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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di GeriSteve (---.---.---.57) 27 aprile 2017 18:58

    mah...

    che la democrazia sia moribonda o, forse, morta è certamente vero.
    Senza offesa per Pericle che ci ha creduto, forse non è neanche mai nata; che poi possa vivere in un mondo sovrapopolato da miliardi di persone è da dimostrare.

    Comunque, quella qui esposta mi sembra una visione moolto miope: si denunciano degli aspetti di decadenza della democrazia che sono veri, ma superficiali.

    Perchè si è arrivati a questo punto? chi ci sta dietro? Davvero "era rimasto il PD ???" con tutti i suoi inciuci e le sue corruzioni? e quando era PCI, ha mai detto la verità su cosette come "la sovranità limitata", "la strategia della tensione", "la mafia nello stato" ??

    La storia viene da lontano, poi ci sono stati fior di professionisti che hanno lavorato per trasformare i cittadini in consumatori di merci e di idee. Quando Pasolini l’ha detto per primo, il PCI già lo aveva espulso.
    Le nazioni democratiche erano solo formalmente governate dai loro governi, ma in realtà dai poteri forti, che prima erano logge nazionali e poi sono diventate superlogge transazionali. Con la finanza e l’economia globalizzate oggi neanche un governo veramente democratico potrebbe controllare i mercati, l’economia e il lavoro.

    Quando Pasolini ha cercato di capire chi ci stava dietro, lo hanno ammazzato.

    Non è certo una semplice questione di kit o di blog.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.57) 27 aprile 2017 18:16

    leggo:
    "I criteri .." sono il pluralismo e l’indipendenza dei media"

    e qui, almeno per l’Italia, sta il punto delicato: fra i giornali stampati ci sono soltanto due che -forse- sono indipendenti (Manifesto e Fatto). Il caso de L’Unità è esemplare: ufficialmente è un giornale in perdita, ma gli imprenditori se lo contendono perchè la sua proprietà comporta facilitazioni nell’ottenere appalti pubblici.

    Un altro caso: cè una gran pluralità di giornali che però sono riconducibili ad un solo imprenditore: Berlusconi. E anche quando sono riconducibili ad imprenditori diversi esiste lo scambio di favori per cui nessuno scrive male dell’altro. Sappiamo bene che ci sono problemi come l’attendibilità dei bilanci, del debito pubblico ecc. di cui nessuno parla o scrive. I giornalisti che non si autocensurano si ritrovano a spasso, anzi: ormai quasi tutti i giornalisti sono a chiamata e a cottimo. Sono fatti ben noti, ma mi sembra che sia difficilissimo e opinabilissimo quantificarli, per cui non capisco dove sia l’affidabilità di una classifica.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.113) 24 aprile 2017 14:42

    C’è chi dice che Hamon e Fillon sono bravi perchè fanno fronte anti Le Pen, mentre Melenchon no, ha perso e non ci vuole stare.

    Io direi tre cose:

    1) Se Hamon avesse avuto il buon gusto di ritirarsi, al ballottaggio ci sarebbe andato Melenchon e non Macron. Sarebbe stato un vero ballottaggio contro chi ha governato fin’ora: uscirne con il razzismo nazionalista o rivalutando il popolo piuttosto che i poteri forti?

    2) tutto ciò era prevedibile, quindi è lecito ritenere che Hamon abbia mantenuto la sua candidatura proprio per favorire Macron con il fronte anti Le Pen

    3) se io fossi un elettore di Melenchon, a questo punto mi asterrei: ci pensino gli elettori di Hamon e Fillon ad eleggere Macron, che sosterrà esattamente il sistema che dice di voler cambiare e che anche Hamon ha sostenuto disperdendo i voti di sinistra.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.35) 23 aprile 2017 13:22

    Mi risulta che ci sia del vero, ma mi risulta anche che lì ci sia chi vuole combattere la sua Jihad per sterminare tutti gli ebrei e i non islamici: un altro genocidio.

     Mi risulta anche che da quelle parti molte persone non si riconoscono in quella follie e credo che debbano essere menzionati, altrimenti sembra che non esistano.

    Peraltro, mi resta incomprensibile l’invito dell’ANPI ai "palestinesi".

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.35) 23 aprile 2017 13:07

    Condivido il fatto che un mondo globalizzato riduce fortemente le possibilità di controllo dell’economia da parte di un governo, che sia democratico o no, ma non vedo perchè mai parlare di "suicidio della democrazia" e del "bisogno di rivoluzione".

    Partiamo dalla affermazione: "Le regole dobbiamo accettarle, sia quando vinciamo che quando perdiamo".

    A me risulta che in quella votazione ci fossero due milioni e mezzo di schede contraffatte, perchè non timbrate dagli scrutatori, come invece le regole impongono e che un tribunale abbia sentenziato la loro validità. Se ciò è vero, dobbiamo dedurne che non c’è stata nessuna vittoria del SI’ alla modifica costituzionale ma un’enorme broglio elettorale. La democrazia non si è affatto suicidata ma è stata assassinata dai brogli del governo.

    Resta il fatto che non pochi turchi abbiano votato per il SI e questo si spiega bene con l’arretratezza culturale delle campagne. La democrazia non fa miracoli: se la gente non è in grado di capire i dittatori possono arrivare al potere "democraticamente".

    C’è però un fatto sconcertante: il SI ha prevalso abbondantemente anche fra i turchi emigrati, che non dovrebbero essere analfabeti e ignorare il mondo.

    Io credo poco allo "scontro di civiltà", ma in questo caso sospetto che lì stia la spiegazione. Ai turchi emigrati non passa per la testa di tornare in Turchia sotto Erdogan, ma probabilmente con quel voto hanno ritenuto di affermare la loro identità turca e islamica in contrasto con una società in cui non si riconoscono e in cui non si sono affatto integrati.

    Aver paura degli immigrati che rifiutano di integrarsi, secondo me, è saggezza e non xenofobia razzista o paranoica paura dell’altro.

    Ignorare il problema e sostenere che c’è posto per tutti è, quello sì, un suicidio della democrazia.

    GeriSteve

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