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Renzo Riva

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Ultimi commenti

  • Di Renzo Riva (---.---.---.95) 7 maggio 2010 13:21
    Renzo Riva

    Il tuo articolo riporta aria fritta e per questo ti ho risposto con la lettera che denuncia l’irresponsabile spesa pubblica (clientelare) del cdx della mia Regione.
    Come potrai notare da antistatalista e anticominista e potenziale elettore del cdx.

    Mandi,
    Renzo Riva

  • Di Renzo Riva (---.---.---.95) 7 maggio 2010 12:17
    Renzo Riva

    Non sarò un creativo ma i conti li so fare

    Ecco un botta e risposta sulle lettere della stampa locale.
    Mandi,
    Renzo Riva
    Via Avilla, 12/1
    33030 Buja - UD

    [email protected]
    349.3464656

    http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=579093&Data=20100504&CodSigla=UD

    Energie alternative
     SCALDARE A LEGNA
     CHE RISPARMIO!
     Porto la testimonianza di una famiglia che ha optato per l’utilizzo della legna come unica fonte energetica per il riscaldamento della propria abitazione.
     Facciamo parte dei primi utenti che hanno beneficiato dei contributi della Provincia di Udine relativi al primo bando del settembre 2007 per l’ utilizzo del legno come fonte energetica per il riscaldamento domestico. All’epoca stavamo ristrutturando la casa e giusto in quel periodo dovevamo decidere il tipo di generatore termico da installare. Viste le dimensioni della casa, 150 mq. di abitazione, oltre ad una nuova caldaia a gas, avevamo deciso di installare un caminetto nel soggiorno ed un’ulteriore stufa nel disimpegno della zona notte, il tutto per limitare l’utilizzo del gas e relativa spesa.
     Venuti a conoscenza dell’esistenza di caldaie a legna ad alto rendimento e della possibilità di contribuzione pubblica, io e mia moglie abbiamo deciso di optare per questa soluzione e nel marzo del 2008 la nostra caldaia a legna era funzionante. La caldaia la accendiamo da fine settembre ad aprile inoltrato con tutti gli ambienti riscaldati e temperature interne di 21-22° in pieno inverno.
     Il risultato di esercizio invernale è il seguente: consumo annuo di legna mc 15, pari a circa q.li 75; sulla base del progetto termotecnico del nuovo impianto di riscaldamento ogni anno risparmiamo circa 1.800 euro di gas. Tutto il legname che consumiamo è autoprodotto con l’annuale pulizia di un bosco ceduo di 2.000 mq di proprietà, oltre alle potature nonché a scarti di abete ceduti da una segheria locale al solo costo del trasporto. Questo inverno abbiamo accatastato legname più che sufficiente per i prossimi due inverni. Inizialmente molte persone di nostra conoscenza erano scettici riguardo alla nostra scelta. Adesso non più.
     Michele Ursella 
     
    Buja

    Ecco la mia risposta inviata oggi agli organi di stampa locali

    Chi paga?

    Dal caso al casino ovvero non del postribolo (del quale sono favorevole alla sua riapertura) ma dal suo diminutivo “piccolo caso”.

    Premetto che conosco molto bene l’arch. Michele Ursella estensore della lettera inviata alla stampa locale e dalla vostra redazione ripresa nel “caso” di venerdì 7 maggio 2010 e che mi pregio della sua amicizia.

    Nulla da eccepire che una esigua minoranza possa riscaldare le sue case di civile abitazione con la biomassa legnosa.

    Ora passo a “dare i numeri”: da tecnico non da cabalistico; anche se oggi tanti italioti vi ricorrono per fare la fine che è quotidianamente sotto gli occhi di tutti.

    Mi avvarrò perciò dei dati che tutti possono verificare e pubblicati sul libro “L’illusione dell’energia dal Sole” del prof. Franco Battaglia.

    Quanta energia possono dare le varie tecnologie utilizzate per produrla? Ovvero a quale potenza specifica media nell’arco di un anno?

    Collettori termici 80 W/mq; solare fotovoltaico 20 W/mq; solare termoelettrico 10 W/mq; eolico 2W/mq; idroelettrico 1W/mq; legna da ardere 0,05 W/mq.

    Si ricorda che 1000 mq di bosco producono annualmente 100 kg di sostanza secca.

    Il dato della legna da ardere è valido per la fascia compresa alle latitudini dell’Italia e può essere raddoppiato a 0,1 W/mq se compresi gli scarti che normalmente vengono lasciati sul terreno.

