L’incipit mi crea un po’ di confusione: "l’altra (e unica) trasmissione di inchiesta della RAI". Non riesco a capire se si vuole intendere che in RAI ci sono due trasmissioni di inchiesta, oppure una sola, o forse due, di cui una fa davvero le inchieste.
A parte ciò, nel merito dell’articolo, mi tengo il dubbio che i supposti errori nelle inoculazioni Astrazeneca non siano errori. Se ci fosse una strategia sottostante gli errori mostrerebbero semplicemente che bisognava far sparire Astrazeneca, in modo da lasciare campo libero a Pfizer e Moderna. Ma questo è solo un dubbio, che si potrebbe fugare facilmente contando gli effetti avversi di Pfizer e Moderna e confrontandoli ad Astrazeneca.
In Italia, paese d’origine della mafia, è stata correttamente adottata la tecnica del ricatto mafioso per convincere i riluttanti. Mi pare che il termine inglese corrispondente sia "blackmail".
Per il resto la tecnica del ricatto mi appare diffusamente usata, anche se nessun paese ha raggiunto la delicatezza italiana.
Però dubito che il green pass avesse l’obiettivo di convincere le persone a vaccinarsi: a fine luglio già Zingaretti dichiarava oltre il 70% di cavie inoculate, il che tende a indicare che la cosiddetta immunità di gregge era stata raggiunta PRIMA dell’obbligo del green pass. Evidentemente dopo l’obbligo restava poca gente da vaccinare e le vaccinazioni sono crollate con il green pass.
E quindi la logica tende a suggerire che l’obiettivo fosse il green pass, su modello cinese, che consente il controllo totale delle cavie, mentre il vaccino fosse solo un mezzo per imporre il green pass.
Forse una noticina si può aggiungere: a giudicare dai risultati delle elezioni, prendendo a riferimento Roma, tra l’80 e l’85% dei romani non hanno particolare passione per il proprio sindaco.
I voti presi da Gualtieri al ballottaggio corrispondono a circa il 20% degli elettori, quelli presi al primo turno corrispondono circa al 15%.
Sotto alcuni aspetti condivido. La nostra Costituzione ci impone dei doveri e impone anche dei doveri ai governanti.
Nel momento in cui i furbetti annullano la carta costituzionale cancellando il lavoro, con il pretesto di difendere la popolazione, il nostro dovere civico fondamentale è combatterli con tutti i mezzi disponibili. Il cosiddetto Green pass è perfettamente corrispondente a quella che era la tessera del Partito Nazionale Fascista: se non l’avevi non lavoravi. E’ fascismo di quello più bieco.
Che poi non sarebbe difficile ai furbetti mafiosi che ci governano chiarire le cose: il vaccino può essere imposto per legge, ma non c’è alcuna legge che lo impone, i furbetti vogliono che i rischi conseguenti al vaccino siano a carico di chi si vaccina.
Una nota sull’articolo principale, definire no-vax chi protesta contro il green pass è un’altra porcheria, nelle abbondanti manifestazioni contro il green pass ci sono molti vaccinati, ad esempio molti che sono stati costretti a vaccinarsi, dovendo pure firmare un consenso disinformato, ma vorrebbero proteggere i propri figli, che adesso sono sotto l’attacco dei nazi-vax.
Mi sembra che nell’articolo si dimentichino i legami del Kosovo con l’Afghanistan: Camp Bondsteel era sotto molti aspetti la base logistica per gli aerei che andavano in Afghanistan. Adesso l’Afghanistan è perso e resta una base di enormi dimensioni da mantenere.
Finora i profitti derivanti dall’importazione di oppio, la sua raffinazione e distribuzione, erano ben superiori ai costi della base. Adesso l’oppio non arriva più e questo è un problema per la base americana e per tutto il Kosovo.