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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 27 maggio 2012 10:22

    Mi sembra che in quest’articolo non si sfiori neanche il problema vero.

    Leggo: "grazie all’aiuto dell’Unione Europea e del Fondo Monetario (FMI), Atene potrebbe uscire senza gravi danni dalla moneta unica. "

    Come si fa a dirlo? Quali sarebbero i danni computati come lievi???

    Il danno da fuga di capitali sarebbe contemplato??

    Il danno di chi deve chiudere un’attività o perdere la casa perché si ritroverbbe con i debiti in euro e gli introiti in dracme viene computato???

    Capisco bene per gli speculatori queste sarebbero occasioni ghiotte di comprarsi la Grecia con niente, capisco che agli speculatori faccia molto piacere che escano articoli come questo, ma non capisco perché Alessia Pinna si presti a scriverli.

     

  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 27 maggio 2012 01:58

     

    grazie dell’interessante articolo: il problema diventerà sempre più serio con la tropicalizzazione dell’Europa dovuta al cambio climatico.

    dissento però dall’affermazione:

    “Le malattie tropicali neglette vengono definite ‘neglette’, e quindi dimenticate, proprio perché colpiscono le persone più povere e vulnerabili del pianeta: coloro che vivono in zone rurali remote, baraccopoli urbane e zone di conflitto.

    Si tratta di malattie che sono state in gran parte debellate nei paesi industrializzati”

     

    Si tratta invece di malattie "neglette" perché finora hanno colpito soltanto persone marginali rispetto all’area in cui si studiano le malattie e si preparano farmaci. 

     

    Certo, il fatto che siano prevalentemente persone a basso reddito non ha incentivato la ricerca farmaceutica, ma non bisogna neanche cadere in ideologismi stupidi: ho letto e sentito spesso – non in quest’articolo- la tesi secondo cui la medicina non avrebbe trovato un vaccino contro la malaria perché è una malattia dei poveri che non interessa i ricchi. La verità è che la malaria non è una malattia unica (ci sono quattro ceppi diversi, più le varianti) e soprattutto che il plasmodio non è nè virus nè batterio e che finora non è stato mai trovato alcun vero vaccino contro un parassita.

  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 27 maggio 2012 01:40

    Sul problema terremoti non credo che sia utile citare le cazzate dette da noti cazzari.

    Penso che sarebbe più utile, ad esempio, spiegare ai padani -non nel senso della lega, ma della pianura- che geologicamente l’Adriatico e la pianura padana sono un "punta" della zolla africana, che proprio quella punta a suon di terremoti ha creato gli Appennini, le Alpi, e i Balcani e che quindi non e’ affatto strano che continui a farlo.

    Ai calabresi e ai siciliani andrebbe spiegato che geologicamente i primi stanno in Africa e i secondi in Europa, e che questa differenza causa i terremoti di Messina-ReggioCalabria con una periodicità di circa cento anni...

  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 27 maggio 2012 01:28

    Che i terremoti non si possano prevedere è un mantra che l’INGV ci ripete in continuazione, mentre dall’altra parte ci sono sempre stati i ciarlatani che giurano sulle previsioni meno comprovate di questo mondo.

    Il fatto è che l’INGV è dominato da decenni da fisici sismologi, che poco o niente ci capiscono di modelli geologici. E’ soltanto all’interno di uno di questi modelli che si può avvertire e misurare l’accumulo di energia che precede la rottura di una faglia, e questo permetterà la previsione con il margine di pochissimi giorni. Ma questo non avverrà in Italia, dove si ripete che la previsione non è possibile e la ricerca geologica è carente.

    Altri segnali, come il rilascio di radon di cui tanto si è parlato, sono importanti, ma saranno decisivi soltanto all’interno di un modello per quello specifico terremoto, all’interno di un modello geologico di quella specifica zona.

    Aggiungerei che tutte (proprio tutte!) le faglie note sono attive e che non si è mai (!) vista l’attivazione di una faglia nuova. Questo non significa che il problema della previsione sia facile, ma ci garantisce che il problema è molto ben circoscritto.

  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 27 maggio 2012 00:58

    Difficile commentare in poche parole.

     Cominciamo da una prima verità ovvia ma scandalosa : nessuno è mai morto ucciso da un terremoto.

    In un ambiente naturale uno può morire ucciso da caduta di un albero, una frana, uno tsunami, causati da un terremoto.

    In un ambiente antropizzato invece la gente muore per crolli di edifici o per dighe o impianti nucleari o chimici danneggiati dal terremoto.

     

    Seconda verità ovvia ma non condivisa: è normale che ci siano i terremoti e ormai sappiamo benissimo dove arriveranno, quanto saranno forti e sappiamo piuttosto bene entro quando arriveranno. Esempio: il nuovo terremoto di Messina arriverà presto e, siccome è pure in ritardo, sarà più forte del precedente.


    Terza verità: lo stato italiano e gli italiani non fanno quasi niente per prevenire i danni dei terrremoti. I politici preferiscono raccogliere clientele con promesse post terremoto e le promesse non mantenute creano clientele durature.

    Gli italiani, piuttosto che costruirsi case, edifici pubblici e capannoni a prova di terremoto preferiscono piangere i morti e gli storpi e chiedere aiuto allo stato o, meglio, ai politici.

     

    In questo schifo, interrompere i flussi di aiuti post terremoto è poco solidale, ma forse è l’unico modo per interrompere questo giro viziosissimo.

    E’ un po’ come con i rapimenti a fine di riscatto: se si smette di pagare i riscatti, forse i rapimenti finiscono; se proprio non finiscono, perlomeno la si smette di alimentarli.

    Se la si smette di risarcire chi ha la casa mal costruita che non regge il terremoto forse si riuscirà ad ottenere che le case esistenti vengano consolidate e quelle nuove costruite bene.

     

    Il caso Romagna è chiarissimo: per legge non era obbligatorio fissare le travi dei capannoni costruite prima del 2005, ma l’intelligenza avrebbe dovuto imporlo, invece pare che nessuno l’abbia fatto: erano soltanto “in appoggio” e i tetti sono crollati. Un assicuratore privato che sappia curare i propri interessi (il che dovrebbe essere normale, ma purtroppo no) chiederà premi diversi a seconda che l’edificio sia o non sia davvero a norma e all’assicuratore non interesserà se l’edificio ha “legalmente eluso” le norme.

     

    Resta il problema delle costruzioni che ufficialmente dovrebbero essere antisismiche e invece sono a rischio se solo  si alza il vento.

    Per questo problema servono due risposte contemporanee: controlli e repressione.

     

    I progettisti, controllori e costruttori della sopraelevazione che a san Giuliano ha ucciso tutta una classe di bambini sono stati condannati al massimo a cinque anni di carcere, senza neanche la proibizione di tornare a progettare, controllare, costruire e uccidere bambini .

    Secondo me, la repressione giusta sarebbe stata una pena di almeno cinquant’anni, e sopratttutto si dovrebbe andare alla ricerca e condanna di chi è colpevole di aver messo quelle persone in condizione di commettre quei reati; ad esempio, la commissione che ha assunto proprio “quel” tecnico comunale. 

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