Di Truman Burbank(---.---.---.242)11 settembre 2018 12:57
Non è che per caso Emiliano si è accorto che nel PD bisogna cominciare a dire qualcosa di vero?
Finora il PD ha lavorato in modo strumentale, ogni dichiarazione era mirata a sostenere gli amici e colpire i nemici, insomma il realismo politico al massimo grado. Il risultato che si vede è la distruzione del PD.
Di Truman Burbank(---.---.---.242)11 settembre 2018 12:46
Forse è il caso di ricordare che le leggi razziali in Italia nel periodo fascista non erano rivolte contro "chiunque non appartenga alla propria razza o etnia" ma erano rivolte contro una precisa etnia. Quindi è senz’altro razzismo quando ci si accanisce contro una particolare etnia.
Posso solo concordare quindi con la frase "Guai ad appellare come razzista un razzista", perchè non sarebbe difficile mostrare il razzismo contro gli italiani di tutta la sinistra e adesso anche il razzismo dell’ONU. Ma non si può dire che i veri razzisti sono i difensori dei migranti, si va contro la religione.
Sarebbe estremamente scorretto dire queste cose, un po’ come se si facesse notare che c’è uno stato che pratica l’apartheid nel vicino oriente.
@Giantonio: Proprio con riferimento all’art. 1 gli articoli 56 e 58 assumono significato. Il rosatellum imposto con otto voti di fiducia ha svuotato in buona parte gli articoli 1, 56 e 58. Il suo contributo invita però a guardare l’art. 67 come se non fosse successo niente. Ecco, io proponevo invece di riflettere sull’assieme degli articoli.
Forse è il caso di far notare che la Costituzione italiana è composta di numerosi articoli, che nel loro complesso tendono a definire un ordinamento democratico.
Prima dell’art.67 vengono gli artt. 56 e 58:
"La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto."
"I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età."
Conviene chiarire quella parola "diretto": vuol dire che gli elettori eleggono direttamente i loro rappresentanti, senza intermediari. E’ arduo sostenere che l’attuale legge elettorale, imposta ai sudditi italiani con 8 (otto) voti di fiducia, consenta l’elezione diretta. Gli eletti sono visibilmente decisi dal partito.
E allora prima di discutere se l’eletto debba essere fedele al suo partito sarebbe il caso di ripristinare la rappresentanza, così come prevista dalla Costituzione. Oppure, viceversa, se il parlamentare è lo sguattero del partito, sarebbe il caso di formalizzarlo.
Comunque ha poco senso considerare un singolo articolo della Costituzione senza considerare gli altri articoli a cui si correla.