Norvegia: il servizio militare diventa obbligatorio per le donne. Ce n’era davvero bisogno?

par Giulia Usai
mercoledì 24 aprile 2013

Dalla nostra posizione mediterranea tendiamo spesso a guardare ai Paesi Scandinavi con una certa rispettosa ammirazione: grandi utilizzatori di energie rinnovabili, dallo spirito laico, dotati di strutture scolastiche efficientissime, trasporti pubblici ineccepibili e burocrazia semplificata.

Ma l'avanguardistica Norvegia, nella quale il servizio militare è ancora obbligatorio per tutti i cittadini di sesso maschile, intende imporre la leva di diciannove mesi anche alle cittadine di sesso femminile.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Aftenposten, domenica 21 aprile il Congresso del partito laburista ha votato quasi all'unanimità per l'approvazione del servizio militare “all'insegna dell'egualitarismo”, che chiami a servizio sia uomini che donne.

Solo una piccola voce fuori dal coro nel partito si è detta contraria alla proposta, puntando sul fatto che il numero di combattenti maschi è già sufficiente a garantire la difesa del Paese.


Il 14 giugno avverrà l'approvazione definitiva della legge in Parlamento.

Un sondaggio del 2012 condotto dal Norwegian Defense's Citizen Survey e riportato sul The Norway Post mostra che il 52% delle donne norvegesi è contrario alla proposta del servizio di leva femminile obbligatorio, e nel complesso il 44% di un campione generale della popolazione non lo trova necessario.

Laila Gustavsen, membro del partito laburista tra i più strenui sostenitori della proposta, saluta il risultato come un altro passo avanti verso la completa parità dei sessi. Ma in un tempo in cui sempre più paesi optano per rendere l'ingresso nell'esercito volontario, e progresso sociale significa anche disarmo graduale, questa è veramente da considerarmi una battaglia vinta per il femminismo?


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