Le Tasse sono una specie di appropriazione indebita imposta dalla burocrazia statale per finanziare i propri bisogni.
La tassazione è uno strumento di esercizio del potere molto vicino alla violenza.
La tassazione soprattutto in Italia è sempre stata utilizzata per fare la guerra a quella classe media imprenditoriale politicamente non allineata.
Cooperative, tutelate dal PD e grandi industriali, tutelati da Confindustria hanno imposto, insieme ai loro referenti politici il massacro fiscale della classe media produttiva italiana, salvo poi rendersi conto che senza di essa lo Stato non ha più chi lo finanzi perchè le Cooperative non accettano aggravi fiscali e gli industriali scappano all’estero.
Chi ha il potere di tassare ha il potere di distruggere e la tassazione evidenzia il ruolo sfruttatore dello Stato che è sempre la mano che prende mentre chi lavora è la mano che dà.
Per imporre il pagamento delle tasse gli stati si sono dotati della burocrazia che è l’organizzazione che attraverso l’uso violento, più o meno celato, limita la libertà di ognuno.
La tassazione è naturalmente accompagnata da innumerevoli motivazioni "sociali" per renderla tollerata: ad esempio la famosa redistribuzione, l’equità sociale, i servizi resi dallo Stato.
Ma il legame tra tassazione e la sua giustificazione è sempre molto labile e senza controllo da parte di chi paga.
In Italia il potere burocratico e il dominio della classe politica stanno cannibalizzando chi produce e lavora depauperandolo del proprio reddito e della propria ricchezza.
L’Onorevole Fassina con le sue affermazioni ha ammesso tutto ciò e naturalmente si è attirato le ire di coloro che vivono sulla enorme massa di denaro prelevato agli italiani.