è in diminuzione: io cito i dati ufficiali (quelli dell’ISTAT), non le impressioni che si ricavano stando davanti alla TV, dove un solo reato viene ripreso da sei/sette trasmissioni televisive al giorno. --- Lei è un classico utente della Rete che si crede esperto di tutto, tranne che della realtà. L’unica realtà di cui lei è esperto è quella virtuale.

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.104) 4 gennaio 2018 12:45
    Rocco Di Rella

    Non sono d’accordo. La questione sudtirolese va risolta una volta per tutte. Loro non sono italiani, perché non parlano italiano. Fanno solo geograficamente parte dell’Italia, ma non sono linguisticamente italiani. Io credo che uno Stato maturo e democratico debba chiudere il contenzioso con un referendum. Il referendum, però, non deve essere un prendere o lasciare su tutto il Tirolo del Sud. Il referendum dovrà rispettare la volontà dei singoli Comuni della Provincia autonoma di Bolzano. Sulla base dell’esito referendario andrà ritracciato il confine italo-austriaco. Questa, secondo me, è la soluzione più giusta e sensata della disputa italo-austriaca sul Tirolo del Sud. I Comuni sudtirolesi che si esprimeranno per l’Italia continueranno a farne parte; I Comuni sudtirolesi che sceglieranno l’Austria passeranno sotto sovranità austriaca. Lunare e impraticabile è l’ipotesi di creazione di uno Stato indipendente del Tirolo del Sud. Il sopra descritto percorso di consultazione della popolazione sudtirolese e di ritracciamento del confine italo-austriaco dovrà essere un percorso concordato con la Repubblica federale austriaca. Questa è la VIA MAESTRA per chiudere questo fastidioso contenzioso sul confine settentrionale dell’Italia che si trascina da circa due secoli. Ovviamente considero anch’io quella del doppio passaporto un’inaccettabile sparata propagandistica.

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.235) 4 novembre 2017 15:48
    Rocco Di Rella

    La domanda da porre è: esiste il diritto alla secessione in uno Stato democratico? Secondo me, NO! Quella catalana non è una minoranza oppressa. Se lo fosse, combatterebbe veramente come hanno fatto tutte le minoranze oppresse. Questi signori, invece, hanno l’infinita presunzione di fare una secessione con delle pagliacciate come il referendum del 1° ottobre 2017. Ricordo le lotte dei cattolici nord irlandesi e la figura di Bobby Sands, il deputato britannico e attivista dell’IRA lasciato marcire in carcere da Margaret Thatcher nel 1981, che non ebbe pietà di lui e non si curò del suo sciopero della fame. C’è una gran bella differenza tra Bobby Sands e Gerard Piqué, che la mattina vota contro la Spagna e la sera indossa la maglia della nazionale spagnola. Forse è proprio il confronto tra il martirio di Bobby Sands e la poca serietà di Gerard Piqué a farci capire che quella catalana è solo una pagliacciata messa in atto da bambocci viziati.

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.104) 15 dicembre 2016 15:08
    Rocco Di Rella

    Bell’articolo! Faccio i miei complimenti a Mario Barbato. Mi permetto solo di aggiungere una breve notazione sull’uso degli pseudonimi (nick name), dietro cui si nascondono gli incappucciati telematici. E’ un fenomeno deleterio! Gli incappucciati non rivelano la loro vera identità per poter diffamare impunemente e per poter inondare la Rete di opinioni di cui si vergognano. Anche per questo motivo, possiamo affermare che, in TV, le persone tendono ad apparire migliori di come sono, mentre, in Rete, molti utenti risultano peggiori di quel che sono.

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.103) 11 dicembre 2016 09:46
    Rocco Di Rella

    Solo la formidabile coppia Meloni-Fassina saprebbe predisporre una riforma capace di raccogliere il consenso di più dei 2/3 dei parlamentari. Battute a parte, ci sarebbe solo un testo di riforma da approvare, quello che sancirebbe la pura e semplice abolizione di Senato, Province e CNEL. Mi piacerebbe sapere cosa pensano di questa proposta tutti i fenomeni che hanno urlato, sbraitato e cerebralmente petato contro la Riforma Boschi.

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