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Doriana Goracci

Doriana Goracci

Sono una blogger in copy left da molti anni e mi piace impegnare parte del mio tempo nel giornalismo partecipativo, usando il cestino-come mezzo- per raccogliere quelle piccole e preziose cronache di vita, spesso sotto traccia.

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  • Primo articolo giovedì 08 Agosto 2009
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Ultimi commenti

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.155) 8 novembre 2019 14:16
    Doriana Goracci
    Il libro da poter leggere gratis, preciso e con proposte http://www.verdi.it/taranto/GoodMorningDiossina.pdf e poi il sito da cui ho tratto questa intervista http://verdi.it/good-morning-diossina/
    Ex Ilva, Bonelli: “ArcelorMittal è un moderno colonizzatore, il governo sta subendo” L’immunità è una barbarie giudirica: non esiste in alcun Paese europeo, altrove si rispettano le leggi
    “In questo Paese si lavora in emergenza, sempre. Dal sequestro dell’Ilva sono passati 7 anni e 6 governi hanno pensato solo a fare decreti per regalare l’immunità penale prima ai commissari e poi agli acquirenti. Una follia, l’unico caso in Ue. Di fronte a una grande crisi è mancata una visione politica”. Angelo Bonelli, leader dei Verdi, riporta tutto ai fatti e ora che lo Stato rischia di ritrovarsi in mano le chiavi della più grande acciaieria d’Europa, con un fardello di quasi 11mila dipendenti da gestire, riconosce che la sua è una posizione “minoritaria”, la chiama proprio così, ma “continuo a restare sorpreso d’essere solo, mentre tutti si accodano nel chiedere una nuova immunità penale”.
    E il governo sta pensando sostanzialmente di estenderla con un provvedimento ‘erga omnes’. Come giudica la mossa?
    Una follia, una barbarie giuridica. Non esiste in alcun Paese europeo. Altrove si rispettano le leggi. Qui si pensa di restringere i diritti di milioni di persone che vivono in aree in cui i livelli di inquinamento sono alti, penso al polo di Priolo. Mi pare tutto incredibile e certamente è incostituzionale. Se davvero il governo arriverà ad approvare una norma valida non solo per l’Ilva ma per tutto il territorio nazionale, raccoglieremo le firme per un referendum abrogativo.Per scongiurare l’addio di ArcelorMittal potrebbe non bastare. L’azienda pone anche il tema dell’altoforno 2 a rischio spegnimento da parte dei giudici perché non rispetta le norme di sicurezza.
    Lì dentro, era il 2015, morì in maniera orrenda un operaio, Alessandro Morricella: aveva una moglie e due figli, venne travolto dalla ghisa bollente. Sono passati 4 anni e secondo i giudici le prescrizioni che era stato imposte non sono state tutte rispettate. Come faceva ArcelorMittal a non saperlo quando nel 2018 è entrato negli impianti? La sicurezza sul lavoro viene trattata come un orpello. E a leggere cosa scrive l’azienda nell’atto di citazione dei commissari, gli stessi rischi esistono in altri due altoforni.Una sostanziale ammissione che l’impianto di Taranto non è sicuro?
    Lo racconta il numero degli incidenti dentro lo stabilimento. Quella di ArcelorMittal è una forma di colonizzazione moderna che il governo sta subendo. Ma del resto l’Ilva è la massima rappresentazione del fallimento della politica di questo Paese. Sono passati 7 anni dal sequestro dell’Ilva, potevano essere fatte tante cose. Non è stato fatto nulla, se non una serie di decreti per tenere a bagnomaria l’impianto.E cosa avrebbe potuto essere fatto, invece?
    A Duisburg, in Germania, esisteva un impianto con capacità produttive e numero di occupati simili a quelli dell’Ilva, quasi sovrapponibili. Avevano persino lo stesso problema: cockerie e agglomerati erano troppo vicini alla città. L’impianto è stato fermato, demolito e ricostruito in un’altra posizione.Sta dicendo che l’Ilva si può spostare e non è necessaria la riconversione?
    Ero e resto per la riconversione totale. Il mio modello è Pittsburgh, in Pennsylvania: una città che produceva il 50% dell’acciaio statunitense e non a caso conosciuta come la Steel City. Oggi è sede di alcuni dei più prestigiosi college americani, ha puntato sull’innovazione e la robotica. Ed è tornata a crescere.Taranto rinascerebbe senza l’Ilva, insomma: è questa, a suo avviso, la mossa giusta?
    Ora è tutto molto complicato, si sono persi 7 anni. Ma continuo a pensare che bisognerebbe istituire una No Tax Area a Taranto, fare di tutto per sfruttare al massimo i fondi Ue per le aree di industriali dismesse e per le bonifiche, chiudere l’area a caldo dell’acciaieria e mantenere in vita l’area a freddo. È già accaduto a Bilbao, in Spagna.Sembra essere l’unico non solo a crederci, ma perfino a pensarci, ormai.
    So che la mia è una posizione minoritaria. Pensavo mi accompagnassero almeno i sindacati. In Spagna, quelli spagnoli, appoggiarono la riconversione. Quando ci sono delle profonde e drammatiche crisi industriali bisogna avere una visione. Qui manca e si finisce sempre per inseguire le emergenze e la risposta è l’immunità penale, ormai chiesta da un coro unanime. E una certa sinistra parlamentare, cosiddetta ecologista, tace di fronte a uno scempio simile.

    Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi

    Intervista di Andrea Tundo | 6 NOVEMBRE 2019

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.155) 8 novembre 2019 11:50
    Doriana Goracci

    Io penso che dire e scrivere anche con 2 parole chi è e chi è stata e chi sarà Nicoletta Dosio, non si sbaglia. Non si può dare per scontato che chi legga sappia, abbia letto la cronaca...aggiungo, perchè io ad esempio ho dovuto cercare chi fosse: Nicoletta Dosio è una professoressa di greco e latino in pensione, fondatrice del Liceo scientifico «Norberto Rosa» di Bussoleno negli anni Ottanta. Fin dal principio della trentennale lotta contro la Torino – Lione ha militato nel movimento Notav, nel quale viene riconosciuta come figura di riferimento della sinistra...sconterà la condanna per aver partecipato a una manifestazione nel 2012, «Il dovere che io sento è di non genuflettermi, per dignità e libertà» altre notiziecon la sua intervista qui https://ilmanifesto.it/nicoletta-dosio-andro-in-carcere-senza-chiedere-sconti/ Grazie Giuseppe Aragno,se non avessi scritto per lei, non l’avrei conosciuta...

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.49) 6 novembre 2019 08:03
    Doriana Goracci

    oggi 6 novembre 2019 ho trovato su wikipedia france, il sunto della sua brevissima esistenza e lo condivido:

    Rémi Fraisse (31 agosto 1993 a Tolosa , Francia - 26 ottobre 2014 a Lisle-sur-Tarn , Francia) era un botanico francese impegnato nella conservazione della natura . Fu ucciso dall’esplosione di una granata stordente OF-F1. Il proiettile è stato sparato da un ufficiale della polizia francese e la famiglia lo haaccusatoFraisse morì all’età di 21 anni durante le proteste contro la costruzione della diga di Sivens .
    Fraisse era laureato in Gestione e protezione della natura, si offrì volontario come botanico ed ebbe un lavoro precario.
    La musica era un altro degli interessi di Fraisse; suonava la chitarra e il didgeridoo , e il reggae e il blues erano gli stili musicali che gli piacevano.
    Il progetto proposto per la diga di Sivens ha creato un un movimento ecologico anti-sviluppo che ha occupato le zone interessate, ribattezzato " ZAD du Testet" e si è opposto all’avanzamento dei lavori di costruzione.Nelle prime ore del mattino del 26 ottobre 2014 si è combattuto tra la polizia e i manifestanti. Secondo i suoi parenti, Fraisse si sentì oltraggiato e corse spontaneamente verso la polizia, quando si rese conto di quanto violenta fosse la Gendarmeria Nazionale contro i manifestanti. Fu colpito da una granata stordente sparata dalla polizia e ucciso all’istante. Alcuni minuti dopo, il suo corpo fu raccolto dalle autorità.
    Dopo la morte di Fraisse, il governo francese ha subito una crisi sociale e politica per oltre un mese, con rivolte a Tolosa , e altre proteste contro la violenza della polizia in tutto il paese.Il governo socialista al potere è stato criticato dai deputati verdi per non aver inizialmente fatto commenti sulla morte. Bernard Cazeneuve , ministro degli Interni, ha denunciato i Verdi per aver incolpato la polizia. Il consiglio regionale decise rapidamente di fermare la costruzione della diga. Thierry Carcenac , capo del consiglio, ha dichiarato: "Quello che è successo è stato terribile e non dovrebbe mai più accadere". Nel gennaio 2015, il ministro dell’ecologia Ségolène Royal ha annunciato la cancellazione della diga.
    Il padre di Fraisse dichiarò che avrebbe sporto denuncia per il poliziotto che aveva sparato la granata che aveva ucciso suo figlio. Un’indagine di polizia interna nel 2014 aveva autorizzato l’ufficiale, affermando che aveva avvertoil necessario. Nel 2016, l’ufficiale è stato ascoltato come testimone nel caso, ma non accusato. I giudici hanno deciso nel 2018 che il poliziotto non ha sparato la granata stordente allo scopo di uccidere di proposito Fraisse. Non hanno contestato che il poliziotto abbia sparato alla granata, ma non hanno visto l’intenzione di uccidere. L’avvocato dell’ufficiale ha affermato che la violenza è stata proporzionata. La famiglia di Fraisse annunciò immediatamente che avrebbero impugnato la decisione.L’appello contro questa sentenza è stato sospeso mentre è stata presentata un’altra causa legale. La famiglia ha messo in dubbio l’accordo costituzionale secondo il quale gli agenti di polizia che agivano sotto il comando civile potevano essere giudicati in base al diritto militare (anziché al diritto penale) quando si mantenie l’ordine pubblico. Il Consiglio costituzionale ha deciso che questo era effettivamente il caso, era gennaio 2019.
  • Di Doriana Goracci (---.---.---.154) 10 ottobre 2019 20:08
    Doriana Goracci

    ricevo sulla mia posta quanto segue con comunicato stampa allegato e riporto per intero. Come è possibile vedere ho sempre tutto virgolettato e linkato nei riferimenti. Grazie in ogni caso per la spiegazione chiarificatrice. 

