La questione è che il Brasile non può in alcun modo non estradare un condannato in ultimo grado per fatti di sangue, sia esso un terrorista, un nazista, un serial killer o quello che volete. Ci sono delle norme internazionali che vanno rispettate altrimenti è veramente la fine della legalità.
Concordo poi con Rocco sul fatto che non sia di certo il Brasile a poterci dare lezioni in tal senso.