    Assunto 0,1 W/mq e di 45000 kmq l’intero territorio boschivo italiano (compreso il legname per usi diversi) si ottiene il dato di 9 Mt di sostanza secca ossia 35 TWh all’anno, equivalenti a 4 GW-anno che rappresentano il 2% di tutta l’energia primaria (petrolio, gas, carbone, idroelettrico, nucleare importato (13% del totale consumo elettrico italiano di 340 TWh) e altri dai quasi insignificanti (termovalorizzatori, eolico, fotovoltaico ecc.).

    Caro Michele, il riscaldamento della tua casa lo paga al 40% l’intera collettività e ciò per un libero professionista come sei tu è alquanto sconveniente: da sistemi statalisti comunisti.

    20000 Euri ti sono stati dati dal sistema “comunista” italiano e segnatamente quello friul-giuliano. Come la mettiamo? Tutti dipendenti pubblici simil-Grecia?

    Voglio ricordarti una frase detta dalla “Lady di ferro”: I sistemi comunisti esistono finché non finiscono i soldi degli altri.

    Purtroppo il nostro debito pubblico allargato ammontante al 120% ci dice che, dopo aver mangiato la ricchezza prodotta dalla tua nazione, come sai ho chiesto lo stato d’apolide nell’anno 2005, siamo ricorsi a riempire la cassa del Tesoro italiano di ulteriori debiti.

    Volutamente non parlo di chi andrà a fare il bosco e chi movimenterà la legna per il carico e la pulizia della caldaia per quanto efficiente essa sia.

    Mandi e al prossimo caffè che prenderemo assieme: qualcuno pagherà!

    Certo che il gestore del bar non vorrà che usciremo senza pagare. Cosa diresti se il conto lo mandassimo al consigliere regionale Enore Picco?

    Renzo Riva

    Buja

  • Di Renzo Riva (---.---.---.95) 6 maggio 2010 18:58
    Renzo Riva

    Fai il viaggiatore e lascia stare il resto

    Renzo Riva

  • Di Renzo Riva (---.---.---.95) 6 maggio 2010 12:46
    Renzo Riva

    http://www.archivionucleare.com/files/inganno-mediatico-panzane-nucleari_romanello.pdf

    I 4 reattori nucleari di Cernobyl erano militari e servivano per produrre Plutonio per la fabbricazione delle bombe atomiche.

    Se vogliamo possiamo anche dire che l’elettricità prodotta era il risultato dell’utilizzazione di un "rifiuto" e cioè l’energia termica che di doveva smaltire per poter fissionare l’uranio che poi generava, per trasmutazione, il Plutonio.

    Incidente, fusione del nocciolo, analogo a quello di Cernobyl dell’anno 1986 accadde sette anni prima a Three Miles Island, nell’anno 1979.

    Quell’incidente non produsse le stesse conseguenze di quello di "Cernobyl (morti fino ad oggi accertati n° 65)" perché il reattore unità 2 di Three Miles Island aveva, oltre al "vessel", uno "scudo" di cemento armato di oltre 1 metro di spessore e altro.

    Tant’è vero che l’unità 2 continua a bruciare il combustibile d’Uranio del nicciolo fuso mentre l’unità 1 continua il suo normale esercizio e poco tempo fa le autorità competenti hanno dato il nulla osta per il prolungamento della sua vita rispetto a quella prevista.

    Renzo Riva
    [email protected]
    349.3464656


    http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_%C4%8Cernobyl’#L.27incidente

    http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_%C4%8Cernobyl’

    http://www.archivionucleare.com/index.php/2009/07/09/cnen-carta-siti/#comment-30086

    Volevo solo aggiungere una (amara) considerazione a quanto già detto in modo chiaro da Edoardo, di cui non posso non condividere l’intervento.

    Enrico a un certo punto dice

    “… Sarà brutto dirlo ma se esplode un impianto per la liquefazione del gas muoiono un centinaio di persone, se un sito di stoccaggio di scorie radioattive si danneggia (o peggio avviene una fuga radioattiva) la zona verrà interdetta alla popolazione per tantissimi anni, vittime a breve termine magari inferiore ma danni a lungo termine incalcolabili…”

    e non si rende minimamente conto di quanto sia lontano dalla relatà.

    Quell’immagine del “sito di scorie che si danneggia” o la “fuga radioattiva” da quel sito, magari fra centinaia di migliaia di anni, fa capire bene come in realtà Enrico non sa bene di cosa stia parlando, ma sia semplicemente una delle tantissime vittime della scorretta proaganda antinucleare. Purtroppo so bene che è inutile dirglielo, crederà solo ai suoi fantasmi.

