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illupodeicieli

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  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 23 novembre 2011 12:25

    A me non piacerebbe di certo che idee, buone , degenerassero in forme di razzismo e di discriminazione: tuttavia ciò che ha detto Nigel Farage è vero e dispiace che non sia stato ripreso dai media nostrani, nelle tv. Che non sia stato oggetto di discussione, di dibattito. Se poi i leghisti sono d’accordo , tanto meglio. Cerco ciò che unisce e discuto su quello che divide.Le frasi dette a suo tempo da Gheddafi (alla lega araba: su ciò che hanno fatto gli occidentali) o quelle pronunciate da Ahmadinejād su Israele e l’olocausto, non hanno meno significato o addirittura lo perdono perchè le hanno pronunciate quelle persone: si discute delle idee ma le idee per essere discusse devono essere diffuse, leggibili, raggiungibili e non nascoste.Non solo: occorre che ci sia libertà di pensiero e di discussione.

    nb.: di Ahmadinejād ho letto il testo in inglese, la traduzione, e ho fatto verificare che fosse esatta e non purgata come "parti di quelle sentite o viste sui media nostrani". In ogni caso su luogocomune.net c’è qualcosa e in rete idem: ovvero testi non purgati e distorti.

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 18 novembre 2011 18:58

    Mi manca il mio professore delle scuole medie: gli avrei mostrato i miei post prima di pubblicarli. In effetti prima di copiare in bella copia ci la brutta , da far correggere. Ma chi si presterebbe a una simile tortura o pena? Parlo dei miei post e non generalizzo.

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 31 ottobre 2011 13:04

    Che cosa dire di chi sostiene di parlare con i defunti? Eppure non saranno tutti cattolici o seguaci di Cristo i medium o chi interroga i medium o coloro che dicono di aver parlato con le persone defunte. Ho evitato, o meglio cerco di evitare, di utilizzare un linguaggio che evidenzi la mia base culturale che,seppure bassa, non può non osservare che troppo spesso il dibattito , la questione si basa su concetti di derivazione cristiano/cattolica. Mi chiedo se invece si osservassero le cose da altri punti di vista? Attraverso altre culture religiose o esperienze diverse? E’ un po’ come quando si sostiene, con buone prove perlatro, che la chiesa cattolica è troppo presente nella vita di ogni giorno: e poi invece di intervistare sulla fecondazione assistita o sulla guerra in Libia , sulle rivolte in Egitto o Tunisia, un rabbino, un membro di scientology o un maestro zen o unduista, si cade sempre nella logica di intervistare o far parlare o riportare le parole di un vescovo, un cardinale o chi per lui. Con ciò ho una tremenda paura della morte e del dopo, sopratutto se non c’è.Ottima cosa parlare di questo argomento che reputo basilare e volutamente occultato e drogato dai media.

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 28 ottobre 2011 14:42

    Un fatto analogo è avvenuto, sempre nel Lazio, alcuni anni fa: non ricordo l’anno ma internet di sicuro lo ha memorizzato e da qualche parte ci sarà traccia. Per venire al fattaccio di ieri penso che è evidente che c’è a chi piace vivere così. Diversamente non troveremo code chilometriche per andare ,oltretutto , a spendere denaro e per comprare qualcosa che possiamo trovare uguale o migliore in un negozio a noi più vicino.Dove troviamo, spero, persone in carne e ossa e non solo scaffali espositivi.

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 28 ottobre 2011 12:55

    Quando vengo a sapere cose del genere, mi viene in mente il caso Omsa, suggerisco sempre di usare le mani e verificare se ciò che si acquista è fatto in Italia oppure no. Se sì e me lo posso permettere, mi serve e ne ho bisogno, lo compro. Se posso faccio una verifica per sapere se è davvero made in Italy oppure l’etichettatura è falsa, riporta false indicazioni. Purtroppo i nomi della moda, ma potrei parlare ,perchè lo frequento, del mondo dell’arredamento, spesso sono, appunto, solo nomi, firme, e la produzione è delocalizzata o,come potrebbe suggerire qualche servizio tv, qui da noi cuciono solo l’etichetta per darle il giusto pedigree. Come con il bestiame, la carne, è sufficiente che stia qui alcuni giorni per essere naturalizzata italiana. Quanto ai soldi di Belen dipende se avrà anche dei diritti sui prodotti oppure è solo testimonial del catalogo. Nomi tv so che ,nell’arredamento almeno, hanno preso 100/150 mila euro più la percentuale sul venduto e non so se, in caso di presentazione,fiere o eventi, abbiano partecipato gratis oppure no. La mia preoccupazione è per i lavoratori di questa e altre aziende, turlupinati da queste persone , i titolari, che troppo spesso sono attaccati solo al denaro e a studiare il modo per raggiungere quel solo obiettivo. Ora non comprare più prodotti fatti fuori dall’Italia penso sia giusto e doveroso: personalmente cerco di farlo (non compro Nike o cose simili) e non acquisto nei centri commerciali, nei franchising, nelle città mercato e negli outlet, e proprio perchè il denaro ,quel denaro, dà stipendi bassi ai miei connazionali e invia molto denaro all’estero.In quest’ultimo caso occorre sapere che molte colpe sono delle amministrazioni locali che ,quando un nome importante, prendi Ikea ad esempio, chiede se e come può aprire un punto vendita (che loro chiamano impropriamente fabbrica:avranno altre agevolazioni?) si mettono subito a disposizione come zerbini ignorando quanti danni economici fanno quei megacentri.


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