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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di GeriSteve (---.---.---.7) 26 maggio 2014 17:09

    Le considerazioni che leggo mi appaiono tutte razionali e condivisibili, ma non mi convincono: i risultati elettorali non sono sempre -forse quasi mai- il risultato delle razionali convinzioni degli elettori.

    E’ verissimo che il M5S si è presentato senza alcuna diagnosi della crisi e senza alcun programma su come uscirne ed è stato sconfitto, ma bisogna considerare anche che non aveva nè diagnosi nè programma neanche un anno fa, e allora ha superato ogni previsone. Ricordiamoci che anche il PD e ancor più Renzi non hanno nè una seria analisi nè un programma, neanche su ciò che farà Renzi nel semestre di presidenza europea, però oggi hanno stravinto.

     

    Come fa uno che promette di tutto e che mente sistematicamente a stravincere le elezioni? Non è sorprendente: Berlusconi gli ha preparato la strada rincoglionendo gli italiani, sdoganando le bugie, utilizzando bene i mass media, individuando sempre un argomento chiave: un milione di posti di lavoro, l’abbassamento delle tasse, l’abolizione dell’ICI, la sua restituzione... Renzi ha semplicemente proseguito la tecnica elettorale berlusconiana con i suoi 80 euro.

     

    Il sistema di informazione italiano lo ha sostenuto in pieno, esattamente come ha sostenuto berlusconi, non solo presentandolo e pubblicizzandolo oltre ogni limite di equità, ma soprattutto guardandosi bene dall’investigare su chi lo ha sostenuto (Verdini in testa, cioè: Berlusconi), sulla sua essenza democristiana, sulla sua precedente condanna, sulle sue infinite contraddizioni, riuscendo a nascondere l’evidentissima verità, e cioè che ha ricreato la DC sotto l’etichetta PD.

     

    Ieri sera un amico mi ha detto di aver votato M5S, io gli ho risposto di aver invece votato" Insieme con Tsipras", lui mi ha risposto "chi è?". Io mi sono risentito: credevo che scimmiottasse i "Fassina chi?" di Renzi, invece lui era sincero: non aveva mai saputo che esistesse una possibilità elettorale di votare una lista che non solo critica i delinquenti e i corrotti al potere, ma che ha anche delle proposte e dei programmi per cambiare l’Unione Europea.

    Mi sembra evidente che non era l’unico disinformato d’Italia, che fossero molti gli italiani convinti di dover scegliere fra Renzi e Grillo.

     

    Caro Fabio, una analisi elettorale che trascuri il massiccio schieramento dei media e la quasi assenza di giornalismo investigativo e critico del potere è una analisi incompleta. Io non credo di illudermi sugli altri paesi europei se dico che il livello di disinformazione degli italiani è da record.

     

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.110) 20 maggio 2014 11:58

    articolo ottimo e interessantissimo: complimenti!
    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.113) 29 aprile 2014 10:44

    Mio caro Campofreda,

    io non sono mai stato in Afganistan e ne so decisamente poco, ma malgrado questo mi è chiarissimo che l’oppio è sempre stato il "motore" fondamentale e che se ne è sempre parlato poco, anzi: lo si è taciuto il più possibile.

     

    Sui libri di storia si legge della "rivolta dei boxer" in Cina, ma non si legge contro chi si rivoltavano quei patrioti che non accettavano la distruzione fisica e culturale dei cinesi. Non si legge chi commerciava l’oppio, da dove veniva, come mai l’esercito inglese era impegnato sia in Afganistan sia in Cina a proteggere quel commercio. Su Lawrence d’Arabia si è scritto e girato tanto, ma non si è spiegato perchè mai il servizio segreto inglese, dopo averlo mandato a far danni in arabia lo abbia poi mandato in Afganistan. So poco dei rovesciamenti di governo che hanno portato all’intervento dell’armata rossa, ma non ci credo che questa si sia mossa per semplice affinità ideologica verso una fazione afgana.

    So che la CIA, Bin laden e i talebani sono andati d’amore e d’accordo per un lungo tempo ma poi si è arrivati alla rottura, di cui l’11 settembre (con tutti i dubbi su ciò che realmente è successo) mi è sembrato un effetto e non una causa. Ho sempre sospettato che la rottura fosse relativa proprio al controllo del mercato dell’oppio e quindi immagino che anche oggi le competizioni elettorali siano competizioni non solo sul governo dell’Afganistan ma soprattutto sul governo di produzione e mercato dell’oppio.

     

    Io non voglio criticare Campofreda come persona ma, ribadisco, "la mia critica era, ed è, sul fatto che in quest’articolo non si tocca minimamente ciò che verosimilmente è il grande motore degli eventi afgani, cioè l’oppio." In quest’articolo si scrive di contrasti ed alleanze fra etnie, che saranno certamente reali, ma non si scrive su cosa e perchè quelle etnie e quei leader si contrastano. 

    Se, come previsto, arriveranno articoli di Campofreda che chiariscono e approfondiscono questi aspetti, saranno per me benvenuti.

     

    Ricambio volentieri i saluti, GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.84) 29 aprile 2014 00:19

    Non ho letto il libro, qui rispondo soltanto all’articolo e al commento precedente.

     

    E’ vero che le guerre ci sono sempre state, ed è vero che le forme delle guerre sono cambiate: credo che sia da almeno mezzo secolo che una guerra non viene dichiarata, ma di guerre ce ne sono state, eccome.

     

    la razza, la religione, la nazionalità, sono sempre state usate come motivazione per scatenare guerre, ma credo che fossero il mezzo, più che la causa.

     

    Ho amici a cui sono affezionato che sono convinti che la causa delle guerre sia il profitto sulle armi: certo che quel profitto è un "motore aggiuntivo", ma chiamarlo "la causa" è antistorico: le guerre c’erano anche quando le armi erano auto prodotte e il loro commercio quasi inesistente.

     

    La ns specie, erroneamente chiamata "sapiens sapiens" ha fatto guerra a tutti gli altri uomini e a tanti animali, estinguendoli. Oggi ha poco senso domandarsi se quegli stermini erano giusti o sbagliati: il dato di fatto è che quella "filosofia" ha portato al fatto che la ns specie è in guerra con l’unica specie veramente sopravvissuta, cioè con se stessa.

     

    Per risolvere questo difficile problema occorre dapprima capire il problema nella sua complessità, non certo riducibile al capitalismo, poi capirne l’importanza e la priorità.

     

    GeriSteve

     

  • Di GeriSteve (---.---.---.6) 28 aprile 2014 23:52

    mah...
    nella mia ormai lunga vita di elettore italiano io, elettore sempre estremista o astenuto, avrei molto volentieri votato un buon partito socialdemocratico e/o anche un buon partito liberale.

    Il guaio è che non li ho mai votati , perchè Saragat e Co erano pagati dagli USA per rompere il fronte sindacale e di opposizione e perchè, da Malagodi in poi, una destra pulita e sinceramente liberale non l’ho mai vista.
    Sarà un problema mio che non ci vedo bene, o sarà il grosso problema dell’offerta elettorale italiana che fa proprio vomitare?

    GeriSteve

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