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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di GeriSteve (---.---.---.17) 2 maggio 2013 00:38

    Mah...
    Tutto è possibile, però in genere i fatti dicono qualcosa: le BR hanno rapito e ucciso Moro, mica Andreotti o Cossiga.
    Quel Prieti aveva attentamente premeditato il tutto, si era procurato la pistola, le munizioni, si era esercitato... dopo di che ha sparato a dei carabinieri, non a Letta o a un neo ministro o comunque a uno della casta. E non per sbaglio o per incapacità: lì c’erano soltanto i carabinieri, niente Letta e niente casta.
    Giovanni Passanante e dopo Pietro Acciarito hanno accoltellato il re Umberto I, e dopo ancora Gaetano Bresci gli ha sparato uccidendolo: a nessuno di loro è mai venuto in mente di accoltellare o di sparare ad un carabiniere invece che al re.
    E allora? che senso aveva sparare ai carabinieri?
    Se un senso c’è, l’unica cosa chiara è che il fatto si inserisce proprio bene nel classico copione della strategia della tensione: creare paura, raccapriccio e riprovazione, ma senza toccare il potere vero, perchè in realtà lo si vuole rafforzare facendolo apparire come minacciato dal terrorismo.
    Non conosciamo elementi per alcuna conclusione, ma neanche per escludere un altro "classico" complotto da strategia della tensione. A meno di non volerlo escludere per sostenere che i complotti non esistono e che se li inventano i paranoici vittime della teoria del complotto.
    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.17) 2 maggio 2013 00:36

    Mah...
    Tutto è possibile, però in genere i fatti dicono qualcosa: le BR hanno rapito e ucciso Moro, mica Andreotti o Cossiga.
    Quel Prieti aveva attentamente premeditato il tutto, si era procurato la pistola, le munizioni, si era esercitato... dopo di che ha sparato a dei carabinieri, non a Letta o a un neo ministro o comunque a uno della casta. E non per sbaglio o per incapacità: lì c’erano soltanto i carabinieri, niente Letta e niente casta.
    Giovanni Passanante e dopo Pietro Acciarito hanno accoltellato il re Umberto I, e dopo ancora Gaetano Bresci gli ha sparato uccidendolo: a nessuno di loro è mai venuto in mente di accoltellare o di sparare ad un carabiniere invece che al re.
    E allora? che senso aveva sparare ai carabinieri?
    Se un senso c’è, l’unica cosa chiara è che il fatto si inserisce proprio bene nel classico copione della strategia della tensione: creare paura, raccapriccio e riprovazione, ma senza toccare il potere vero, perchè in realtà lo si vuole rafforzare facendolo apparire come minacciato dal terrorismo.
    Non conosciamo elementi per alcuna conclusione, ma neanche per escludere un altro "classico" complotto da strategia della tensione. A meno di non volerlo escludere per sostenere che i complotti non esistono e che se li inventano i paranoici vittime della teoria del complotto.
    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.91) 28 aprile 2013 19:35

    Io ho fatto "soltanto" quindici mesi di servizio militare, ho imparato ad usare bene le armi e fortunatamente questa conoscenza non mi è servita, ma apprezzo il commento precedente.

    All’autrice contesto che il "progresso sociale significhi anche disarmo graduale" ma mi interrogo soprattutto se l’esercito di professionisti sia o no un disarmo, semplicemente perchè si riduce il numero dei militari.

    Ancor più mi interrogo sul pericolo di avere un esercito di professionisti: pensiamo ai due marò presumibilmente bugiardi e assassini e forse anche assassini non per sbaglio ma per divertimento e razzismo: ci sentiamo sicuri se gli unici a saper usare le armi sono di quel tipo?
    Ricordiamoci poi che la mafia dispone di un esercito bene armato, addestrato, obbediente e discreto.

    Quando io ho fatto il militare, in Italia non si sarebbe potuto fare un golpe con un esercito di leva.
    Con un esercito di leva anche femminile io lo ritengo ancora più impossibile.

    E questa, secondo me è un’ottima sicurezza per i norvegesi; una sicurezza invidiabile dal punto di vista italiano.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.91) 28 aprile 2013 19:06

    Ho insegnato nelle scuole diversi decenni fa; allora era molto bello insegnare: dava gran soddisfazione.

    Non sono adatto a scrivere di scuola o di TV: ne so ben poco, mentre questo interessante articolo è scritto da persona ben informata. Sulla comparsa del "fascismo culturale" Pasolini è stato chiarissimo e profetico; altri potrebbero descrivere bene la conseguente "mutazione antropologica".

    Io mi interrogo sulle cause di questa mutazione.
    Certo, i persuasori occulti della TV sono professionisti che hanno lavorato bene, la scuola è stata abbandonata a se stessa per sessant’anni e poi demolita dai vari Berlinguer-Gelmini.
    Ma sono state cause indipendenti con effetti convergenti oppure cause ben coordinate per ottenere proprio la mutazione antropologica degli italiani in consumatori e sudditi?

    Difficile sostenerlo, ma impossibile non domandarselo.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.91) 28 aprile 2013 18:35

    Interessante:
    il PD si tiene tranquillamente dentro gente che (all’unanimità) ha approvato la candidatura Prodi e poi gli ha votato contro: uno su quattro ha detto Bersani (esagerando un po’) .
    Nè Franceschini nè altri hanno richiesto una indagine per scoprire ed espellere quei 101 traditori.
    Ma se nel PD un parlamentare, per rispetto di quanto promesso agli elettori, dissente apertamente e non vota la fiducia ad un governo-inciucio, allora lo si può espellere dal partito.
    Molto interessante: nel PD onestà e coerenza stanno diventando reati imperdonabil, ma tradimento e inciucio rappresentano le nuove virtùi.

    GeriSteve

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