Caos a Roma per l’apertura del nuovo centro commerciale Trony

par Emilia Urso Anfuso
giovedì 27 ottobre 2011

E’ paradossale. La crisi minaccia ogni nostro minimo movimento. Le tasse e le imposte lievitano.

Le fasce medio basse – a quanto si dice – si avvicinano sempre più sull’orlo della nuova povertà e cosa accade? Che si aprano le porte di un nuovo centro commerciale di articoli elettronici e si verifica un qualcosa di assolutamente bizzarro, visti – appunto – i tempi che corriamo.

Il fatto: apre a Roma Nord un nuovo Centro Trony. E’ una catena di negozi specializzata in articoli elettronici di vario genere che vanno dalla telefonia cellulare ai televisori. I prezzi? Nella media. Per alcuni articoli civetta si possono risparmiare un po' di euro.

Cosa è accaduto? E’ successo che migliaia di persone in fila in attesa dell’apertura del nuovo centro commerciale abbiano addirittura sfondato una vetrina. Molti addirittura, per non perdersi l’evento dell’apertura, hanno dormito nei sacchi a pelo per garantirsi la priorità di ingresso. Di buon mattino poi, il traffico in zona e nelle vie consolari è andato letteralmente in tilt: migliaia di automobilisti in palese crisi di astinenza da acquisto hanno procurato enorme confusione del traffico locale e non solo: sembra che addirittura le 28 linee di autobus che transitano in zona abbiano subito forti ritardi sulla tabella di marcia.

Ma è all’apertura delle porte che è avvenuto il finimondo. La calca spaventosa di gente che si è affollata agli ingressi: è stato calcolato che gli avventori erano circa 8.000. Calci, spintoni, una porta a vetri rotta. Nemmeno regalassero la spesa alimentare per un intero anno.

No: la calca spaventosa che ha costretto l’impiego di 250 vigili urbani e diverse unità del corpo di Polizia, non è li per avere gratis qualcosa. E’ lì per acquistare l’ultimo modello di Iphone o, nella migliore delle ipotesi, l’offerta più ambita: una tv digitale a 99 euro. Il prezzo civetta. Quello per cui in migliaia ci si prende a pugni e calci pur di accaparrarsi “l’offerta delle offerte”.

Ma chi sono le persone protagoniste di questa manifestazione pura di consumismo estremo? Giovani, molti. Extracomunitari, molti. In particolare cinesi e indiani. I nuovi ricchi Italiani.

Eventi come questi devono portare tutti noi a riflettere: come si può in tempi come questi mandare in tilt una parte della capitale per garantirsi l’accesso per primi in un nuovo centro commerciale? Come si può far questo mentre contemporaneamente gli stessi clienti che stamane hanno creato il caos per acquistare l’ultimo gioiellino della tecnologia si lamentano delle condizioni di “assoluta disgrazia economica” in cui si ritrovano per colpa del debito pubblico e della crisi internazionale?

Come ci si può aspettare poi che chi governa prenda in seria considerazione le richieste di equità e sostegno se è la stessa società civile a palesare una condizione economica che non è certamente quella di chi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena?

Ovviamente, ciò che è accaduto a Roma non è lo specchio delle situazioni economiche di tutte le famiglie italiane. Ma c’è da interrogarsi sul perché accadano certi avvenimenti che molto stridono con il rigore cui tutti siamo chiamati a partecipare a livello nazionale.

Ora, dopo questo ennesimo evento – altre volte in occasione di apertura di nuovi centri commerciali il copione è stato simile – che mostra una faccia diversa dell’Italia che si indigna e protesta mentre poi corre a comprare il comprabile, come volete che chi è chiamato oggi a fare i nostri eventuali interessi possa prendere per buono il fatto che tutti e non solo alcuni, necessitino di essere confortati e che nessuan'altra mannaia calerà sulle teste e le tasche di ognuno di noi?

Credo di poter dire che siamo giunti ad una fase sociale effettivamente da ripensare. La massa prende come esempio la dirigenza del Paese. E se la dirigenza del Paese in primis non insegna il rigore facendosi degno rappresentante di scelte sagge e condivisibili, ecco che tutti noi siamo messi nella posizione di poter fare qualsiasi cosa. Anche errori e bizzarrie.

Il Codacons, onnipresente organizzazione a tutela dei consumatori, ha comunque aperto una richiesta di risarcimento danni per tutti i cittadini che hanno subito pesantissimi ritardi nel raggiungere il posto di lavoro o la scuola per i più giovani. Ed anche un risarcimento di 100 euro a testa per tutti i clienti che hanno dovuto aspettare ore per poter giungere all’interno dello store.

Grande pubblicità per Trony. Cattiva per una parte di romani.


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