    Comunque chiariamolo bene (nel senso che ripeto il concetto espresso da Edoardo, perchè repetita juvant), casomai qualcuno fosse interessato a sapere qualcosa di vero:

    la radioattività non è una specie di gas compresso che stà per esplodere da un momento all’altro, né un liquido malefico verde che insinua dappertutto e insegue la gente. Ci sono migliaia di materiali radioattivi, comprese le persone (ciascuno di noi emette 10000 radiazioni al secondo e l’uranio che abbiamo in corpo vivrà non miloni ma miliardi di anni). Le scorie sono solo “sassi” inerti o “ceramiche” o “vetri” che non si sciolgono certo in acqua (al massimo, nei milioni di anni possono rilasciare tracce di qualcuno dei materiali radioattivi che contengono) e sono comunque messi sotto protezione centinaia di metri sotto terra in terreni stabili: potrebbero far male solo se qualcuno li polverizzasse li mangiasse (una bella cenetta a base di vetro!!!!!), e comunque, anche in quel caso, sarebbero qualcosa di cancerogeno quanto i fumi delle auto con cui girano, belli e contenti, i nostri amici ambientalisti.

    Beata incoscienza!

  • Di Renzo Riva (---.---.---.95) 5 maggio 2010 18:45
    Renzo Riva

    Lo "scherzetto" del Conto Energia costerà 100 miliardi di Euri (dati resi noti dall’"Autorità dell’energia e gas" e sarà pagato dai clienti del sistema elettrico con la voce A3 delle tariffe previste per ogni kWh consumato quindi da tutti gli italioti.
    Fino ad oggi nessun deputato o senatore ha pensato di dire alcunché in proposito.

    Renzo Riva
    349.3464656
    [email protected]

    INVITO TUTTI A FIRMARE LA SEGUENTE PETIZIONE ON LINE AI SEGUENTI LINK:

    http://www.21mosecolo.it/

    http://www.21mosecolo.it/sitonew/xx21mo/lettera/100426lettera.htm

    http://www.21mosecolo.it/sitonew/xx21mo/mail/a71mail.php
     

    Al Presidente della Repubblica
    Giorgio Napolitano

    e, p.c., a:

    Presidente del Senato
    Sen. Renato Schifani

    Presidente della Camera
    On. Gianfranco Fini

    Presidente del Consiglio
    On. Silvio Berlusconi

    Ministro allo Sviluppo Economico
    On. Claudio Scajola

    Ministro all’Ambiente
    On. Stefania Prestigiacomo

    Ministro alla Economia e Finanze
    On. Giulio Tremonti

    Ministro al Lavoro
    On. Maurizio Sacconi

    Presidenti delle principali organizzazioni sindacali

    Illustrissimo Signor Presidente,

    noi sottoscritti,

    desideriamo segnalarLe ciò che riteniamo essere un colossale ingannevole abbaglio che si sta perpetrando ai danni dei contribuenti italiani.

    Recentemente, in Italia, diverse amministrazioni locali stanno predisponendosi ad installare impianti fotovoltaici per la produzione elettrica. Ebbene, questi impianti sono una inutilità tecnica ed un disastro economico.

    Sono una inutilità tecnica perché nessuna potenza installata fotovoltaica potrà sostituire alcuna potenza convenzionale. Per farci capire: il nostro Paese assorbe, in media, una potenza di 40 GW elettrici e, nelle ore di picco, arriva ad assorbirne anche 60 GW, i quali, quindi, devono essere disponibili, tutti, pena l’occorrenza di blackout. E, di fatto, sono senz’altro disponibili grazie alla potenza elettrica convenzionale installata, sia essa a gas, a carbone, idroelettrica o nucleare (installata, quest’ultima, Oltralpe).

    Ora, è senz’altro concepibile installare un impianto qualunque di una delle tipologie elencate e chiuderne un altro della stessa tipologia. Ad esempio, tecnicamente parlando, nulla vieta l’apertura di un impianto da 1 GW a carbone e la chiusura di un analogo impianto a gas.

    Ma è concepibile la chiusura di anche un solo GW di questi impianti convenzionali in seguito all’apertura di 1, 10, 100 o 1000 GW fotovoltaici? La risposta è NO: quando il sole non brilla (e il sole non brilla fra il tramonto e l’alba!) questi impianti contano zero, come se non ci fossero; e tra l’alba e il tramonto la variabilità dell’insolazione impone che di essi non se ne tenga alcun conto e, ancora una volta, è come se non ci fossero.

    Esaminiamo ora il disastro economico. Installare un impianto convenzionale che eroghi 1 GW-anno all’anno di energia elettrica richiede un impegno economico che va da €1 miliardo a €3 miliardi (dipende dalla tipologia specifica: il turbogas è il più economico e il nucleare il più caro). Installare un impianto fotovoltaico di pari capacità produttiva richiede un impegno economico superiore a €50 miliardi!

