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Sandro kensan

Sandro kensan

Sono un Internauta della prima ora. Quando c'era Internet ma il web non era ancora stato inventato io c'ero. Mi occupo solitamente di argomenti dove i numeri fanno la differenza tra una opinione fondata e una discussione tra tifosi. Il sito dove sono raccolte le mie opinioni è www.kensan.it site.

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Ultimi commenti

  • Di Sandro kensan (---.---.---.244) 21 maggio 2012 13:21
    Sandro kensan

    Articolo chiaro, grazie per le informazioni.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.51) 19 maggio 2012 21:43
    Sandro kensan

    Questo il bel articolo di Enzo Di Frenna:

    Brindisi, l’identikit dei mandanti

    Ci sono alcune cose strane che individuo con gli occhi di ex cronista di giudiziaria. Primo: la Sacra Corona Unita non ha interesse che la Puglia sia messa a ferro e fuoco dalle forze dell’ordine, disturbando i traffici di droga, di armi e gli altri interessi criminali del suo business. Quindi non credo sia il mandante. Secondo: l’attentato aveva l’obiettivo di fare notizia nel modo peggiore possibile, facedo una strage di ragazzi nel modo più barbaro. Anche questo, secondo me, non appartiene allo stile della Sacra Corona Unita. La criminalità pugliese ha sempre scelto un basso profilo. Non si hanno notizie di attentati clamorosi – di tale portata – provenienti da tale organizzazione.

    Quindi il mandante va ricercato altrove. Si potrebbe ipotizzare che una tale strage sia nello stile della Mafia. La scuola porta il nome di Falcone, quindi si voleva inviare un messaggio ai vertici dello Stato. Ma anche in questo caso, c’è un’anomalia. Cosa Nostra non ha mai coinvolto i ragazzi in stragi di ampio respiro. L’attentato a Falcone e Borsellino fu eclatante, ma colpì magistrati e poliziotti. Sarebbe quindi una strana novità l’uccisione indiscriminata di ragazzi sedicenni.

    Chi ha colpito sapeva che sarebbero potuti morire decine di studenti. Faceva parte del piano. Ma la Mafia ha obiettivi altrettanto clamorosi per lanciare i suoi messaggi e la sua sfida. Poteva far saltare in aria un tribunale, oppure uccidere un poltico di rilievo nazionale. Avrebbe ottenuto lo stesso risultato di sdegno e altrettanta visibilità. Invece hanno scelto una scuola. I ragazzi. Il cambiamento.

    Oggi il cambiamento in Italia si sta manifestando attraverso i giovani a la Rete. La politica dal basso – che scuote i palazzi del potere – usa Internet. Se tale cambiamento si dovesse propagare sul piano nazionale, l’intreccio politica-mafia sarebbe in pericolo. Quindi i mandanti sono da cercare in pezzi deviati dei poteri dello Stato, che da anni hanno stretto un patto con le grandi organizzazioni criminali. Chi ha piazzato le bombe davanti a una scuola lo ha fatto tenendo all’oscuro la Sacra Corona Unita. È gente spietata che si è infiltrata nel terriorio pugliese. La scelta di usare bombole del gas rende poi difficile rintracciare la provenienza di un eventuale esplosivo. Quindi anonimato assoluto. Tracce zero.

    Ho l’impressione che i mandanti siano i membri di quella Cupola Nera – composta da massoneria, politica corrotta, pezzi deviati dei servizi segreti e finanza speculativa – che da decenni tiene in scacco l’Italia. Il cambiamento sta scuotendo le fondamenta del loro potere. Si sentono minacciati. E quindi loro minacciano. Nel modo più feroce possibile.

    ***

    come non condividere questa opinione? Tra l’altro questo articolo di Di Frenna ha ricevuto molte centinaia di commenti e a parte un manipolo di postatori, quasi tutti i commenti sono positivi.

    Licenza dell’articolo di Enzo CC-by/nc/nd http://www.ilfattoquotidiano.it/201...

  • Di Sandro kensan (---.---.---.218) 19 maggio 2012 15:45
    Sandro kensan

    Io non penso che la Mafia c’entri. Penso invece che centri quello che hai espresso tu ovvero legge marziale, pena di morte, militarizzazione del territorio e della politica, rinuncia della democrazia in nome della sicurezza, maggiori poteri alla polizia, all’esercito e ai servizi segreti, divieto di manifestazioni, ecc, ecc. L’obiettivo è quello, è chiaro.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.218) 19 maggio 2012 15:41
    Sandro kensan

    Scrive Beppe Grillo:

    Cui Prodest?

