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Giuseppe Aragno

Storico del movimento operaio e dell'antifascismo.

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  • Primo articolo lunedì 07 Luglio 2014
  • Moderatore da lunedì 07 Luglio 2014
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Ultimi commenti

  • Di Giuseppe Aragno (---.---.---.72) 16 agosto 2014 23:46
    Giuseppe Aragno

    Sinceramente mi pare che la precisazione di Della Pergola c’entri molto poco con ciò che ha scritto il “commentatore”. Aggiungo, per rispetto della verità storica, che quanto afferma è inesatto: non è vero che non esistono risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che riguardino Israele. La risoluzione 425 del 1978 del Consiglio di sicurezza dell’ONU imponeva il rispetto dell’indipendenza politica, della sovranità e dell’integrità territoria del Libano all’interno dei confini riconosciuti dalla comunità internazionale e, di conseguenza, intimava a Israele di cessare ogni azione militare contro l’integrità del territorio libanese e ordinava il ritiro immediato delle sue forze da tutto il Libano. La Risoluzione 426 del Consiglio di sicurezza, poi, integrava la 425, inviando forze dell’UNIFIL in Libano. Nel tempo si sono poi contati fino a 7.000 caschi blu. Esito? Gli israeliani si ritirarono nel 1985! Non basta. Essi mantennero il controllo su una fascia di territorio a ridosso del confine. L’abbandono completo si ebbe solo nel 2000, cioè 15 anni dopo. In quanto al veto, non cancella la vergogna. E’ il caso del rifiuto opposto nel 2002 alla Commissione d’inchiesta su Jenin, che equivale a un ammissione di colpa; chiudo, ricordando, perché il quadro sia più chiaro, che in un solo anno, nel 2000, l’ONU ha votato qualcosa come otto risoluzioni di condanna della politica di Israele nei territori palestinesi occupati. Dissenzienti solo Israele e gli USA, naturalmente. Potrei continuare a lungo ma mi pare basti e senza scomodare la Treccani limito a confermare: carta straccia.

  • Di Giuseppe Aragno (---.---.---.72) 13 agosto 2014 22:31
    Giuseppe Aragno

    D’accordo: non si tratta di genocidio. Perché? Perché è una questione di numeri. Migliaia di morti contro milioni. Di che si tratta allora, se non è un genocidio? Di una strage, che non è cosa da nulla, soprattutto se si accompagna a “uno stillicidio di ordini vessatori”, di odiose “disposizioni che producono penurie alimentari o sanitarie che spingono le condizioni di vita al limite della sussistenza”. Un limite che colloca Israele oltre il confine della barbarie. Concordata l’atroce definizione – strage - bisognerà nutrire la speranza – in verità piuttosto disperata - che gli oltranzisti filoisraeliani non trasformino anche l’accusa di strage, con codicillo di vessazioni, limite di sopravvivenza eccetera, in “uno straordinario argomento propagandistico” e la piantino di gridare all’antisemitismo. Se non dovessero farlo, pazienza. Le cose stanno come stanno e non saranno gli oltranzisti filoisraeliani a decidere cosa si possa o non si possa dire. E’ vero ciò che scrive Giannuli: “le parole vanno usate con grande cautela evitando abusi che le svuotino di significato”. Questo, però, vale per tutte le parole, anche l’antisemitismo, che non può essere brandito come una clava contro ogni tentativo di accertare una verità che ormai, dopo i bombardamenti mirati sulle scuole dell’ONU, si rivela a dir poco angosciante. Si nomini, quindi, una Commissione d’Inchiesta internazionale e si accerti se a Gaza l’esercito israeliano ha commesso bestiali crimini di guerra, colpendo volutamente i rifugiati protetti dalle Nazioni Unite; l’accusa è stata confermata da testimoni oculari, funzionari dell’ONU, i quali non solo hanno rivelato che gli israeliani erano stati informati per tempo della presenza dei rifugiati, ma che nelle scuole dell’Onu non c’erano né missili, né combattenti, come sostiene Israele, ma gente terrorizzata. Molti bambini, tanti, troppi, qualcosa che fa pensare a un “bambinicidio”. Anch’io ho firmato appelli e richieste di processi per crimini di guerra, ma bisognerebbe approntare e firmare anche un appello in cui chiedere all’Onu di ricorrere a severissime sanzioni internazionali, qualora Israele dovesse rifiutare di collaborare. Checché ne pensino i fondamentalisti filoisraeliani, infatti, in genere le risoluzioni dell’Onu sono per Israele poco più che carta straccia, 

  • Di Giuseppe Aragno (---.---.---.113) 7 agosto 2014 20:15
    Giuseppe Aragno

    Ma che dici? Non ri conosco. Posso solo pensare che tu sia stato costretto a lavorare per tanti anni; se avessi potuto, te ne saresti andato prima con molto piacere. E se anche non fosse così, mettiamo che ti piaceva di lavorare cent’anni, perché dovrei dire che sei un coglione? Ma tu l’articolo l’hai letto? 
    Guarda che sbagli bersaglio. Se lo leggi, scopri che i "coglioni" non c’entrano nulla. 
     

  • Di Giuseppe Aragno (---.---.---.72) 5 agosto 2014 22:45
    Giuseppe Aragno

    Ps: Please, non rispondere. Per quanto mi riguarda, si chiude qui.


  • Di Giuseppe Aragno (---.---.---.72) 5 agosto 2014 22:43
    Giuseppe Aragno

    Perché quando un sindaco che non vale una cicca diventa Presidente del Consiglio per opera e virtù di San Napolitano, se vuole provare a essere credibile non prende impegni che poi puntualmente non mantiene. E questo vale per le pensioni, per gli 80 euro e per le centomila cazzate che questo governo di dementi prima ha promesso ai quattro gatti di coglioni italici che lo hanno votato alle Europee e poi non riesce a fare. 
    In quanto ai 96, se non te ne sei accorto, sono passati tre anni e ora siamo a 99. Dove pensi che sia giusto arrivare a 150?
    Una domanda, infine: tu, che accusi i coglioni italici, sei forse caso francese? 

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