    Buona sera signora Goracci,

    in riferimento all’articolo pubblicato il 9 ottobre su AgoraVox.it (https://www.agoravox.it/Donna-civetta-papera-gallina.html), in cui si ipotizza un collegamento diretto tra il prodotto “le Naturelle” e l’allevamento ripreso nel video diffuso dall’associazione Essere Animali, inviamo il comunicato stampa di Gruppo Eurovo.

    Cordiali saluti.

    Alessandra Ciuccarelli

     

    alessandra ciuccarelli | group manager

    bcw | burson cohn & wolfe

    o: +39.02.20239378 | m: +39.347.9773585

    www.bcw-global.com 

    Comunicato stampa Gruppo Eurovo-Le Naturelle Le uova Le Naturelle provengono da allevamenti che garantiscono il rispetto rigoroso delle normative sulla gestione degli allevamenti e sul benessere animale e alti standard di biosicurezza.Imola, 8 ottobre 2019-Lune 07/10/2019, l’associazione “Essere Animali” ha pubblicato su Youtube un video girato in un allevamento in batteria di Verghereto (FC), denunciando la crudeltà nel trattamento dei capi allevati. In tale video compare un camion di proprietà del Gruppo Eurovo, nel quale è ben evidente il marchio “le Naturelle”. L’aziendaoggetto del video è un fornitore di Gruppo Eurovo (titolare del marchio “le Naturelle”), ma ha fornito allo stesso Gruppo esclusivamente uova da allevamento all’aperto, differente rispetto a quello visibile nel video, e mai uova da allevamento in batteria.Pertanto Gruppo Eurovo respinge fermamente ogni connessione, coinvolgimento e collegamento ai comportamenti assunti dagli operatori dell’azienda fornitrice in altre parti dell’allevamentoe si dichiara completamente estraneo ai fatti documentati nel video.Negli allevamenti di proprietà e in quelli dei fornitori, Gruppo Eurovo garantisce e pretende il rispetto rigoroso delle normative sulla gestione degli allevamenti e sul benessere animale, con numerosi controlli. Ulteriori e doverose verifiche saranno condotte con la massima priorità presso l’azienda oggetto del video.Gruppo Eurovo condanna fermamente e si dissocia da qualsiasi azione crudele e inumana compiuta ai danni degli animali negli allevamenti.Eurovo Srlè l’azienda leader in Europa nella produzione di uova e ovoprodotti. È presente da oltre sessant’anni sul mercato ed è guidata, fin dalla nascita, dalla famiglia Lionello. L’azienda vanta una gamma ricca e articolata di prodotti, rivolti al mercato B2C e B2B. I suoi marchi principali: le Naturelle, le Naturelle Biologico, le Naturelle Rustiche, le Naturelle Km Zero, Nonna Anita, le Naturelle Selezione Cocodì, Eurovo Service. Impiega più di 1.000 persone, conta 15 stabilimenti in Italia e all’estero e si divide in più sedi: a Imola (BO) si trova la sede commerciale e amministrativa.Per ulteriori informazioni:Burson Cohn & Wolfe S.r.l. Alessandra Ciuccarellicell.+39347 9773585alessandra.ciuccarelli@bcw-global.com

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.213) 9 ottobre 2019 18:02
    Doriana Goracci

    E dire che era solo lo scorso fine settimana 5-6 ottobre 2019, quando a Roma c’è stata un’articolata e popolatissima Conferenza Internazionale su Confederalismo Democratico, Municipalismo e Democrazia Globale di cui mi aveva parlato Fatma, la mia carissima amica curda a Capranica dove era stata, partecipando come sempre attivamente... parole profetiche quelle del Congresso nazionale del Kurdistan (KnK): «Così permetteranno all’Isis di riorganizzarsi per commettere crimini contro l’umanità, costringendo milioni di persone a fuggire L’invasione della regione da parte delle forze turche creerà circostanze che permetteranno all’Isis di riorganizzarsi e commettere crimini contro l’umanità, diventando di nuovo una minaccia per il Medio Oriente, l’Europa e il mondo, causando morte e costringendo milioni di persone a fuggire»: è secco il commento del KnK – Congresso nazionale del Kurdistan – alle minacce di invasione turca. «Da questa regione non c’è stato un singolo attacco contro la Turchia. La Federazione Siria del Nord e dell’Est non ha mai rappresentato una minaccia per Ankara. Chiediamo alle Nazioni unite, all’Unione europea, ai membri della Coalizione globale e al Congresso degli Stati uniti di sconfiggere l’Isis e di prendere una posizione chiara contro le aspirazioni della Turchia di invadere e occupare il Nord– Est della Siria».
    https://ilmanifesto.it/modello-kurdistan-se-volete-la-pace-ora-non-lasciateci-soli/


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