    Istituto Morvillo-Falcone, Brindisi. Una bomba formata da tre bombole di gas esplode. Una ragazzina morta, una gravissima, altri sei studenti feriti. Oggi, nel ventennale della strage di Capaci, a Brindisi era attesa una carovana anti-mafia proveniente da Roma. Coincidenze? Io ho smesso di crederci da tempo, da quando ho visto da bambino per la prima volta Andreotti in televisione. Ancora una volta non siamo stati in grado di proteggere i nostri ragazzi. Gli italiani lo pensano e io lo dico: da tempo ci si aspettava una bomba come questa, era nell’aria elettrica come prima di un temporale. Le indagini ci diranno chi sono i colpevoli. La prima pista è quella della criminalità organizzata. Io spero che siano trovati i delinquenti che l’hanno collocata e i mandanti. Soprattutto i mandanti. Le stragi, e questa poteva esserlo se l’esplosione fosse avvenuta pochi minuti più tardi con l’arrivo di altri pullman di studenti, in Italia hanno sempre avuto colpevoli, ma non mandanti. Da piazza Fontana, alla stazione di Bologna, a piazza della Loggia, a Capaci, a via D’Amelio. Gli Spatuzza sono in galera, ma chi li ordinò è ancora a piede libero. Questa bomba ricorre in un periodo storico molto simile a quello del ’92/’93. Furono le bombe del Pac di Milano, dei Georgofili a Firenze allora a precipitarci in un ventennio infame di cui stiamo pagando le conseguenze e a impedire ogni cambiamento. Spero che Brindisi, che segue l’attentato a Adinolfi a Genova, non sia l’inizio di una militarizzazione del territorio, di leggi speciali, di neo terroristi e di depistaggi. Cui prodest questo attentato? Alla criminalità brindisina il cui territorio sarà controllato da tutti corpi di Polizia per mesi? Alla mafia siciliana che si vendica così della commemorazione della morte di Falcone? Cui prodest la morte di una ragazza che andava a scuola?

  • Di Sandro kensan (---.---.---.241) 19 maggio 2012 13:13
    Sandro kensan

    Io me l’attendevo, le stragi compiute in passato contro la gente semplice si riaffacciano, siamo alla vigilia del voto e Beppe Grillo (il populista) minaccia di destabilizzare il sistema ed è indicato dai sondaggi oltre il 15% (anche il 20%) dei votanti:

    Nel corso degli anni molte indagini della magistratura hanno cercato di ricercare la matrice di diversi attentati e di episodi di stragismo nel terrorismo di destra e nell’idea che il movente di tali efferati crimini dovesse essere ricercata nell’idea che, per quegli stessi movimenti, l’Italia non potesse essere governata da un sistema democratico e che lo stesso avrebbe dovuto essere sostituito da uno autoritario. Questi i più rilevanti episodi, dal 1969 al 1980.

    • Bombe del 25 aprile 1969: il 25 aprile 1969 una bomba esplode a Milano provocando 6 feriti e una seconda bomba viene ritrovata inesplosa. Alcuni considerano questo episodio l’inizio della strategia della tensione.
    • Strage di Piazza Fontana: il 12 dicembre 1969 una bomba esplode a Milano uccidendo 17 persone.
    • Strage di Gioia Tauro: il 22 luglio 1970 il procurato deragliamento del Treno del Sole uccide 6 persone.
    • Strage di Peteano: il 31 maggio 1972 a Peteano di Sagrado militanti di Ordine Nuovo uccidono 3 carabinieri.
    • Strage della Questura di Milano: il 17 maggio 1973 un attentato messo in atto da Gianfranco Bertoli provoca 4 morti e 52 feriti.
    • Strage di Piazza della Loggia: il 28 maggio 1974 una bomba esplode a Brescia uccidendo 8 persone.
    • Strage dell’Italicus: il 4 agosto 1974 una bomba ad alto potenziale esplode sul treno Italicus provocando 12 morti e 48 feriti.
    La strage di Bologna

    L’unica strage che abbia però portato a condanne di estremisti gravitanti negli ambienti dell’eversione nera è quella della Stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che contò ben 85 morti.

    Da tempo il Partito Radicale e numerosi esponenti politici di estrazione trasversale richiedono l’apertura del processo, a causa delle molte incongruenze registrate e della scarsa attendibilità di alcuni testimoni, alcuni dei quali pluricondannati per reati gravissimi come Angelo Izzo, autore del massacro del Circeo.

    La commissione d’inchiesta parlamentare sulle stragi si è occupata a lungo del fenomeno stragistico, con particolare attenzione ai depistaggi messi in atto dai corpi dello Stato. Questo in quanto si ritengono possibili azioni di sviamento delle indagini giudiziarie, tesi non solo a coprire i veri responsabili degli attentati, ma molto spesso ad indirizzare le indagini su piste fasulle in modo da inficiare e rendere vana l’inchiesta stessa. Tali depistaggi sono ritenuti essere vere e proprie azioni scientifiche messe in atto dai servizi segreti (soprattutto militari, con il SID prima ed il SISMI poi), presenti in tutte le stragi, da piazza Fontana a Peteano, da Brescia all’Italicus, fino al massacro alla stazione di Bologna.


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