La sintesi dell’articolo mi sembra essere: la qualita’ e’ morta, tanto vale spendere il meno possibile.
Forse, come azione individuale del consumatore, potrebbe essere la scelta giusta.
Ma io, saro’ fuori moda, credo che esistano ancora la politica e le leggi e che debbano cotrollare il mercato. Non sarebbe difficile imporre una etichettatura piu’ valida che informi il consumatore in modo piu’ dettagliato: oggi si puo’ definire come prodotto italiano un prodotto che sostanzialmente in Italia e’ soltanto introdotto nel commercio.
Se io compero animali nati e allevati all’estero, li macello e confeziono in Italia, posso poi venderne la carne come "prodotto italiano": sono truffe legalizzate, ma le leggi possono e devono essere cambiate e con i dovuti controlli possono e devono diventare efficaci.
Questi sono gli obiettivi politici del cittadino, che non coincidono con l’ottimizzazione di scelta del singolo consumatore, l’unico argomento a cui e’ dedicato questo articolo.