    Stando così le cose, è evidente che nessun buon padre di famiglia prenderebbe in alcuna considerazione l’eventualità di impegnare risorse in questa tecnologia. E, se nella gestione del denaro pubblico l’amministratore fosse animato, come ci pare dovrebbe essere, dalla diligenza del buon padre di famiglia, la tecnologia fotovoltaica per la produzione elettrica sarebbe già bella e sepolta, come sarebbe giusto che sia e come di fatto è. Non a caso, infatti, nonostante il proliferare di sempre nuove installazioni, il suo contributo alla produzione elettrica mondiale è inferiore allo 0.001%.

    E veniamo, infine, all’ingannevole abbaglio. Per aggirare il fallimento economico (quello tecnico non è aggirabile), si è predisposta in Italia una legge, nota come Conto-energia, che garantisce di avere remunerato fino a 48 c€ il kWh elettrico a chi lo produce da impianti fotovoltaici, cioè fino a 8 volte il prezzo di mercato (il kWh è quotato circa 6 c€ alla Borsa elettrica). Naturalmente l’onere aggiuntivo è spalmato – grazie a questa legge del Conto-energia – sulle tasche di tutti i contribuenti, contribuendo essa ad elevare vieppiù il costo dell’energia elettrica che, nel nostro Paese, è già il più elevato del mondo. Circostanza, questa, che, peraltro, ha pesanti conseguenze sulla occupazione e sulla stabilità delle aziende più energivore, come alcuni casi di cronaca, recente e passata, ci hanno insegnato.

    Purtroppo l’inganno dell’affare-fotovoltaico non si esaurisce qui, ma è aggravato da quanto abbiamo l’obbligo di aggiungere. Siccome, malgrado il Conto-energia, il fotovoltaico continua ad essere un fallimento, non sono poche le amministrazioni locali che hanno predisposto, per legge, la sovvenzione con denaro pubblico di una buona percentuale – fino al 20% – del costo degli impianti. Inoltre, poiché tutto questo non basta a stimolare gli appetiti di alcun “buon padre di famiglia”, sta accadendo che siano le stesse amministrazioni locali a promuovere l’installazione di questi impianti su edifici e spazi pubblici. Infine a causa delle notevoli dimensioni dell’onere economico, non è raro che ad esso si faccia fronte con l’intervento di mutui bancari, il cui capitale viene alle Banche restituito – tipicamente raddoppiato dagli interessi – tramite, appunto, il Conto-energia. Per farla breve, il Conto-energia è un “meraviglioso” meccanismo che consente di trasferire denaro dalle tasche dei contribuenti a quelle dei produttori/installatori di questi inutili impianti, per metà, e delle Banche, per l’altra metà.

    Noi sottoscritti, cittadini e contribuenti, riteniamo che la prima condizione affinché gli amministratori della cosa pubblica possano auspicare, e pretendere, che l’evasione fiscale sia scoraggiata, è che essi stessi facciano mostra di esercitare quella “diligenza del buon padre di famiglia”, sopra evocata. E ci appelliamo pertanto a Lei, Signor Presidente, affinché voglia esaminare più a fondo la questione che Le stiamo sottoponendo e adoperarsi per evitare al popolo italiano questo ulteriore colossale inganno.

    Molto cordialmente,

    Franco Battaglia (Co-fondatore Associazione Galileo 2001 per la libertà e dignità della scienza)

    Donato Robilotta (Consigliere Regionale del Lazio e Direttore politico del Garofano Rosso)

    Associazione ProgettAmbiente (firma Arch. Giuseppe Blasi, Presidente)

    Comitato Italiano Rilancio del Nucleare (firma Ing. Giorgio Prinzi, Segretario Nazionale)

    Associazione Italiana Wilderness (firma Franco Zunino, Segretario Generale)

    Nuovo Psi, Sezione Friuli-Venezia Giulia (firma prof. Lauretta Iuretig, Segretario Regionale)

    Circolo Bettino Craxi di Roma (firma Dr. Nino Biddau, Segretario Generale)

    Associazione Il Ponte (firma Dr. Norberto Nicolai, Presidente)

    Associazione il Movimento d’Opinione (firma Ing. Temistocle Sidoti, Presidente)

    FareAmbiente Movimento Ecologista Europeo (firma Prof. Vincenzo Pepe, Presidente)

    Seguono decine di altre firme di ingegneri e tecnici del settore energetico.

    Chiunque volesse, può sottoscrivere la lettera collegandosi al sito

    www.21mosecolo.it


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