Elezioni | Perché abbiamo solo bisogno di +Europa

par Rocco Di Rella
mercoledì 28 febbraio 2018

E’ stata una campagna elettorale pessima. Quasi tutti i partiti hanno fatto promesse irrealizzabili e fantasmagoriche. Hanno promesso riduzioni di tasse e aumenti di spesa che farebbero fallire lo Stato italiano in pochissime settimane. 

C’è chi vuole l’aliquota unica dell’IRPEF (che chiamano “flat tax” per non far capire di cosa si tratta), chi vuole portare le pensioni minime a mille euro, chi vuole introdurre il reddito di cittadinanza, chi ipotizza massicci trasferimenti di beni pubblici alla Cassa Depositi e Prestiti “per finanziare la crescita”, ecc.

Ma non c’è quasi nessuno che dica la verità agli italiani: con un debito pubblico pari al 130% del Prodotto Interno Lordo, non possiamo fare altro che proseguire sulla strada del risanamento finanziario. Il rapporto deficit/PIL nel 2017 si è fermato al 2,1%. La riduzione del deficit è principalmente ascrivibile alla politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea, che ha fatto notevolmente ridurre la spesa per interessi pagata dallo Stato italiano. Ci sono tutte le condizioni per raggiungere, in pochi anni e senza strappi al motore, il traguardo storico del pareggio di bilancio e un’invidiabile situazione di stabilità economico-finanziaria. Bastano un po’ di lotta all’evasione fiscale, un po’ di razionalizzazione della spesa pubblica e le maggiori entrate fiscali generate dalla moderata crescita economica. Siamo a un passo dalla messa in sicurezza definitiva dei nostri conti pubblici e ci siamo grazie all’Euro e alla Banca Centrale Europea. Questo dato di fatto molto confortante è ignorato, o addirittura negato, da quasi tutti i partecipanti all’attuale competizione elettorale. Gli unici a sottolineare i benefici derivanti dall’appartenenza all’Eurozona sono Romano Prodi, Emma Bonino, Paolo Gentiloni e Carlo Calenda.

E’ stata una campagna elettorale orrenda, perché volgarmente monopolizzata da un’inesistente emergenza sicurezza. Nel 2017 il numero degli omicidi volontari è sceso sotto quota 400 (quattrocento). Nel 1991 gli omicidi volontari erano stati più di 1.900 (millenovecento). Queste due cifre sono sufficienti a smentire i razzisti capaci solo di criminalizzare gratuitamente tutti gli immigrati.

Temevamo e temiamo ancora possibili attentati islamisti come quelli che hanno insanguinato le elezioni in Francia e in Gran Bretagna. C’è stato, invece, un tentativo di strage razzista a Macerata, i cui mandanti morali sono i criminalizzatori d’immigrati stipendiati dall’Industria della Paura.

Anche sul problema dell’immigrazione si fa molta fatica ad ascoltare parole di verità e di buon senso. Si odono le urla scomposte dei mandanti morali della tentata strage razzista di Macerata, a cui fa da controcanto l’ipocrita retorica dell’accoglienza del vescovo di Roma e della presidente Laura Boldrini. Solo in pochi riconoscono all’Italia i progressi fatti nel fronteggiare le ondate migratorie degli ultimi anni. La mancata degenerazione criminale del fenomeno migratorio è principalmente merito delle associazioni di volontariato e dei sussidi pubblici loro elargiti. E’ poi indubbio che il governo e le autorità italiane, dopo l’iniziale sorpresa, abbiano ideato e stiano attuando un’efficace strategia di contenimento dei flussi migratori imperniata sugli accordi e sulla cooperazione internazionale.

La riduzione dei nuovi arrivi e l’integrazione degli arrivati sono gli unici strumenti a disposizione per tentare di governare un fenomeno complesso ed esogeno. Le autorità e i volontari italiani stanno usando entrambe le leve per contenere i disagi che possono essere prodotti da un problema grande quanto un Continente. E’ innegabile che stiano conseguendo dei risultati apprezzabili e che vadano ringraziati per l’utilità sociale del loro lavoro. Purtroppo, queste parole di ringraziamento sono pronunciate più nel resto d’Europa che in Italia, dove siamo assordati e disorientati dalle sguaiate grida dei razzisti e dalle ipocrite prediche dei buonisti.

Sui due principali temi di questa penosa campagna elettorale (la politica economica e la politica migratoria) il dibattito pubblico, in Italia, sta ignorando o addirittura capovolgendo la realtà dei fatti. Mi hanno insegnato che si è prossimi alla dittatura quando la narrazione politico-culturale inizia a negare l’evidenza fattuale. Tutti i negazionisti della realtà fattuale, inoltre, sono acerrimi nemici dell’Unione europea e di ciò che l’Unione vuole incarnare: pace, libertà, tolleranza, confronto, dialogo e cooperazione. Non è un caso che chi nega i fatti odi l’Europa. Odiano l’Europa, perché odiano la Ragione e perché concepiscono la politica come un cieco e distruttivo scontro di pulsioni irrazionali. Bisogna fermarli, affinché non tornino a prevalere la barbarie e l’inciviltà. Abbiamo una sola arma per respingere la loro avanzata: votare per chi vuole +Europa!


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